Il misterioso malessere di Armstrong

di ExcelSpectre
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“Bene, signor … Armstrong” – disse il Dr. Daniels mentre leggeva la cartella del suo ultimo paziente. – “I dolori allo stomaco che sente non sono altro che un semplice disturbo intestinale.” – concluse, facendo un sorriso sincero e rassicurante. Il paziente, ovvero George Armstrong, ascoltava le sue parole, aggrappandosi alla sedia su cui giaceva, come per non cadere nel vuoto più assoluto. Daniels, facendo un cenno come per dire “la prego, un po’ di contegno”, cercava di rassicurare l’uomo spaventato che si ritrovava davanti.
“Non faccia il paranoico. Tenga, le prescrivo qualche pasticca per l’acidità di stomaco e se ne torni a casa …”
“No.” – fece Armstrong – “Non si tratta di un semplice disturbo. Lei mi sta prendendo in giro! Lei vuole il mio male!”
Il dottore, a quelle parole, si alzò di scatto e lanciò un’occhiata furiosa al suo paziente. “Io sono un uomo d’onore e sono anche un medico! Per niente al mondo tradirei il mio Giuramento di Ippocrate! Glielo dico io: solo un disturbo intestinale! Un. Semplice. Disturbo … Non faccia il bambino.”
Dopo aver ricevuto quella sfuriata, George abbassò la cresta; non se la sentiva di ribattere quelle parole, e dopo aver ringraziato Daniels (anche se a malavoglia) se ne tornò a casa.
Una volta nella sua dimora, la prima cosa che fece fu ingoiare un paio delle pasticche prescrittegli dal dottore. Fatto ciò, si tolse i vestiti, si buttò sul divano ed accese la televisione. Passò un’ora, poi un’altra e poi un’altra ancora, finché non si fecero le undici di sera.
Appena queste scoccarono, George chiuse gli occhi e si preparò; proprio come ogni notte, da un paio di settimane, qualcosa sembrava muoversi tra le viscere del pover’uomo. Dei dolori improvvisi allo stomaco lo costrinsero a mettersi in una posizione fetale; una dolorosa fitta poco sopra il bacino lo fece cadere dal divano. Poi arrivò uno spasmo, poi un altro e poi un altro ancora. Il colpo finale lo diede un secondo dolore allo stomaco, che fece svenire Armstrong sul freddo pavimento di casa sua.
La mattina dopo, verso le sette, George si alzò dal pavimento e, con le lacrime agli occhi e facendo finta di niente, si alzo e si mise sul divano.
“Sporco bugiardo …” – diceva ogni tanto, trattenendosi lo stomaco, pronto a vomitare tutto il suo misero contenuto.
Alle ore nove, George si recò nuovamente dal suo dottor Daniels. Egli, un uomo calvo, grosso e con un accenno di barba bianca, se ne stava tranquillamente seduto al centro del suo studio medico, e quando vide il paziente entrare lo accolse con un sorriso gongolante. “Allora? State meglio? Scommetto di sì.”
Armstrong non disse nulla, semplicemente si avvicinò a lui.
“Le mie diagnosi sono sempre perfette!” – continuava a pavoneggiarsi beato Daniels, finché George non arrivò alla sua scrivania e cominciò a batterci i pugni sopra.
“Perfetta un cazzo! Le sue pasticche mi hanno solo fatto vomitare l’anima! I dolori ci sono ancora, e sono forti come sempre!” – urlava furioso, continuando a sbattere i pugni, finché il dottore non si alzò e gli blocco gentilmente le mani, come un padre col figlio capriccioso.
“Si calmi …” – disse, mentre si sistemava gli occhiali sul grosso e tozzo naso. – “… Gli effetti collaterali capitano … Ecco, per calmarvi prendete un po’ di questa carne essiccata; me l’ha preparata mia moglie per pranzo, ma non credo che mangerò oggi; troppi impegni.” – e gli allungò un vassoietto.

ANGOLO AUTORE

Scritta in una notte insonne. Probabilmente piena di errori. Vi prego di segnalarmeli e di dirmi come ne pensate come inizio ^^
Come ho già detto in precedenza, questa storia è divisa in diversi capitoli (due o tre, devo vedere), perciò, se vi piace, non perdetevi il finale °^°

 




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