(E mo') Sono ortaggi vostri

di ToraStrife
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Ortaggi vostri
....e mo' sono
ORTAGGI VOSTRI




Era una famiglia perfetta, come da Mulino Bianco, completa di Valle degli Orti dove lavorava il Nonno.
Il guaio arrivò una sera a cena, quando il padre ascoltò l'ultimo evidente capriccio della figlia.

- Mamma, a me piace la patata!

Questa inaspettata rivelazione comportò un sonoro "sbam" sulla superficie del tavolo, merito del pugno di papà sul tavolo, tale da far saltare bicchieri, piatti e posate.
La madre tremava, col mestolo in mano. Già stava rimuginando su dove aveva sbagliato nell'educazione alimentare della figlia.

- Come osi dire certe cose! La patata è cibo esclusivamente per tuo fratello! - Sentenziò il capofamiglia.

- Ma io non ci posso far nulla, a me piace la patata, e la voglio. Perché non posso consumarla anch'io?

- Come osi fare certe richieste in mia presenza? - Tuonò il padre. - Ti abbiamo cresciuta con una dieta sana, naturale ed equilibrata, affinché tu crescessi come una vera signorina.

La figlia guardò scettica il piatto che aveva davanti, e scosse disgustata il capo.

- Ma non ci posso far nulla: a me il cetriolo proprio non piace!

- Io da piccola non mi sono mai lamentata dei funghi. - Si intromise la madre, che non ne poteva più. - Al massimo, dicevo che erano tutti dei porcini.

- Non è assolutamente naturale che una ragazza di buona famiglia preferisca le patate ai funghi o i cetrioli. - Rimarcò severo il papà.

- Che sia naturale o meno, questo non toglie che io non voglio cetrioli né funghi! Io voglio le patate, esattamente come mio fratello!

- La natura parla chiaro: le patate agli uomini e i cetrioli alle donne! Questo è quello che passa il convento! - Sottolineò il padre.

- Ma è proprio questo il problema: il convento! Voi vi attenete a quello che dice la diocesi. Ma loro sono vescovi, non cuochi. Uomini di chiesa, non di cucina!

- Osi mettere in dubbio la parola del convento, che equivale alla parola di Dio?

Il tono del padre si stava facendo sempre più minaccioso. Le mani cominciavano a prudere, la madre era sul punto di scoppiare in lacrime.

- Può essere la parola di Dio, o la tua, caro padre.  Ma questo non può cambiare  i miei gusti. A me il cetriolo non piace: non posso più costringermi a ingoiare qualcosa che mi disgusta al punto di farmi vomitare.

- Adesso basta, figlia degenere. Mangia quel cetriolo, o fila a letto senza cena!

- Meglio l'astinenza, padre, che sottostare a una volontà che calpesta e stravolge i miei legittimi desideri.

- Se è questo il tuo desiderio, resterai non solo senza cena, ma senza cibo per molto tempo: lo farai in un convento!

Silenziosamente la figlia si alzò, e con passo sostenuto uscì dalla sala da pranzo, andando a piangere in camera.

Mentre il fratello, che con noncuranza aveva assistito alla scena, continuava a spazzolare il suo piatto con patate.

- Bravo figliolo, - Approvò il padre. - Almeno tu sei di una dieta sana ed equilibrata.

- Sì! - Rispose con orgoglio il piccoletto. - Ma ci sono in classe mia anche dei compagni che sono ben strani: dicono di preferire i cetrioli e i funghi, e ho paura che, da un giorno all'altro, cerchino di offrirmene qualcuno.

- Orrore! - Rispose esterrefatta la madre. - Domani dovrò assolutamente andare a lamentarmi con la mensa scolastica, che permette che i bambini mangino certe porcherie!

Il figlio annuì, soddisfatto, mentre finiva il piatto. Salutò i suoi genitori, e poi filò a letto.
Chiuse la porta della camera a chiave, aprì un cassetto e tirò fuori un oggetto tubolare, appuntito in una delle tue estremità.
Lo infilzò su una superficie morbida, la punta penetrò e il liquido cominciò a scorrere dentro il tubo.
Dopo un paio di momenti, il ragazzo fece un sospiro di soddisfazione.
All'insaputa dei suoi genitori, il figlio modello amava le pere.***


FINE (thanks ;) )



P.S. Curiosamente, in questa storia non sono mai stati nominati i finocchi.




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