La pressione del cacciatore
La
pressione del cacciatore.
Kagami,
finalmente entusiasta di aver trovato una squadra di
basket, dava il massimo di sé, in partita e in allenamento.
La presenza di
Kuroko però non gli andava a genio, anche se doveva a lui il
successo delle
ultime partite , senza i suoi assist non avrebbe potuto vincere da solo.
La coach fischiò la
fine degli allenamenti, Si congratulò
con tutti, e specialmente con Kagami e Kuroko, erano i due sostegni
della
squadra.
-Bravi tutti quanti! Continuate così e diventeremo i
migliori del Giappone! Mi raccomando Kagami tu sei…-
La
bacchettata sulla cattedra riportò Kagami alla
realtà.
Era nel mezzo dell’interrogazione di civiltà e il
suo farfugliare nel sonno
aveva attirato l’attenzione del professore che per ripicca lo
chiamò per
esporre.
–Taiga!
Alla cattedra! Così impari a dormire durante la lezione,
visto
che civiltà è così noiosa!-
-S-subito professore!- Si alzò mezzo
assonnato,
intorpidito e confuso.
Forse
aveva davvero dormito poco pensando ai tornei in
cui avrebbe reso onore al Giappone. Doveva pensare a essere il
migliore, a
vincere senza Kuroko alle spalle. Molto più interessanti
quei pensieri che la
lezione di civiltà.
Kuroko notava da lontano l’euforia repressa di Kagami, gli
allenamenti e la scuola non bastavano a esaurire le sue energie anche
se il suo
corpo era stressato da mille altri pensieri a riguardo.
-Allora,
l’argomento del giorno.-
-Che
cosa… c’era per
oggi?-
-Ragazzo,
non va bene.- rispose il professore irritato.
–Dunque,vediamo
la lezi…-
La
campanella suonò per l’intervallo salvando
miracolosamente Kagami
da un brutto voto.
–Bene,
ci vediamo la prossima volta-
-Si,
si, come ti pare
vecchio.- rispose sfacciatamente; il prof aveva sicuramente
udito, e preparò la
vendetta per l'ora dopo.
Kagami
approfittò della confusione fuggendo in
bagno per restare solo e rinfrescarsi sotto gli occhi di Kuroko che lo aveva seguito, come
solo lui sapeva
fare. Sorprese Kagami nei servizi, che farneticava e gesticolava
distrattamente
da solo cercando qualcosa.
–Kagami,
così verserai tutto sul pavimento, non hai
letto il cartello dei bidelli?-
-Eh?!
Ma cosa… Non ti hanno parlato della
privacy?- Ti sembra il modo di venire a disturbarmi? Tsk…-
Kuroko
si avvicinò a lui, con fare imbranato osservando sempre
più la sua sagoma ingrandirsi.
–Ohi! Che intenzioni hai?- Kagami lo afferrò per
il colletto della divisa e lo
tirò su; Kuroko socchiuse gli occhi e con fare sapiente
confessò
–
Smettila di
cercare, mi stai ignorando ed è perché vuoi fare
l’egoista e avere la gloria
per te. Faticherai il doppio, soffrirai il doppio, piangerai
il….-
-
Sì il
doppio! E’ così che si diventa campioni!-
-
Non puoi battere il mondo da solo,
hai bisogno della squadra. Hai bisogno di me-
Quelle
parole lo fecero
riflettere. Kuroko notò il vuoto creato nei suoi occhi,
lentamente prese i
pugni con cui lo stringeva, e gli
scoprì gli avambracci. Kagami involontariamente ipnotizzato
da quell’esserino
che tanto aveva cercato di ignorare lo distese a terra, il calore
invadeva
entrambi i corpi così si liberarono dalla stretta delle
camicie e delle
uniformi a vicenda. Continuarono
ad accarezzarsi, lambire
i bassoventri con deboli spinte,
respirando appena per impedire all’eco di diffondersi nei
bagni. Kuroko così
sovrastato dalla tigre, si lasciò andare alle sue
‘’amorevoli’’ attenzioni, la
quale si dilettava ad alitare minacciosamente sul collo e giocare con
la
giugulare. Kuroko lo stringeva sempre di più a al petto per
sentire il ritmo
del suo battito e assecondarlo con altre coccole. Kagami incurante
della sua
ombra diveniva sempre più affamato, sollevava il bacino di
Kuroko per aiutarsi
ad accelerare il ritmo, continuava ad intensificarsi il
brusìo di ansimi.
–Sempre
più, sempre più…- Così continuarono ad
attrarsi, isolati in un mondo tutto loro.
Intanto
nei corridoi stava per suonare di nuovo la fine
della pausa, tutti gli studenti freneticamente preparavano i libri e
finivano di
conversare. Con un
colpo secco il
bidello suonò
la campanella, scatenando
l’apocalittica ritirata in aula. Fogli che svolazzavano,
buste accartocciate,
piedi che scalpitavano; dopo pochi minuti i corridoi furono deserti ma
pieni
di spazzatura. Il bidello iniziò a spazzare e passando per i
bagni udì
rumori sommessi che lo incuriosirono.
Doveva essere tutto deserto. Improvvisamente spalancò la
porta e si aggirò per
i box con fare guardingo. I sensi di Kagami oramai calmati del tutto,
avvertirono il pericolo e cercarono di ricomporsi nel massimo silenzio,
dimenticando cosa era accaduto. Sgattaiolarono fuori dai bagni appena
in tempo
per sentire urlare il bidello
–
Ragazzacci! C’è scritto a caratteri cubitali di
non farla sul pavimento! Cosa vi costa leggere?!-
Corsero
via ridendo come
autori di uno sgarro, nel loro sguardo c’era
più complicità, Kagami finalmente era felice di
aver capito di dover avere la
sua ombra a fianco, ognuno c’è l’ha
dalla nascita ed è una cosa naturale. Accettò
questo unica e semplice risposta
per tutti i suoi tormentati pensieri.
Si fermò al distributore per bere
qualcosa e infine raggiunse Kuroko in classe in tempo per la seconda lezione
di civiltà.
Il sorriso e lo sguardo bastava loro per intendersi.
–Taiga, riprendiamo
l’interrogazione!-
Il
ragazzo si voltò di scattò e realizzò
di essere di nuovo nei guai. ‘’ Merda,
dovevo ripetere!’’
-
Dovevi ripetere.-
Guardò
Kuroko irritato per come aveva letto il
suo pensiero .
–Kuroko
è colpa tua!- e
si alzò pronto per sacrificarsi alla materia.
–Adesso vediamo come mi pare,
giusto Taiga? Vecchio, a chi?-
‘’Merda…’’
Finalmente ho corretto e ... anzi ho riscritto tutto daccapo.
Faceva veramente schifo la prima versione -.-'' mi dispiace che i
vostri occhi abbiano sofferto la lettura x'D
E poi ho aggiunto i dialoghi, così dovrebbe essere molto
meglio :)
Grazie a tutti di aver criticato e recensito ♥
|