Ma non c'ho mai capito un cazzo dei tuoi discorsi

di Cara Catastrofe
(/viewuser.php?uid=148759)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


 Ma non ci ho mai capito un cazzo dei tuoi discorsi

“mi hai detto solo così solo con queste esplosioni possiamo creare quei soli 
che si vedono di notte in nord Europa 
ma non c'ho mai capito un cazzo dei tuoi discorsi”

["C'eravamo abbastanza amati", Le luci della centrale elettrica]


Era cosi bello, ascoltarti mentre mi raccontavi dei tuoi sogni, dei tuoi progetti.
A volte neanche capivo cosa dicevi e tu non te ne accorgevi, presa com’eri. Però ti si illuminavano gli occhi, ogni volta.
Mi facevi venire in mente tutti i miei sogni andati, tutte le cose belle che non ho mai fatto.
Non ricordavo più tutti i progetti fatti quando ero ragazzo, cosi vivevo dei tuoi racconti, dell’America, dell’astrofisica, dei buchi neri e tutte quelle cose che non potevo davvero capire.
Da quando sei partita, mi manchi molto e spesso mi chiedo se stai completando la tua lista di cose da fare, se ti va tutto bene e soprattutto se ti brillano ancora gli occhi quando racconti a qualcuno dei tuoi sogni.
Non ci ho capito mai un cazzo dei tuoi discorsi, è vero, ma hai insegnato al tuo vecchio cosa significa sperare,credere in qualcosa, anche solo sognare, di nuovo.
In modo diverso però.
Non spero più di diventare una rock star e di girare il mondo con un camper malmesso, troppo ridicolo, troppo assurdo.
Non ne ho più l'età, però spero che tu possa essere felice, che possa sentirti realizzata e a volte, egoisticamente, spero che ogni tanto mi verrai a trovare. 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2254522