Il sogno di una vita

di Lady_Angel
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Quando si è piccoli si sogna e quando si è adulti si cerca di far diventare realtà i propri desideri.
Durante il cammino si può decidere se andare avanti  e continuare a lottare oppure se cambiare strada, cambiare sogno per poter lasciar spazio a qualcosa di nuovo e di più eccitante.
Tu, Jean, non hai mai avuto dubbi, sin da piccolo il tuo desiderio più grande era quello di diventare un Militare; hai lottato, hai sudato, hai studiato per riuscire a coronare questo sogno e ci sei anche riuscito.
Quando raggiungi il traguardo di una vita ti senti vivo, incredulo perché ormai non può più fermarti nulla, perché credi di poterti sedere sugli allori, ma basta un niente per far scomparire tutto;  fai sacrifici enormi per compiere ciò che più desideri e poi, in un attimo, una donna, la tua donna, ti distrugge il sogno di una vita.
Sei vivo, sdraiato sul letto d’ospedale con la consapevolezza che tu dovrai cambiare la strada che hai scelto, che il sogno di bambino ormai si è concluso e ti senti così immobile, così un peso da prendere quella che sarà la decisione più brutta della tua vita: il congedo.
Non c’è sconfitta peggiore, non c’è delusione più grande. Ti senti dire che potrai guarire, che tutti hanno bisogno di te, ma la realtà è più dura delle parole di speranza che ti vengono regalate: l’esercito, ora come ora, non ha bisogno di una pedina immobile.
Questa scelta fa più male delle lame che ti hanno ferito e paralizzato, ma l’hai fatto per salvare un altro sogno, per aiutare chi, a differenza tua, deve ancora provare il gusto della vittoria, la gioia dell’aver raggiunto il proprio traguardo; hai sacrificato il tuo futuro per permettere al Colonnello Mustang di poter diventare Comandante Supremo.
Una scelta sofferta, un futuro infelice in cui dovrai convivere con il gusto amaro della perdita di ciò che più hai desiderato; l’inutilità è il peso che ti dovrai portare dietro e ti senti una di quelle pedine che ormai, mangiate, vengono gettate al di fuori della scacchiera.
Eppure c’è chi, a differenza tua, ci spera ancora, chi non ha accettato e che non accetterà mai il tuo congedo, il tuo allontanamento volontario; c’è chi proseguirà senza di te, è vero, ma che, una volta raggiunto quel sogno, si girerà e ti attenderà perché tu, Havoc, non sei solo una misera pedina senza valore né movimento, tu sei l’amico di coloro che sono e che saranno per sempre la tua squadra.




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