Pain

di Miss Yuri
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Pain


« Buona notte, Aya. »
“ Papà… “ La sua bocca non si muove, le labbra restano sigillate. Quel breve pensiero rimbomba negli angoli della sua mente.
Non può vedere, parlare, camminare.
Il  dolore la strazia ogni giorno, dall’interno. E’ una sofferenza muta, troppo grande per una bambina, segno incancellabile di un'esistenza distrutta sul nascere.
Vorrebbe gridare, strapparsi di dosso quei vestiti sporchi del sangue di tutti quegli innocenti, macchiati dalle mani di quel mostro che osava chiamare padre, sfogare tutta la sua delusione amara, che cancella i ricordi di una vita un tempo felice e priva di orrori.
Piange, Aya, ogni giorno. I suoi occhi, però, non versano lacrime.








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