Lies Can't
Pretend
Disclaimer:
Tutti i personaggi narrati non mi appartengono, non fanno
ciò
che dico e non pensano ciò che dico, insomma hanno una loro
vita che non c'entra niente con questa e non li conosco neanche..che
sfiga eh? Beh, buona lettura...
01. You,
again?
“Your
dream vacation
is my hostage refuge
A
work in progress you
bleed
Just
like you puke
while running a mile
I
beg to differ, make
me an offer
Walks
on the rain you
bleed
Just
like you puke
while running a mile
Hey,
are you okay?
(okay)
You
look pretty low
Very
handsome awkward
Do
you feel okay?
(okay)
You
look pretty low
Very
handsome
awkward...”
Le
note di Pretty Handsome Awkard riempiono lo spazio intorno a me.
Canticchio mentre sono chiuso in questo negozio di Los Angeles a
provare vestiti su vestiti.
Come
un adolescente senza testa incline alla logica del mercato trovo un
intenso piacere nel dedicare a questi pezzi di stoffa inanimati tempo
e soldi.
La
stoffa colorata delle maglie mi rallegra, è una fortuna che
la
nostra band non sia votata al nero come colore sacro. Nonostante l'
amore spropositato che il nostro cantante sembra riservare a chiunque
si avvolga di tessuti di quel colore spettrale.
Gerard
Way un tempo e Wil Francis ora.
Sbuffo
allontanando i pensieri e osservando la mia figura avvolta da questi
jeans neri e da un maglioncino aderente. Sorrido soddisfatto a quello
che vedo nello specchio, seguo la linea del mio corpo disegnato dalle
mie ore di palestra.
Li
prendo.
Ringrazio
la graziosa commessa e con i sacchetti in mano mi avvio verso
l'uscita dove mi attende la mia macchina sportiva. Quando poggio la
mano sulla maniglia vengo investito da urla, al di là della
vetrata vedo una porche accostare al marciapiede ed essere subito
circondata da uno sciame di ragazzine urlanti. Apro la porta, uscendo
all' aria aperta e riuscendo a identificare finalmente i responsabili
di tanto casino.
Quando
li identifico resto a bocca aperta. Frammenti inaspettati del passato
mi crollano addosso. Mi perdo ad osservare i lineamenti di quel volto
che mi ha accompagnato nei miei sogni tempo fa. Mi rendo conto del
mio essere infantile quando una ragazzina vagamente emo in piena
condivisione dei miei pensieri urla.
“
Frank
ti amo!!”
Sorrido
vedendo ancora il suo volto. Solo ora mi rendo conto di quanto le
foto o lo schermo del computer levino spessore alla sua bellezza. Mi
incanto a osservarlo per qualche secondo dispensare autografi,
accanto a lui il suo inseparabile compagno di vita, a quanto si sente
dire in giro.
Gerard
Way, ovviamente.
Spingo
il cappello più a fondo, abbassando la visiera e raggiungo
la
mia decapottabile nera parcheggiata qualche metro davanti a me. Nel
farlo devo attraversare l'orda di ragazzine. Scivolo tra la folla che
non si accorge di me, sperando che non lo faccia giusto ora che sto
per infilare la chiave nella toppa.
“
Quinn!”
l'urlo
attraversa l'aria e per qualche secondo riesce anche a zittire la
folla di ragazzine. Mi volto verso Gerard, l'artefice del richiamo
che mi saluta sorridente.
Ricambio
il saluto da lontano, senza avvicinarmi, lasciando che idee e
opinioni si formino nelle giovani menti che ci stanno attorno,
plagiate dalla faida televisiva che è stata attribuita alle
nostre due band. La realtà è così
diversa da
quella che mostra la tv, mi chiedo quando la gente inizierà
a
capirlo.
Sposto
lo sguardo alla ricerca di Frank, e lo vedo che mi osserva con
sguardo scuro dal fianco del suo compagno. Gli sorrido e sto per
salutarlo quando lui sposta lo sguardo e comunica qualcosa a Gerard.
Li vedo parlottare e poi, dopo qualche secondo, voltarsi e entrare
nel negozio da cui sono appena uscito.
Gerard
si volta ancora una volta per salutarmi, ma il suo chitarrista no.
Osservo
la schiena di Frank allontanarsi mentre il saluto che dovevo
dedicargli mi muore in gola.
Infilo
la chiave nella toppa ed entro in macchina. Non sono in vena di
continuare l'intrattenimento dei fan. Quei due occhi freddi mi hanno
penetrato la carne come una lama. Hanno aperto il vaso di Pandora in
cui avevo sotterrato tutta la mia delusione, tutto il mio disincanto
e il mio cinismo. E ora ecco che mi è bastato dare un
occhiata
di sfuggita a quei due pozzi verdi per esserne ancora ipnotizzato.
Do un
occhiata allo specchietto, osservando la strada alle mie spalle
scorrere via.
In
lontananza vedo ancora il punto in cui l'ho appena incontrato farsi
sempre più piccolo.
Cazzo
se fa male.
Ciao a
tutte!!! Eccomi qua con una nuova storia, in realtà
però
è il seguito di “ All that I've got”,
chiunque non l'abbia
letta corra a farlo..marsch! Ovviamente questa si svolge qualche
tempo dopo la fine dell'altra, diciamo dopo l'uscita di “
Lies for
the liars” e “ the black parade”, la voce
narrante è
ancora quella di Quinn, il
mio
tesorino e...boh che altro dire? Fatemi sapere se vi piace...
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