THE ROGUE!

di vale 98
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CAPITOLO 1

-“CORRI CORRI CORRI CORRI…”- 
Erano le uniche parole che riuscivo a sentire nella mia testa.
Erano dietro di me, li sentivo correre, mi stavano inseguando ma io non sarei tornata indietro. Volevo essere libera.. 
Correvo. Correvo più forte che potevo ma sapevo che prima o poi mi avrebbero raggiunta. Avevo paura, tantissima paura. Potevo benissimo smetterla, lasciare tutto e consegnarmi ma c’era qualcosa in me che mi spingeva ad andare avanti.. La cosa buffa è che non sapevo nemmeno dove stavo andando, era da tanto che non giravo per le strade di Doncaster e molte cose erano cambiate.
Sentivo le gambe diventare pesanti, non avrei resistito a lungo.
Alzai lo sguardo e vidi di fronte a me un bosco. Decisi di utilizzare le mie ultime forze per entrarvi; li non mi avrebbero trovato così facilmente.
Mi inoltrai.
Correvo. Correvo e non sapevo dove andavo. Ormai non ci vedevo quasi più: avevo gli occhi appannati dalle lacrime.
Non mi accorsi di un ramo e inciampai. Caddi a peso morto per terra. Sentii un fortissimo dolore al ginocchio. Bestemmiai in turco e provai a rialzarmi ma niente, ricaddi subito al suolo. Sentivo come se qualcuno si fosse buttato sul mio ginocchio… sentivo delle fitte assurde. Solo allora mi resi conto di perdere sangue. Ecco, come al solito la mia fortuna si fece viva -.-
Era arrivata la mia fine. 
Improvvisamente sentii delle voci, delle urla… no, non di nuovo.. non in quel momento.. strisciai verso un’albero. Mi portai le gambe al petto e mi rannicchiai. Basta, non volevo sentire più quelle voci, quelle urla.. non volevo più vedere quelle immagini.. QUEI DEMONI. Cominciai ad urlare dalla disperazione.
Non volevo più condurre questa vita, BASTA.
Urlavo e non sapevo il perché.. Finalmente quelle voci e quelle imamgini cessarono ma ora, loro mi avrebbero trovata. Ero spacciata.

Louis’s Pov
Quello li si meritava molto di più di qualche semplice pugno nello stomaco. Lo avrei steso a terra se non fosse arrivata la polizia. Rovina sempre tutto.
Ma se le meritava… non mi ha voluto invitare alla sua festa che poi, gran bella festa -.-
Decisi di tornare a casa. Mi stavano aspettando le mie 4 sorelline..
Durante il tragitto trovai un sassolino che decisi di calciare.
Improvvisamente sentii un’urlo che mi fece distarre e feci finire il sassolino fuori strada. Bestemmiai ma mi spaventai quando sentii un nuovo urlo. Era un’urlo di una ragazza. Provai a capire da che parte proveniva quell’urlo e iniziai a correre.
Arrivai di fronte ad un bosco. Mi inoltrai.
Man mano che camminavo, le urla si facevano semre più vicine.
Improvvisamente vidi questa ragazza rannicchiata per terra. Mi avvicinai a lei e appoggiai una mano sulla sua spalla. Al contatto con la mia pelle, alzò la testa. Aveva tutto il trucco sbavato, sembrava un panda, un disgustoso panda!
-“Che succede??”- le chiesi impaurito
-“Sono venuti a prendermi!!”- mi disse lei in preda dalle lacrime
-“Chi è venuto a prenderti?!”- le chiesi sconvolto
-“Sono venuti qui.. QUI PER ME!! Aiutami!!”- dette quelle parole svenne. La presi al volo. Cosa voleva dire con quelle parole??
Non potevo lasciarla li. Misi un braccio dietro la schiena e l’altro sotto le gambe e la portai a casa.
***

Con destrezza riuscii ad aprire la porta di casa ed entrai. La richiusi con un calcio. In pochi secondi mi si presentarono le piccole gemelline.
-“Ciao Lou, che fine hai fatto?”- mi chiese Daisy
–“ Noi abbiamo già cenato…mmh..chi è lei?”- continuò Pheobe
-“Ragazze avevo da fare… lei è una ragazza!!”- risposi
-“sai almeno chi sia??”- mi chiese la prima e io non risposi e mi diressi verso le scale.
Io-“Daisy,Phoebe..andate a dormire che è tardi!!”-
Arrivai in camera mia e appoggiai quella ragazza sul mio letto.
Accesi il lumino sul comodino.
Finalmente riuscii a vederla in faccia. Aveva i capelli rossi, rossissimi ( sicuramente tinti), aveva una piccola cicatrice sulla guancia. Era magrissima e indossava uno strano vestito, simile a quello che si mettono i pazienti nell’ospedale.
Era piuttosto carina ma mi dava tanto di troia… un po’ come tutte le ragazze. Mi sarebbe dispiaciuto farle del male, ma era proprio quella la parte più bella.
Dopo essermi spogliato ed essere rimasto in box, scesi giù.
Notai che quelle due pesti si erano addormentate sul divano. Spensi la tv lasciata accesa e andai in cucina. Li sedute c’erano Lottie e Fizzy.
Lottie-“Sera Lou!!”-
Fizzy-“Dove sei stato??”-
Io-“ad una festa!”- dissi sedendomi sulla sedia accanto al bancone, per poi afferrare una ciotala per versarci i cereali…
Fizzy-“Fatto qualcosa alla festa??”-
Io-“Solo picchiato un ragazzo..”-
Lottie-“Ancora…?”-
Io-“Tecnicamente non mi aveva invitato alla festa..”-
Lottie-“E le ragazze…?”-
Io-“Il fatto che voi abbiate scoperto il mio segreto, non vi autorizza a chiedere cosa ho fatto ogni volta!!”- dissi leggermente nervoso. Piombammo in un silenzio mostruoso, rovinato dai cereali che si rompevano masticati dai miei denti..
Fizzy-“ E quella ragazza??”- la guardai stranita.. –“Quella che hai portato su..tu non le porti mai qui!! Cosa ti è saltato in mente?!”-
Io-“calma calma… l’ho trovata in un bosco. Stava urlando ed è svenuta tra le mie braccia…cosa potevo fare…lasciarla li!?”-
Lottie-“gesto premuroso da parte tua Louis!”- disse con una punta di sarcasmo. Io la incenerii con lo sguardo.
Una volta finiti i cereali, salutai quelle due rompine e andai in soggiorno. Presi le piccole e le portai nella loro stanza sotto le coperte. Dopo di che mi diressi nella mia stanza.
Siccome il mio letto era occupato, chiusi la porta e mi appoggiai al muro, di fronte al letto.
Avrò fatto la cosa giusta?? Portare una sconosciuta in casa?? Vabbè che importa, tanto alla fine avrebbe fatto la fine di tutte quante.. già il pensiero mi faceva sentire meglio.
Le palpebre comincairono a farsi pesanti. Non riuscivo più a reggere gli occhi aperti così li chiusi e sprofondai in un sonno profondo… più profondo dell’oscurità stessa.

-CONTINUA <3
Spero vi piaccia!!! :-)

 




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