Pivelli

di Capitan Vink Harlock
(/viewuser.php?uid=575793)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Aveva finito il quinto anno e doveva fare gavetta. Posso farcela, posso farcela, si ripeteva, ma sarà così? La porta era grande e bella.
“Che stai facendo?” chiese ad un inserviente alto ed allampanato che stava armeggiando con un cacciavite sulla porta d’ingresso, “Niente, rispose lui, è che si è incastrata e non si smuove”. Allora compì il più grave errore della sua vita fino a questo momento e gli disse: “Forse si è incastrata una limetta nel cardine”, allora lui gli fece: “Perché proprio una limetta? Se ci trovo una limetta ti verrò a cercare”
Inquietato ed un po’ disgustato proseguì, dacché era in ritardo mostruoso per la presentazione di benvenuto.
Arrivò in quella che sembrava una vecchia sala operatoria riadattata ad Aula Magna, ma non ci fece caso e si sedette.
“Salve a tutti. Sono il dottor Robert Kelso e sono il primario dell’Ospedale. Ricordate di pensare a me come ad un padre piuttosto che un capo” disse un uomo sulla sessantina, coi capelli ancora parzialmente castani, ma col volto invecchiato da anni di pratica, “voglio solo ricordarvi che qui siamo tutti una grande famiglia! Ora andate e salvate qualche vita! Specializzandi di Medicina ala 1, di Chirurgia, ala 4”
Rumore di sedie e poi il deserto. Mentre usciva, fermò un ragazzo che gli somigliava e gli chiese: “Ciao, come ti chiami?” “Johnny, ma puoi chiamarmi J. D.! E questo è il mio amico Turk, aspirante chirurgo” disse indicando il suo amico, un afroamericano tracagnotto dal volto simpatico. “Ehi, ciao amico, tu sei …” “Benjamin Hent, ma per gli amici Benny!”.


Gli specializzandi si diressero verso il loro primo giro visite, con guida nientemeno che il dottor Kelso. “Allora … Quali sono i sintomi della Sindrome di Turner, dottor …, tentennò scorrendo la cartella che aveva in mano, Hent?”. Sudato e stressato, disse, tutto d’un fiato, quasi come le parole fossero tutt’attaccate: “ Igroma cistico, bassa statura, capezzoli iperdistanziati, sterilità e udito poco sviluppato!”.
Kelso lo guardò e disse: “Esatto, ottimo lavoro, giovane!” poi, dopo un altro po’ di domande, disse “Ora andate dal dottor Cox e fatevi assegnare un caso”
 
Il mio primo caso! Pensava Benny mentre andava dal dottor Cox, che non aveva mai visto, allegro e pimpante. Quando vide Percival Cox il suo entusiasmo disparve. Un volto da schizofrenico contornato da dei riccioli rossi, il tutto impalato su di un corpo alto e muscoloso, che incuteva timore solo al primo sguardo. “Allora, cacasotto, parliamoci chiaro, voi lavorate bene e io non vi succhierò il sangue dal collo per farci un buon punch, d’accordo?” tutti annuirono nervosamente, “Allora, tu strega dell’Est, prendi il signor Drew, stanza 89. Tu, Barbie, prendi … Come? Ah, adesso danno i nomi al circolo degli Insicuri Cronici, Elliott? Comunque, il signor Bronston, in Terapia Intensiva. Tu, Nancy, disse indicando J. D., prendi il colonnello Hartz, stanza 137. Tu, Tippete, disse a Benny, ti pigli Sellert, stanza 41. E adesso, via, via, via!!!!” disse gridando sempre più forte, e tutti scapparono, impacciati.
 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2277046