Buona sera a tutti. Ho deciso di scrivere questa fan fiction perché ho notato come Klaus sia un personaggio mal utilizzato. A differenza degli altri membri di casa Smith non è considerato, non subisce evoluzioni di alcun tipo, raramente riesce ad avere un ruolo di rilievo in qualche puntata... insomma, nonostante tutti lo sentano parlare, nessuno lo ascolta. E' una cosa molto dolorosa, e volevo che anche il fandom se ne rendesse conto. Ho scritto in prima persona per dare un'impronta più forte al messaggio che voglio dare, ma ho paura di aver sbagliato qualcosa, per cui ho messo l'avviso dell'OOC. Ho sbagliato volutamente le forme verbali per imitare nel miglior modo possibile la parlata di Klaus, da quel tedesco che è. Avrei potuto scriverlo in italiano corretto, ma sarebbe venuto a mancare quella particolarità del cervello umano che fa leggere un testo con la voce del personaggio del testo, e non volevo che accadesse. Seppur sia una spiegazione molto confusa, spero che i professorini o semplicemente tutti coloro che conoscono la lingua italiana non mi lincino o crocifiggano. Ho in mente, dopo questa seconda fan fiction, di scrivere una centric per ogni membro della famiglia Smith, ma è un progetto che rimarrà a lungo in cantiere. Ora vado a guardare l'episodio che trasmetteranno tra poco su Italia2, per cui vi lascio. Buona lettura a tutti! Se vi va, recensite! :)
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Io odio Stati Uniti e suoi cittadini. Io perso mein medaglia olimpionica per colpa di Americani. Io bloccato in stupido corpo di pesce per colpa di Americani.
Mia vita distrutta.
Io vivo in casa Smith, ma io non essere considerato. In casa di pazzi io non essere in primo piano. Ci sono cane di C.I.A. schifosamente patriottico, irresponsabile ragazzina con nein cervello ma piena di idee stupide e hippie, bamboccio frignone un po’ femminuccia, alieno con evidenti problemi mentali… e sexy bomba bionda. Porca americana, darei tanti schiaffi a suo sodo sedere, oh yah…
Ma io? Io cosa sono per loro? Io sono trattato come animale domestico, mie opinioni non prese seriamente.
Io tanto solo e depresso.
Io sento come pesce imprigionato in boccia di vetro. Ah ah ah. Divertente, io potere fare comico.
«O cielo, hai finito con questa lagna? Smettila di assillarmi con queste sciocchezze e dimmi come mi sta questo vestito» esclamò Roger, che in quel momento non era più un alieno ma un torero emigrato in America per affrontare un altro tipo di corna. «Ti sta bene» disse il pesce, sospirando. Però, quando l’altro uscì dalla stanza, aggiunse «Io no. Io no stare bene. Io tanto desideroso di affetto».
Ma era solo, e nessuno sentì quelle parole.
THE END
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