Attesa

di cup of tea
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ATTESA




Il tempo si dilata.
I colori si fanno spenti.
L’aria è immobile.
Quello che si sente è il ticchettio dell’orologio che non si muove.
E il tuo tacco che batte frenetico sul pavimento.
Ricordati di respirare, perché la tua mente è troppo concentrata a pensare.
E si arrovella perché è l’unica cosa che le è rimasta da fare.

Qualcosa succederà.  

Gli occhi fissi, lo sguardo vuoto.

Aspetta.

Aspetta.

Gli angoli della bocca piegati all’ingiù.

Non succede niente.

Non succede niente.

Le dita martoriate, un unghia piange piccole gocce sangue. L’hai tormentata troppo con i denti.

Nulla.

Nulla.

Non ti preoccupare, arriverà.
Qualsiasi cosa, ma arriverà.

Non arriva.

Non arriva.

Oh, al diavolo!

Paura.
Stallo.
Paura.
Lacrima.
Lacrime.
Singhiozzi.
PauraPauraPaura.
 
Poi.

Speranza.

Guarda cos’hai fatto.

No, non l’ansia. Non i polsini nella felpa sporchi di trucco colato. Neanche il tuo labbro mordicchiato senza pietà.

Guarda le parole.

Guarda cos’hai fatto.

Creazione.




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