il
Il
miglior futuro possibile
La
notte scorreva lenta e silenziosa, avvolgendo nel suo manto di
tenebra la grande Villa Sakamaki.
Tutto
taceva, fuori e dentro le sue mura: riposavano i suoi abitanti e
riposavano i suoi fantasmi.
Ma
qualcuno era sveglio e percorreva il corridoio diretto alle camere.
Yui
non si spaventò nel sentir aprirsi la porta della stanza: aveva
riconosciuto quei passi, il rumore delle scarpe attutito dal tappeto,
il suo modo di intrufolarsi nella camera da letto. Dopo tutto quel
tempo trascorso accanto a lui, aveva imparato a distinguere il
fruscio dei suoi vestiti, il gelo del suo corpo quando si infilava
sotto le coperte e si sdraiava al suo fianco. E non avrebbe mai
potuto confondere la mano che, con un'impertinente naturalezza, le
percorreva la coscia e le sollevava l'orlo della corta camicia da
notte per posarsi sul suo ventre.
Era
il suo vampiro, quello che aveva scelto di avere accanto.
Quello
di cui si era innamorata e a cui aveva donato ogni sua prima volta.
Suo
era stato il primo morso, il primo bacio... il primo palpito di un
sentimento nuovo, il primo brivido di una passione sincera, il primo
fremito di desiderio... La prima vera notte con un uomo.
-Ayato-
mormorò, accomodandosi nel suo abbraccio e lasciando che i loro
corpi combaciassero alla perfezione come due tessere dello stesso
puzzle.
Perché
era il suo compagno. Il suo Ayato.
L'unico
e il solo che lei desiderasse, in tutta la sua imperfezione, nei suoi
slanci di euforia e nella sua angoscia disperata.
Non
aveva scelto la fredda distanza di Shuu, né la clinica follia di
Reiji o la lussuria di Laito; non aveva voluto con sé l'isterica
instabilità di Kanato o il tormento sconfinato di Subaru. Lei si
era
innamorata di Ayato, di quel ragazzo assetato di sangue e ambizioni,
ma anche di amore e passione.
Era
un vampiro, certo, e le sue mani sapevano diventare violente e i suoi
canini potevano essere crudeli: la ragazza lo sapeva benissimo ma,
per quanto pericoloso, lei lo amava e non avrebbe mai potuto
rinunciarvi in favore di una vita più tranquilla, senza rischi.
Senza
sangue.
Non
era l'amore da romanzo che ogni fanciulla sognava di incontrare,
però
Yui poteva contare sempre sulla sua presenza, sapeva che lui
l'avrebbe sempre protetta da chiunque volesse farle del male.
Perché,
nel suo modo distorto e inspiegabile, anche Ayato l'amava, la
considerava... “un'esistenza speciale” come aveva ammesso
una
volta.
Non
era il suo giocattolo personale, né stava con lei unicamente per
il
sangue ed il sesso.
Non
più.
Dopo
il matrimonio, la sua mente non sempre lucida pareva aver trovato una
sua stabilità e spesso, quando si coricava a fine giornata,
stringeva a sé la moglie senza fare altro, come se tenerla tra
le
braccia fosse tutto ciò di cui avesse bisogno per sentirsi in
pace
con sé stesso, con i fantasmi del passato e le aspettative del
futuro. E in quelle notti si addormentava così, nell'abbraccio
della
compagna che dolcemente gli accarezzava i capelli e gli faceva capire
che non lo avrebbe mai lasciato, che non gli avrebbe mai voltato le
spalle mentre lui annegava in un lago.
Lei
non era Cordelia: aveva il suo cuore, ma erano due persone diverse.
Cordelia
non aveva mai usato quel cuore, non aveva mai amato: aveva solo
saputo usare chiunque la circondasse e coltivare sogni di potere.
Aveva distrutto l'anima di suo figlio, del più piccolo, con una
freddezza agghiacciante, rendendolo una persona incredibilmente
fragile alla costante ricerca di affetto e di certezze e con la
continua paura di fallire.
Yui
non era così: Yui amava ed era incapace di sfruttare e ingannare.
Se
non fosse stato così, se lei fosse stata simile a Cordelia...
Ayato
l'avrebbe uccisa da tempo.
Le
labbra del suo uomo le lambirono il collo, scuotendola dai suoi
pensieri: la sua pelle ne conosceva ogni screpolatura e si era ormai
abituata alle punte aguzze dei suoi canini. Ma quella notte la
baciava soltanto, senza morderla, mentre la mano le carezzava
gentilmente la pancia.
Yui
sorrise quando un movimento sotto il palmo lo fece sussultare: era la
prima volta che lui lo sentiva e per un attimo non accadde nulla,
quasi che il tempo si fosse fermato. Poi il suo braccio si
spostò
appena sotto il seno per poterla stringere più forte senza far
del
male a suo figlio che cresceva nel ventre della giovane. Una stretta
carica di solide certezze e di promesse, che scacciava qualsiasi
dubbio o paura dall'animo di Yui. E non perché Ayato era il capo
dei
vampiri, ma perché era il ragazzo che la amava.
Un
ragazzo per cui l'amore era un sentimento nuovo che le donava con
gesti inesperti, a volte bruschi e privi di dolcezza, nel perenne
timore di sembrare debole.
Ma
per lei quei gesti sgraziati valevano più di mille vuote
dichiarazioni, perché erano sinceri e spontanei.
-Sei
mia, Yui- disse il giovane. -Siete entrambi miei.
-Sempre,
Ayato.
-E
io sono vostro- aggiunse, così piano che Yui credette di averlo
immaginato.
Ma
le labbra posate sulla sua spalla erano incurvate in un sorriso
felice e alla fanciulla non occorreva altro; cercò la mano del
marito per intrecciare le dita con le sue e chiuse gli occhi,
ringraziando il destino per averla fatta arrivare in quella casa,
donandole così il miglior futuro possibile.
FINE
NdA
Ehm...
nelle note finali di “My toy... forever” vi avevo avvisato
che in
cantiere c'era una fluff e questa è “Sua
Fluffosità” in
persona.
Com'è
saltata fuori?
Questa
è una bellissima domanda: probabilmente, dopo essermi spoilerata
la
fine del sequel di Ayato e aver scoperto che è il più
dolce tra
quelli che ho visto (o almeno il meno cruento/sanguinario/sadico), mi
è rimasto addosso del miele che dovevo riversare in qualcosa,
quindi
eccomi qui con una ff che profonde amore a tutto il mondo.
Inoltre
la storia precedente era talmente angosciante che sentivo il bisogno
di dare un po' di speranza a questa coppia.
Domandona
n°2: i vampiri possono avere dei figli?
Dato
che le tre mogli di Sakamaki non hanno trovato i loro figli sotto i
cavoli né li ha portati un pipistrello, direi che la risposta in
questo caso è sì. E mi piaceva troppo l'immagine di Ayato
che sente
per la prima volta il movimento del suo bimbo...
Bene,
basta atmosfera rosa: il fluff per me è più ostico del
parto
gemellare di un elefante, quindi la prossima volta l'angst
tornerà a
dominare incontrastato sul mondo.
*red
si avvolge in un mantello e scompare con... ?_? … un poster a
grandezza naturale di Ayato nudo?!*
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