Vicoli appartati.

di IsabeauPhantomhive
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-Scott.- sulla soglia della clinica veterinaria di Deaton, Isaac aveva gli occhi rossi che denotavano lunghe ore passate a piangere. Le iridi passavano dall'azzurro all'oro senza fermarsi, non erano neanche coordinate! La vista del biondo in quello stato fece sentire un peso sul petto di Scott. Con un'occhiata si congedò da Deaton che gli fece cenno di andare, il suo amico aveva bisogno di lui.

Posandogli una mano sul braccio destro, Scott portò Isaac dietro l'edificio, il biondo aveva bisogno di parlare e, possibilmente di sfogarsi. -Mio padre, hai presente quello che mi chiudeva nel congelatore? Quello che nonostante tutto era la mia ancora? Quel lurido bastardo? NON ERA NEANCHE MIO PADRE. Era un maiale che era subentrato al mio vero padre morto in guerra...era uno str..- Scott abbracciò Isaac. Il biondo aveva cominciato a tremare, la sua natura di lupo stava per prendere il sopravvento, l’ancora non c’era più e tutto era amplificato. La vicinanza della luna piena non aiutava.
Isaac trattenne il respiro.
L’odore di Scott lo avvolgeva.
Le braccia del moro gli cingevano il busto forti e sicure. In quel momento capì che un’ancora c’era: Scott. La rivelazione fu troppo forte per la mente in pezzi di Isaac che senza pensarci quasi scaraventò Scott contro il muro alle sue spalle.

Cominciò a baciarlo con foga, la sua parte da lupo gli diceva di non fermarsi, di continuare a fare sue quelle labbra. Scott ,dopo un primo momento, capì che tutto quello era giusto. Capì di essere la nuova ancora del biondo. Capì che Isaac era la sua ancora. Il moro cominciò a rispondere al bacio, si scambiarono poche parole, non ne avevano bisogno. Non riuscivano ad allontanarsi, ma un rumore li fece fermare. Probabilmente Deaton aveva bisogno del suo assistente e non poteva più aspettare.




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