Broken Arm

di PZZ20
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Broken Arm.

 

Era un braccio rotto... Solo un dannato braccio rotto, non certo la fine del mondo. Ma era il suo, dannato braccio rotto. E questo, in qualche modo, sembrava cambiare tutto: anche il significato di “braccio rotto”.

Improvvisamente, per qualche oscura ragione, quell'arto spezzato, gonfio e pulsante, sembrava diventato il centro dell'universo. E non era per le sue urla disperate, certo che no, e nemmeno per le lacrime e l'apprensione dei due vecchi che gli si stavano agitando intorno; era per l'azzurro dei suoi occhi, incrinato da quelle fastidiose venature rossastre, e per la piega verso il basso che avevano assunto le sue morbidissime labbra.

Tutto quello gli creava uno spiacevole fastidio all'altezza del petto e la curiosa, quanto più sgradita, urgenza di tenerla fra le proprie braccia.

Vegeta si sentiva sporco, rammollito e disgustosamente debole. Si stava preoccupando per un banale incidente domestico?

Insomma... Da quando la caduta da una scala era diventata motivo d'apprensione?

Non lo era nemmeno l'arrivo di un nuovo nemico e non lo era mai stato nemmeno il compimento di una nuova missione. Allora perché, dopo anni trascorsi a fare il mercenario in guerre devastanti, un evento tanto stupido, diventava così importante?

E soprattutto, perché si sentiva in dovere di fare qualcosa per lei?

Bulma era solo un passatempo.

Bulma era solo quella che gli costruiva le cose.

Bulma era solo un giocattolo.

Bulma era solo troppo bella per essere ignorata.

Bulma era caduta da una scala, e lui non l'aveva afferrata...

Continuava a non capire quale fosse il dannato problema.

 

 

 

 

Banale, lo so'. Non prendetevela male... Ero ad un convegno e mi stavo annoiando. Punto.

Mi è venuta quest'idea perché la tizia seduta davanti a me aveva un braccio ingessato. Tutto qui.

Se vi è piaciuta, ma anche se vi ha schifato, potete esprimerlo con un commento. Fa sempre piacere ricevere commenti!

Grazie per aver letto.

Buona serata,

Sophya.





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