La Paura Fa Novanta

di Diletta_86
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Camilla osservava il cortile di casa propria dalla finestra della camera che non divideva più con Renzo. Per essere metà ottobre non era neppure particolarmente freddo. C'erano stati un sacco di cambiamenti in quel periodo: sua madre, Livietta e Greg, Carmen.. e lei era decisamente stufa. Stufa di veder scorrere la vita per come la decidevano gli altri. Stufa di decidere nero pensando bianco perchè la società impone cosi. Quindi aveva inizialmente deciso di non decidere. Piantare tutto e tutti e sparire. Se qualcuno l'avesse cercata allora forse quel qualcuno sarebbe valso la pena. Peccato che quella decisione era persa in partenza. Gaetano avrebbe rivoltato l'universo come un calzino non appena le sue tracce si fossero perse, e quello la riportava al punto di partenza. Lei lo sapeva quello che il commissario valeva nella sua vita. E allora perchè non aveva scelto? Semplice..perchè alla lunga tutte le cose e le situazioni tendono ad assomigliarsi, divengono piatte e scialbe ed incominci a domandarti se poi in fondo non eri partita da li. 

Il dubbio l'attanagliava... ma come al solito il destino aveva in serbo la soluzione per lei. Perché nel momento stesso in cui, infastidita, si voltava per rientrare in casa e tornare al piano originale, scegliere di non scegliere, un tonfo la fece tornare di scatto alla finestra. Casa Berardi era in fiamme. 

-Livia chiama i pompieri casa di Gaetano brucia!-

gridò alla figlia precipitandosi di la. Due balletti ed era in cima alle scale, la porta era aperta e Tommy piangeva sul pianerottolo. La donna si fiondò all'interno gridando il nome di Gaetano. Forse la soluzione migliore, come nei migliori romanzi, è armarsi di pazienza ed aspettare la fine, pensò mentre s'addentrava nella casa zeppa di fumo. Lo trovò rannicchiato tra camera ed armadio, semi svenuto per il troppo fumo. 

-Gaetano alzati! per l'amor di dio non ce la faccio a tirarti su!-
-Camilla? oddio allucinazioni da fumo..-

borbottò lui molto poco convinto. Camilla gli mollò un ceffone.

-In piedi Berardi! Avrai tempo per fare il coglione!-

Lui sbattè gli occhi. Era davvero li. Si alzò barcollando, appoggiandosi a lei, fino a raggiungere l'uscita, inzaccherati, sbruciazzati ma vivi ed insieme. 

-E cosi sarei un coglione?!-
-Proprio quello che ho detto..-
-Sentiamo..e perchè?-
-Perchè non trovi altra maniera che farmi morire di paura per dirmi che non sai vivere senza di me !-
-Semmai quella che non sa come dirlo sei tu..e non io..-

Camilla si zittì. Era vero.




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