Il giardino

di Retirw
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Ti feci entrare così semplicemente nel mio giardino.
Quando ancora inesperta sapevo far crescere solo margherite.
Tu dolcemente iniziasti a curale insieme a me, ma non ti bastava.
Quel giardino era diventato nostro, e il nostro giardino doveva essere più bello.
Mi insegnasti così a far crescere le rose, curando le mie dita insanguinate per le spine.
In un attimo avevi aperto quella vecchia porta entrando nel mio giardino.
In un attimo lo avevi fatto tuo.
L'aria profumava solo di te, i fiori avevano il tuo odore.
Chissà perchè arrivò quel giorno in cui riapristi quella porta, chissà perchè lo facesti per andartene.
Da quando voltandoti l'hai chiusa essa non si è più riaperta, ed è strano, perchè capita che vedo camminare alcune persone nel nostro giardino.
Ora sono qui, seduta in mezzo alle nostre rose.
Bello, non è vero?
Ineffetti no, perchè le nostre rose hanno perso i petali.
Adesso mi avvolgono solo le spine.
Sai, c'è un punto nel giardino da cui si riesce a vedere la strada, chissà perchè non me ne ero mai accorta prima.
Alle volte ti vedo passare di lì.
Non posso uscire dal giardino per rincorrerti, non ho la chiave giusta per aprire la porta.
Solo tu ce l'hai.
Ricordi? Avevi cambiato la serratura per proteggermi dai mostri.
O forse per proteggere i mostri da me?
Adesso sono intrappolata.
Non ci sono più fiori nel nostro giardino.
Non c'è più nessun odore.
Allora quando ti vedo l'unica cosa che mi rimane da fare è urlare il tuo nome.
Ma tu non mi senti.
Forse ti sei scordato del giardino.
Forse il giardino non esiste.




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