the last of us you and me
The Last of Us
you and me
A Selhin.
Perchè è una ragazza d'oro.
E perchè ama The Last of Us tanto quanto me.
*
Sfioro il segno del morso. Non è peggiorato, si è
cicatrizzato come qualsiasi ferita. Non è diventato come quello
di Tess.
Non è peggiorato, è vero. Ma sto ancora aspettando il mio turno.
"Dovremo continuare a piedi", mi avverte Joel.
Rispondo senza curarmi di quello che dico e mi alzo, seguendo Joel nel
bosco. Ricordo che, mesi fà, mi ero emozionata quando ero
entrata nel bosco. Non ci ero mai stata prima, era una novità
per me. Sentire l'aria pulita, senza ingerenze da parte della
spazzatura che, a volte, ci capitava di vedere. Potevo sentire il
profumo degli alberi e vedere gli scoiattoli correre tutti impauriti
dal nostro passaggio. Chissà, forse loro non riescono a sentire
la differenza tra infetto e non infetto.
Ma ora non è più così.
Non ho più le emozioni di prima. Quelle di prima erano le
emozioni di una ragazzina che scopriva il mondo, anche se il mondo
ormai è distrutto. Una ragazzina che scopriva i cocci di un
mondo che, un tempo, doveva anche essere un bel posto nel quale vivere.
Non vedo altro che distruzione, ma qualche mese fa non era un problema.
Ero nata con la distruzione intorno a me e non avevo mai creduto,
neppure quando ero più piccola, che tutto potesse tornare alla
normalità.
"Sono sicuro che a Sarah saresti piaciuta", dice Joel.
"Fantastico", rispondo.
Sarah. La piccola Sarah.
Lei di certo ha pagato il prezzo più alto. Uccisa dagli esseri
umani, non dagli infetti. Le parole di Bill si fanno più
chiare, per quel motivo aveva detto che Joel, più di tutti,
avrebbe dovuto comprendere le sue parole. E ora pure io posso comprenderle ora. Fanno più paura
gli esseri umani, quelli sani, che quei poveri infetti che non
hanno controllo del loro corpo. Maria mi ha detto che le hanno sparato,
mentre Joel tentava di portarla in salvo. Lui cercava di tenerla sveglia, di farla resistere, lei piangeva e guardava il
padre. E credo
che la morte di Sarah si sia portata via tutto di Joel, ogni singola
cosa.
Per questo motivo non mi voleva? Perché non vuole perdermi?
Salgo su un tronco d'albero, che però cede sotto il mio peso.
Joel mi aiuta e quando sono accanto a lui, l'urgenza di chiedergli
quello che più mi preme si fa insopportabile.
Gli racconto di Riley. Di come lei volesse morire con me, che sarebbe
stato poetico se avessimo perso la testa insieme. Ma non è
successo, lei è morta mentre io sono viva. Poi c'è stata
Tess, che con coraggio ha affrontato la morte. E Sam, che aveva paura di diventare uno di loro.
E' colpa mia. Non avrei dovuto accettare di partire insieme a loro. Tess non
sarebbe mai andata in quel dannato museo. Non sarebbe mai stata morsa e
sarebbe ancora viva, accanto a Joel.
"Giuramelo", dico con voce decisa "Giurami che tutto quello che mi hai detto sulle Luci è vero"
Mi guarda fisso negli occhi e con voce sicura risponde "Giuro"
Mente e lo so benissimo.
Mente per se stesso. Perché non vuole perdere l'ennesima persona importante.
Mente perché pensa che sia la cosa migliore da fare
Ma sopra ogni cosa mente per me. Per il mio bene. Per farmi capire che
le morti di Riley, Tess e Sam non devono gravare sulle mie spalle, le
brutte cose accadono e io non posso farci niente.
Le Luci non hanno rinunciato, non lo farebbero mai. Ho paura di
chiedergli dove sia Marlene e forse posso anche capirlo benissimo da
sola. Joel mi ha portata via da loro, perché volevano uccidermi.
Non sono sciocca e so dove cresce il fungo. Nel cervello, intacca
ogni singola parte di esso, fino a ridurre il suo ospite ad un mero
burattino, che si muove e uccide senza avere controllo sul suo corpo.
Joel non mi ha condannata ad una vita di rimorsi.
I nostri sguardi si incrociano, posso vedere la speranza nei suoi, così come posso vedere che sono lucidi.
Mi ha dato la speranza e mi ha sollevata da un peso. Non posso
abbandonare i miei sensi di colpa subito, ma posso lavorarci sopra e
capire che non è colpa mia. Lui mi ha dato la possibilità
di una vita nuova, per quanto difficile, per quanto sballata essa sia.
Posso vivere. Posso crescere.
"Ok"
"Allora andiamo", dice lui con un mezzo sorriso "Tommy sarà felice di vederci"
"Di vederti", sussurro.
Lui si gira verso di me "Tutto ok?", chiede con gentilezza.
"Sì, certo"
"Ellie", sembra in difficoltà, anche se non riesco a capire il motivo.
"Sì?"
"La morte di quello non deve pesare sulla tua coscienza"
Quello?
"Chi?", chiedo io
"David. Quel mostro, que-quel pazzo"
David. Non potrò mai scordarmi di lui. Il mio cervello ha
memorizzato per benino tutti i dettagli, la sua gentilezza iniziale, la
sua vera personalità e infine la sua pazzia. Nonostante tutto,
mi sento in colpa persino per lui. Ho strappato la vita dal suo corpo, anche se dopotutto non meritava la vita
"Hai fatto quel che hai fatto per difenderti, non avevi altra scelta. O
lui o te", sto lottando per trattenere le lacrime "Non oso immaginare
cosa ti avrebbe fatto, a quali torture ti avrebbe sottoposta, tu non
hai colpe"
Come posso sentirmi in colpa? A quanto avevo capito non ero la prima a
fare una fine del genere. Non ero la prima che rapiva, non oso nemmeno
immaginare il destino delle altre ragazze. Mi asciugo alcune lacrime
proprio mentre Joel mi abbraccia. Non ricordo di essere mai stata
abbracciata così, questo è l'abbraccio di un padre. Posso
sentirne il calore, posso avvertire l'affetto. David non merita niente
da me.
Mi libero dolcemente dal suo abbraccio con un mezzo sorriso, il primo
sorriso, dopo il terribile inverno che ha strappato la mia innocenza.
E' tutto ok, perché ora inizierò a perdonarmi,
inizierò a sentirmi meno in colpa.
"Andiamo da Tommy", dico io imitando il suo tono di voce.
Joel guarda per un secondo il suo orologio e poi mi sorride. E' una
magra consolazione, ma è come se ci avesse entrambe. Mi sarebbe
piaciuto incontrare quella ragazzina bionda con gli occhi pieni di vita.
"Sarà contento di vedere entrambi, vedrai"
Sorrido ed è come se un grande cumolo di ghiaccio si stesse
sciogliendo. Come se nel mio cuore fosse tornata la primavera, colma di
promesse e di vita. Non posso essere arrabbiata con Joel per quello che
ha fatto, ha perso così tanto nel corso della sua vita. E io...
non voglio lasciarlo solo, perché alla fine lui è tutto ciò che mi resta
La risata di Tommy e la voce di Maria ci accolgono, come una coperta calda dopo una giornata terribilmente fredda.
Spazio autrice.
Finalmente sono riuscita a scrivere qualcosa di nuovo. Devo dire che mi
piace, ho controllato più volte, in cerca di errori e altre
cose. La shot dovrebbe essere a posto, ma in caso doveste notare
qualche errore sparso, per favore ditemelo.
Mi sono immaginata una sorta di dialogo dopo la fine. E ho messo dentro
anche David, perché come ben sappiamo le sue azioni lasciano un
marchio indelebile su di lei. Ho immaginato che si sentisse in colpa,
in un certo senso. Detto questo spero vi piaccia, non è la prima
volta che scrivo qualcosa su questo gioco, ma per il momento è
l'unica cosa completa che ho tra le mani.
E la mia prima shot su questo incredibile gioco è dedicata a
Selhin. Una ragazza con il cuore d'oro e che ama questo gioco tanto
quanto me. Spero ti piaccia, mia cara.
Be', ora mi dileguo. Ciao ciao.
Enobaria.
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