Ti amo Peeta

di 19_ACSECNARF_94
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Ti amo Peeta

 
Sono per la seconda volta in questo maledetto hovercraft.
Forse dovrei dire benedetto perché essere qui dentro vuol dire essere sopravvissuta per a seconda volta agli Hunger Games, ma non riesco a dirlo, per me è maledetto… non c’è Cinna a consolarmi, Capitol City l’ha ucciso. Haymitich è troppo impegnato a discutere con qualcuno riguardo qualcosa… io voglio Peeta, sto girando a vuoto, ma non lo trovo, h trovato altri tributi, ma lui non c’è…
Finalmente vedo un infermiere.
“Mi scusi, cercavo Peeta, sa dirmi dov’è?”.
“Peeta? Il suo ragazzo?”.
“…si proprio lui”.
“Non è qui…”
“Come sarebbe, non è qui?”.
“Non…”.
La mia vista si sta offuscando, il mio mentore mi a tradito… gli avevo detto di salvare Peeta e invece, ha salvato me… lo odio…
Sto per cadere, non vedo più nulla, è tutto buio…
Sento una voce… mormora “Peeta, Peeta…” è la mia voce…
Poi più niente… il vuoto… o meglio il dolore.
Non sono cosciente, ma il dolore non mi abbandona…
 
 
Sento dei rumori.
Sfioro qualcosa di morbido. Sono lenzuola, mi trovo in un letto… ma dove?
Non mi interessa, voglio tornare all’oblio, il dolore era meno intenso.
Mi sta assalendo… “Peeta!”, urlo, urlo di dolore, di angoscia, di amore… urlo sperando che la mia voce possa arrivare fino a lui, dovunque sia adesso…
“Hey ho una protesi alla gamba, ma le orecchie sono ancora buone!”.
Mi sollevo di scatto dal letto, il movimento mi fa girare la testa e per un econdo non vedo nulla d’avanti ai miei occhi, ma sento le sue possenti braccia cingermi i fianchi.
Quando finalmente riesco a mettere a fuoco, lo vedo, è lui!
È Peeta!
“Peeta… Peeta… sei vivo?”, dai miei occhi scendono lacrime di felicità.
“Si, sono qui!”.
“Ma mi avevano detto che non eri sull’hovercraft…”.
“Ero su quello di dopo”.
“Ti amo Peeta, scusa, l’ho capito solo ora, l’idea di non vederti più… è stato terribile…”.
Cerco le sue labbra, le bacio… bacio per la prima volta Peeta con a consapevlezza di amarlo.
 
Improvvisamente sento una pressione sulle mie spalla.
Apro gli occhi, è un medico con il camice bianco, mi guarda con tenerezza… ho sognato tutto… tutto eccetto i sentimenti ce ho provato…
“Katniss torna a dormire, sei ancora molto debole!”.
“Peeta dov’è?”.
“E’ morto nell’esplosione del campo di forza”.
Non riesco a crederci… Peeta non c’è più…
Mi stendo di nuovo chiudo gli occhi e attendo che il medico se ne vada, quando finalmente sono sola mi alzo, vado alla scrivania nella stanza, prendo carta e penna scrivo un biglietto, ritorno al letto, prendo l’ago collegato alla morfina e lo inietto nelle vene, dopo poco è in circolo, sto perdendo i sensi.
Mi stendo, il biglietto affianco al mio volto recita:
 
caro Haymitich,
non hai mantenuto la tua parola, non hai salvato Peeta.
Ti chiedo un ultimo favore, saluta mia madre e Prim da parte mia, prenditi cura di loro.
Non posso vivere in un mondo dove Peeta non esiste… finalmente ho capito… lo amo…
Addio.





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