Pure
Red Fire - Autobiografia Capitolo 1 - Ecco la fenice
E la vedi passare con quella cascata di capelli, da poco diventati
rossi come la sua anima, rossi come fuoco.
La sua passione.
La noti, credi che sia strana.
Ha idee strane per i suoi quindici anni.
Non da peso alle cazzate delle altre ragazze, come: "Oddio non ci
credo! Ho 15 anni e sono ancora vergine!! Help!", lei da peso solo ai
sentimenti.
É vestita di scuro, poco trucco, indossa degli anelli,
almeno uno per mano.
I suoi orecchini quasi sempre spaiati, al collo una catena con
un teschio.
La guardi, anche per quei motivi la trovi strana.
Lo vedi,
ha qualche ombra negli occhi, capisci che non é felice,
perché quei
pozzi neri non riflettono più alcuna luce.
Potrebbe essere senza sogni,
ad un primo sguardo, ma non è così.
I suoi sogni sono tanti, troppi.
Lei vorrebbe
solo essere felice.
Quando la vedi sorridere sembra sempre sconfitta, e se la vedi
sorridere devi ritenerti fortunato, perché ha smesso da
tempo.
Ogni tanto la vedi lanciare frecce col suo sguardo di fuoco, come se
dicesse: "Voglio avvolgerti con le fiamme della distruzione, voglio
farti disperare, sentire l'odore del tuo corpo bruciare e le tue grida
alzarsi da terra come un lamento di pietà."
Non si può dire che sia gentile.
Nemmeno educata, o fine.
Non é capace a camminare in modo discreto, i suoi neri
stivali stringati segnano ogni suo passo.
Quel rumore somiglia al suono di una campana a morto.
E a lei piace sentire i suoi passi, avvolta nel suo cappotto grigio
scuro, in una fredda giornata d'inverno.
Una di quelle giornate così maledettamente belle che, Dio,
lei vorrebbe passare con qualcuno di speciale, qualcuno la cui presenza
annienti il freddo.
E a puttane tutto, una cioccolata calda con quella persona speciale
sarebbe perfetta.
E invece si accontenterà di entrare in un posto caldo e
attaccarsi flebilmente a un termosifone.
La sua pelle é troppo chiara, troppo sottile.
Sembra quasi un fiocco di neve insanguinato, lei.
Pare finta, di porcellana, appare così fragile e debole.
Sembra che se il vento dovesse alzarsi lei cadrebbe, e si frantumerebbe
in centinaia di cocci appuntiti.
A volte le persone si fermano a fissarla.
Lei non sa il perché, ma lo odia, odia quando le
persone la fissano a quel modo.
Non è aggraziata, non appare dolce, e quando inciampa
impreca in dialetto.
Però lei è vera, è vera dentro.
Non ha paura di esternarlo.
E senti che c'è qualcosa in lei che ti incuriosisce.
É strana, vuoi capirla.
Pazza, dice qualcuno.
Invece è solo scontenta, scontenta e profonda.
Ascolta quello che dici, e con i suoi occhi neri ti penetra dentro, in
tutti i modi possibili lei cerca di capire te, proprio te che vuoi
capire lei.
Ti entra dentro, vuole analizzarti.
La mente umana la incuriosisce, così come i pensieri degli
altri.
Non é la classica ragazza di quindici anni, lei.
É così simile a una fenice, così
strana.
Cade e si rialza, brucia e risorge.
Anche se ci vuole sempre del tempo perché accada.
Ama l'inverno, è la sua stagione preferita, ma fanculo al
freddo, lei è fuoco puro, vive del calore che le nasce
dentro quando inizia a fare freddo. I suoi pensieri corrono su lingue
di fuoco, é impetuosa.
Dalle una giornata d'inverno, la sua persona speciale e un modo per
scaldarsi: la vedrai sorridere, e per una volta non sarà
sconfitta.
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