Personaggi:Elrond,Celebrian
Genere:romantico,triste,generale
Riassunto:Elrond
e Celebrian,due anime diverse,ma unite indissolubilmente,oltre il
tempo,oltre la morte,oltre il mare.Ma forse nemmeno il loro amore
potrà riportare la dama alla vita,non quando tutto sembra
perso per sempre e l'unica cosa che rimane da fare è
lasciare la Terra di Mezzo e colui che si ama.
Note:Questa
storia nasce da un'ispirazione improvvisa di una notte sul mio
personaggio preferito,Elrond,e sulla sua splendida e triste
compagna.Sarà abbastanza lunga come
storia,ricoprirà un arco di tempo di circa 1 era e quindi ci
saranno molti salti temporali. Sono già a buon punto,nel
frattempo ho deciso di iniziare a postare il prologo.I personaggi
purtroppo non sono miei ma appartengono alla mente illuminata del
professor Tolkien.Fatemi sapere cosa ne pensate,se vi piace o
se non vi piace recensite in tutti i casi.
Prologo
Le onde si infrangevano sulla
riva,scurendo leggermente la
sabbia bianca. Una nave dallo scafo argentato era immobile,in attesa di
colei
che presto sarebbe salita a bordo,per lasciare per sempre quanto aveva
di più
caro.
Dama Celebrian era in piedi sul
molo,risplendente nel suo
lungo abito azzurro,il quale sembrava riflettere le sfumature delle
onde. I
lunghi capelli dorati erano mossi dal vento e le
accarezzavano il viso.
Alzò una mano e la sua
pelle sembrò risplendere come
alabastro alla luce del sole;la posò con delicatezza sulla
guancia di sua
figlia,accarezzandole il viso. Pensò a come erano
diverse:per quanto i suoi
capelli fossero simili a spighe di grano,così quelli di
Arwen erano bruni,del
colore del cielo stellato,mentre i suoi occhi non erano tristi,ma
accesi di un
fuoco inestinguibile,difficile da capire per la dama di Imladris.
Celebrian sorrise ad Arwen,prima di
posarle un bacio sulla
fronte: < Addio,figlia mia > disse < Non ci
rivedremo mai più… >
La dama lasciò cadere il
braccio esile,per poi rivolgersi ai
due gemelli che,dritti e scuri in viso,la scrutavano. Avevano
attraversato
enormi pericoli per trarre la loro madre in salvo,ma niente avrebbe mai
potuto
ridarle la gioia di vivere di un tempo.Li salutò baciandoli
entrambi sulla
guancia,cercando di nascondere una lacrima fugace.
Infine si voltò verso
l’elfo che era in piedi alle sue
spalle,silenzioso. Non pronunciarono parole per lunghi
minuti,guardandosi solo
negli occhi,ricordando il loro primo incontro tra i dorati mallyrn di
Lorien.
Ma dopo molto tempo Celebrian
parlò: < Non
rattristarti,amor mio. Hai ancora molto da fare qui e grandi affanni ti
attendono,ma alla fine mi raggiungerai oltre il mare e,forse,potremo
essere di
nuovo felici. >
Elrond si
avvicinò,prendendola tra le braccia. Il corpo
dell’elfa gli sembrò sottile e leggero come un
fuscello;incontrò le sue
labbra,fresche come la primavera nei boschi,desiderando di poter
rimanere così
per sempre. Avrebbe dato tutta la sua vita immortale per far si che
Celebrian
non partisse,ma sapeva che sarebbe stato tutto inutile. Ormai non vi
era più
nulla per lei nella terra di mezzo,e il rimanere presto avrebbe
prosciugato
tutte le sue forze,uccidendola.
< Ricordati del nostro
incontro > le disse,mettendole
un piccolo fiore bianco di niphrendil tra i capelli.
Celebrian tremò a quel
contatto,stupendosi di quanto ancora
lo amasse,dopo innumerevoli anni,come se ogni volta che incrociava
quegli occhi
grigi e senza età,fosse la prima.
Salì sulla nave che
l’avrebbe portata oltre il mare,nelle
terre beate,dove,forse,avrebbe trovato la pace.
Elrond rimase a riva,guardando
l’esile figura solitaria
allontanarsi all’orizzonte,candida come neve. La sua memoria
vagò,soffermandosi
su tutti quei momenti trascorsi con lei,nella serenità di
Imladris,e a quando
la vide per la prima volta,mentre passeggiava sotto gli alberi dorati
della sua
terra,e la scambiò per Yavanna,chiamandola Kementari,regina
della terra.
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