Alla fermata dell'8

di WrongandRight
(/viewuser.php?uid=545511)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


-Sessione invernale-


Pioggia frequente,
pioggia battente,
cade infinita
fino alla vita.

Chi aspetta
senza fretta,
in mezzo alla via
seguendo ogni scia?

Cecil con l'ombrello,
Laguna e il suo cappello,
Terra con shelga,
Edge coperto di melma.

Cain guarda l'orologio,
dalla sua bocca non vi è elogio,
Tidus salta nella pozza
mentre Reks urla “Cozzaaa!”

Attendere l'autobus è ardua cosa,
a meno che tu non abbia un sosia.
Sotto la pioggia,
ad ogni goccia,

cresce l'angoscia
di una giornata moscia.
Un Cloud, con sguardo perso:
“Squall! Il bus mi sa s'è immerso!”

Un fulmine, niente meno,
e Snow si accascia al terreno.
“Un thundaga qua vicino?”
“Chi ha dato a Vivi il vino?!”

Mentre nubi arrivan da Valhalla,
Wakka gioca con la palla.
Rosso di sera
bel tempo si spera.

Tu ancora spera,
forse si avvera.

Ma se vedi nero,
accendi un cero,

 

che l'Ataf sull'orario
sarà estremamente vario.
Qualcosa di molto vago
messo lì per svago.

Nuvole nere sopra tutto
noia e disperazione il frutto.
Il ritardo? Una costante.
Imprecazioni? Tante.

E mentre di secoli
sembra si parli,
pochi minuti bagnati
sono or ora passati.

Intanto il traffico s'ingolfa
ed una Taiga inizia la sua solfa
imprecando a gran voce:
“Ora possiam piantar la croce!”

Se nemmeno la moto passava
quel loro mezzo sicuramente s'arenava.
Con la pioggia non passa,
col caldo si sollazza

tanto valeva andar a piedi
almeno vai dove credi.
Ma forse sentendo dei passeggeri
le preghiere innalzate da ieri,

o, più probabile, saltando
la corsa di quando in quando,
arriva fischiettando
sguainando un brando.


A chi protestava
dolce punizione prospettava.
Ma guidando come un folle
saltando un rosso con le molle,

schizzando la gente,
ed urlando agitatamente,
si fa strada lungamente.....
finché non smette.

“Eh, si, lor signori!
La corsa prosegue fuori.
Son in ritardo,
tanto fuori fa caldo.”

Sguardi allucinati
lo fissarono affamati.
Chi l'alabarda, chi una gabbia
tutti vollero mostrar la loro rabbia.

Lo scaltro autista,
con mossa avventata,
scaglia tutti per la strada,
persino Kubey di una iarda.

Lui riprende, tranquillo e felice,
loro nel fango della tempesta boicottatrice.
Nero l'umor come la giornata,
a loro non spetta che attender un'altra fermata.

“Sì perché questo era in orario!”
“Ora li chiamo! Che venga un volontario
a recuperarci quaggiù, nel nulla,
dove Morgana è infin divenuta grulla!”

Ma dopo un'altra oretta abbondante
Yugi recuperò le sue carte,
salutò, e con gli scarponi
parti verso tutte le direzioni.

All'esempio si aggiunsero i santi.
Santi sì, per star nel gelo così tanti.
Afflitti e sconsolati, ed alterati
preferivan non essere creati.

Pozza dopo pozza,
cozza contro cozza,
lasciarono perdere la vettura
e si diedero alla dittatura.

E mentre erano sulla via
chi pensi passi per la corsia?
Ma la corsa dopo, invero!
Allorché Grimnjow lanciò un Cero.

Tutto è bene,
quel che finisce bene....
Chissà, forse bagnato
sarà un finale fortunato?





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2259445