Fluorescent adolescent

di ImagineMonkeys
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Firebug
 
 




Io non sono una piromane.
Cioè, cerco di autoconvincermi di non esserlo, ogni singolo giorno che passa, ma dopo quello che è successo, dubito che i miei mi lasceranno vagare in giro per Manhattan senza dei vigili del fuoco alle calcagna.
Sono nei guai, serissimi guai.
La signora Ling, la mia psicologa, esce sotto il braccio di due omaccioni in divisa, non è più la donna asiatica che vedevo ogni pomeriggio dopo il basket, sebbene contro voglia, è una donna con il viso sporco di cenere e gli occhi iniettati di sangue, convalescente fra le braccia di due sconosciuti che molto probabilmente mi arresteranno.
Non ho mai gradito andare dalla signora Ling, i miei genitori mi mandarono lì per i miei svariati problemi mentali;
Cioè, non che avessi dei veri e propri problemi, ma sapete com'è, soffrire di dislessia, iperattività ed una misteriosa attrazione per qualsiasi cosa luccichi non è una passeggiata.
La mia vita è sempre stata incasinata, fin dall'asilo, quando rimanevo impalata di fronte al piccolo vulcano di plastica che avevamo sul davanzale. Passavo ore a fissarlo scoppiettare, quanto mi piacevano le scintille, appena ne usciva una la catturavo con le mani e me la ficcavo in tasca.
Ora direte, "era una bambina come le altre che si divertiva a giocare con il fuoco", il punto è che quando la riprendevo dalla tasca, la scintilla c'era ancora.
E non era una delle mie stranezze più grandi col fuoco, era come potessi controllarlo, modellarlo a modo mio anche se con piccoli gesti, mi sento così bene vicino ad una fonte di fuoco.
Comunque, ogni mercoledì, mi ritrovavo stesa su una poltroncina di pelle a parlare della giornata con la signora Ling, una donna orientale con una voce squillante ed i lunghissimi capelli neri, dava l'idea di Mulan, la principessa disney; in momenti come quelli, quando lei mi chiedeva cosa vedessi disegnato su dei fogli imbrattati di nero ed io me ne stavo lì a fissarli con aria stranita, senza risposta, che mi sentivo davvero come una pazza, una spostata da manicomio.
Ed è proprio questo il motivo per cui oggi è successo quel che è successo.
Vedo mio padre e mia mamma corrermi incontro terrorizzati, abbracciandomi forte e togliendomi la cenere dai capelli biondi, meglio godersi al massimo questo momento visto che mi sgrideranno appena sapranno la verità, e credetemi, so benissimo come va a finire.
-Stai bene?- chiede mia mamma, è sempre così tranquilla anche nei momenti critici come questi, io annuisco.
-Si, sono uscita giusto in tempo.- rispondo guardando le mie Vans imbrattate di nero, ed erano anche nuove di zecca, merda.
Improvvisamente, mi sento strattonare all'indietro ed un urlo femminile mi fa accapponare la pelle.
Mi volto col fiato sospeso ed incontro gli occhi a mandorla e spaventosi della signora Ling, che mi sta tirando il braccio con una fermezza incredibile, diamine, è esile come uno stuzzichino da cocktail ma ha una forza immane.
-Ma che...- mormoro mentre la donna viene bloccata dai due polizziotti, per un attimo continua a fissarmi impaurita, poi urla:
-SEI IL DEMONIO!-
Nessuno capisce, la guardano come fosse una pazza maniaca, cosa alquanto intuibile,ha appena dato ad una sedicenne abbrustolita del demonio.
Ma io credo di aver intuito cosa intendeva dire con questo.
Sono Renee Allen, e sono io la causa dell'incendio.

 
 
 
{Angolo Me}
ehi *tira fuori la testa dal cespuglio* kiao.
Quindi, questa è la mia PRIMA fanfiction sulla saga di Percy Jackson, di cui io sono personalmente OSSESSIONATA.
Eh già, semidea dal lontano 2011 :')
Su, non siamo qui a fare la manicure ai trichechi!
Veniamo al capitolo, è molto breve, lo so, ma l'ho inteso come un prologo, ed a partire dai prossimi tutti saranno almeno un pò più lunghi gn.
Ora, se vi dispiace (non importa a nessuno, lo so, lo dico perchè sono Classy&Sassy) mi immergo nel favoloso impero di quei simpaticoni dei Fenici.
Al prossimo capitolo,
Lucrezia


 




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