Nda:
questa fic è nata per partecipare ad un contest sul forum del
'sotterraneo di Piton'. C'erano diverse possibilità di traccia
ed io ho scelto quella di parlare di cosa avrebbe fatto dopo la
morte. Mi sentivo ispirata! Ditemi cosa vi sembra e buona lettura^^
Per
non rimaner da solo
Non
la morte! Non la morte temerai!
Ma
rimaner da solo, senza pietà. Senza speranza!
Una
vita al vento. L'illusione perpetua.
Dopo
il buio, riveder la luce.
Chiudi
gli occhi: lo vedi?
È
troppo lontano, non lo raggiungerai...
È
la tua paura.
È
il tuo sogno infranto.
Non
aveva sperato in una morte rapida, mai, né indolore. Era
sempre stato abbastanza sincero con se stesso da non illudersi in un
trapasso di questo genere. E mai ciò gli
diede motivo di preoccupazione, o di riflessione, tale da convincerlo
a cercare un'altra via, un altro modo di lasciare quella vita
mortale; perché non era il dolore a recargli angoscia, non
quello fisico. Tutta la sua vita fu illusione e speranza. Illusione,
quando credette che le cose sarebbero cambiate; quando le raccontava,
orgoglioso e fiero, di essere un mago, che la sua esistenza sarebbe
stata di certo migliore di lì a
poco. Speranza, perché con tutto se stesso, con ogni minuscolo
frammento della sua anima infranta, confidò di
ritrovarla, prima o poi, quando sarebbe arrivata la fine.
Severus
aveva paura, quando il serpente si scagliò sul
suo collo. Aveva paura di morire prima di aver portato a termine la
sua missione, prima di aver condotto alla vittoria, sano e salvo, il
figlio dell'unica persona che seppe vedere oltre; si era ripromesso
di salvare almeno lui, ma come avrebbe potuto farlo nell'aldilà?
Per questo rimase immobile, bianco, come una statua di marmo: non
aveva mantenuto fede alla sua promessa. Non avrebbe salvato nemmeno
il figlio di colei che lasciò morire
per la sua cieca ambizione.
Severus
aveva paura, quando questo ragazzo gli si fece vicino, indeciso su
quali sentimenti provare, se rimanere lì a
guardarlo morire o andarsene per la sua strada. Aveva paura di non
rivedere più i suoi occhi; quei meravigliosi occhi verdi, che
tanto aveva amato, che tanto amava. Allora lo afferrò
per il bavero, lo tirò a
sé; gli affidò tutti i suoi
ricordi, l'unico modo che ancora possedeva per aiutarlo a vincere; lo
supplicò di guardarlo, di potersi
perdere in quegli occhi almeno un'ultima volta.
E
li vide, uguali ai suoi, e poté finalmente chiudere i propri.
Quanto
può essere strana la vita!
Cominciò a viverne una nuova nel
momento in cui l'altra lo aveva abbandonato.
Il
coraggio che sempre aveva mostrato gli venne a mancare, quando giunse
il momento di aprire gli occhi e guardarsi intorno; era troppo forte
la paura di non essere stato perdonato, di aver preso una strada
ancora una volta diversa dalla sua. Non smetteva di sperare di
trovarsi in mezzo al bianco, o al verde, o davanti ad una cascata, o
in qualunque altro luogo di salvezza, mentre lei lo aspettava
impaziente. Sperava, ma aveva paura di aver sempre creduto in
qualcosa di impossibile.
Sentiva
qualcosa di caldo addosso, troppo perché fosse dell'acqua
fresca; avanzava lentamente, non osava aprire gli occhi. C'era sempre
più caldo, respirava a fatica.
Ecco!
Erano le fiamme dell'inferno! Non poteva essere così
bruciante la sensazione di stare in paradiso,
era troppo forte!
Perché?
si chiese. Perché non posso trovare un po' di pace? Non ho
anch'io il diritto alla felicità? Ho peccato troppo, non ho
sofferto abbastanza? L'unico luogo per me è il
rovente inferno? A cosa è servita
la mia insulsa vita, se ancora non posso stare con lei?
Era
troppo caldo perché fosse il paradiso, troppo rovente il tocco
delle fiamme sulla sua pelle.
Ma
nessuna fiamma era lì, nessun
fuoco, nessuna colpa da espiare.
Era
solo il suo abbraccio, caldo, stretto, disperato, un soffio
rassicurante sul suo petto.
'Lily'
disse, 'Lily...'
'Non
è l'inferno, Sev... non potrebbe
mai esserlo per te.'
Tutte
le sue sofferenze, tutto il dolore, il sangue e la paura erano già
scomparse, sbiadite di fronte ad un sogno che si avverava. Nessuna
parola, nessun bisogno di perdonare.
Erano
lì, in mezzo al bianco.
Non
la morte! Non la morte temerai!
Ma
rimaner da solo, senza pietà. Senza speranza!
Una
vita al vento. L'illusione perpetua.
Dopo
il buio, riveder la luce.
Chiudi
gli occhi: lo vedi?
È
molto lontano. È il
tuo sogno.
Ma
non ti preoccupare,
lo
raggiungerai!
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NdaII:
non so quali fossero i criteri di valutazione – era una
votazione aperta a chiunque, utenti e non, di quelle a sondaggio... –
ma la fic si è classificata ultima, temo... vabbè,
evidentemente le altre erano migliori delle mie... ^^
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