Se solo qualcuno avesse potuto
far smettere questa agonia che si emanava nel mio fragile corpo, probabilmente
ora sarei felice.
Scrissi quel diario a quasi diciannove anni, incapace di
intendere e volere.
Capii subito che probabilmente scrivere non mi sarebbe stato
d’aiuto.
Sono ancora vivo, sì, quello sì. Ma nulla penso possa
aiutarmi, dato che sono appena uscito dalla riabilitazione.
Sto sperando, sto ancora sperando che lui ritorni, anche
se so che non accadrà.
Giorno
1
Che schifo la vita. Mi
manchi troppo, tanto. Farei di tutto per stare ancora un po’ con te.
Ho parlato con Katherine e
lei dice che passerà, ma per me non cambierà nulla.
Ti amo e senza di te non
so che fare. Perché te ne sei andato? So che la vita è difficile, ma a che
serve vivere se non si prova a combatterla? Sono in stato depressivo e
confusionale. Aiuto.
Oh. Tutto quello che ho sempre sognato é stato distrutto e si ritrova rotto, incapace di muoversi.
Anni ed anni di aspettative,
e quando trovi il vero amore che succede? Si uccide.
Mh, bello.
Giorno
3
Ho ascoltato delle
canzoni. Si chiamano: “Half A Heart” e “Better Than Words”.
Sì, sono le tue canzoni.
Le tue e quelle di Liam, Niall e Zayn. Bei ricordi, forse troppi, mi
fanno ricordare i momenti passati con te.
Oggi mi ha chiamato tua
madre, mi ha detto:”Ehi, è tutto okay? Sappi che dopodomani ci sarà il
funerale..”.
Io le ho risposto che va
tutto bene (cosa non vera) e le ho detto che verrò assolutamente.
Dopo che ho chiuso con
lei, ho chiamato Zayn:
“Pronto?”
“Ehi, Zayno. Sono io,
volevo dirti che dopodomani c’è il funerale.”
“Ohi, ciao! Sì, lo so.
Anne ha chiamato anche me, poco fa. Dovresti chiamare Niall, lui non risponde
né a me né agli altri. E’ sconvolto.”
“Okay.. Lo chiamo.”
“Dai, ora vado. Ti voglio
bene.”
E poi ha chiuso. Ho
chiamato Niall col telefono di casa, invece del cellulare.
L’ho chiamato circa 6
volte e non ha voluto rispondere. Quel cretino! Così ho lasciato perdere e sono
andato in cucina a preparare un tramezzino.
Dopo circa mezz’ora, il
cellulare ha squillato. Pensavo fossi tu e mi è preso un colpo.
Ma non eri tu, era Niall
che finalmente si era deciso a prendere in mano quel telefono.
“Niall!” gli dissi.
“Ciao..”
“Come stai?”
“Male. Se n’è andato,
capisci?!”
“Nialler.. lascia perdere,
per favore.”
“NO! Vengo a casa tua e
parliamo. Mi manchi tu e quel rimbambito del tuo ragazzo.”
“Va bene.”
“Ciao.” E ha chiuso.
Io ero in pigiama e
puzzavo, messo male, quindi.
Non mi sono più vestito,
lavato, o non sono mai uscito da quando sei morto.
Così, dopo due ore,
qualcuno ha suonato alla porta.
Ho aperto e ho trovato non
solo Niall, ma tutto il gruppo.
“Che ci fate qui?” ho
detto, imbarazzato.
“Siamo qui per te.” Ha
detto Liam.
Io sono rimasto sconvolto,
ma li ho fatti entrare sperando che se ne andassero presto.
E invece, sono rimasti a
dormire e sono ancora nelle loro camere a riposare.
Siamo stati
tranquillamente seduti ognuno per i cavoli propri ed ho finalmente realizzato
che manchi a tutti in maniera esorbitante. Tu non ci hai lasciato nulla per
riuscire a capire il perché tu ti sia suicidato, né una lettera né una foto.
Nulla.
E quindi dobbiamo restare
qui, senza una risposta ad immaginare perché Dio abbia deciso di far terminare
così velocemente la tua bella e grande vita. Che merda.
Ricordo ancora quando ci
siamo incontrati. Eravamo in quello piccolo bar, in periferia di Londra e tu
entrasti con quell’aria da intelligente ragazzo della porta accanto. E beh.. lo
eri. Mi guardasti e poi iniziammo a parlare.
Ricordo quando mi feci
conoscere i ragazzi. Tutti carini e dolci, poi trasformatisi in cretini. Hahaha
sì.
Forse è meglio lasciar
perdere, Niall si è svegliato e penso che tra poco verrà nella mia stanza per
controllarmi.
Ti amo,
Ciao.
Giorno
4
Domani c’è il tuo funerale
ed io sto letteralmente morendo per la troppa depressione.
Penso che andrò dal medico
per farmi prescrivere degli anti-depressivi.
Liam, Niall e Zayn sono tornati nelle loro case ed io non mi sono ancora mosso dal letto o dal
divano. Bah, la mia voglia di uscire è pari a zero e pensare che sono passati
soltanto pochi giorni.
A me sembra un’eternità.
Mi ha chiamato Gemma e mi
ha detto che vorrebbe uscire con me per andare a fare un giro, ma io non me la
sento e quindi le ho risposto di no.
Sembrava un po’
demoralizzata ma ha lasciato perdere.
Ora vado, ciao.
Ti amo.
Giorno
5
Circa un’ora fa c’è stato
il tuo funerale.
E’ stata la prima volta
che sono uscito di casa dopo la tua scomparsa.
C’erano tutti i tuoi
parenti: tua madre, tuo padre, il tuo patrigno, tua sorella, i tuoi cugini, i tuoi
nonni e c’erano anche i ragazzi.
E’ stato un momento
malinconico e appena stavano per seppellire la bara, ho incominciato ad urlare
perché non volevo te ne andassi sotto terra.
Piangevo e gridavo in una
maniera stranissima, come mai avevo fatto prima.
Ti vedevo là, vicino alla
terra scavata, che mi fissavi con i tuoi occhi verdi.
Sembravi triste, troppo
triste e non ho resistito.
Zayn mi ha preso per un
braccio e mi ha ribadito che dovevo restare tranquillo.
Non smetterei mai di
ringraziarlo per quello che sta facendo per me, gli voglio troppo bene.
Oh! Sai che tra qualche
anno si sposerà con Liam? Oh sì, sono proprio carini insieme.
Niall sta con Katherine,
ora. Stanno bene insieme e sembrano innamorati.
Proprio come lo eravamo
noi due.
Giorno
7/10
Ciao.
Come stai? Spero bene.
Io più o meno. In questi
giorni ho parlato molto con i ragazzi e sono contento di aver legato moltissimo
con loro, siamo usciti e siamo andati al cinema.
Questi giorni non ho
sentito molto la tua mancanza, ma ora che sono a casa mi sento giù di morale.
Sono passati dieci giorni
e ti vedo ancora qui vicino a me a ridere e scherzare.
Uff.. vorrei essere con
te.
Buona notte.
Giorno
11
Buon pomeriggio!
Stamattina sono andato a
fare l’esame di guida.
Mi ha accompagnato Zayn e
mi ha promesso che sarebbe venuto a riprendermi e così è stato.
Quindi.. ho preso la
patente! Wohoo. Mia madre mi ha detto quindi che per i miei diciannove anni mi
comprerà un’auto. Non so ancora che macchina voglia comprarmi, ma io ne sarò
felice lo stesso.
Mm.. forse oggi verranno
Liam, Niall e Katherine per stare con me.
Ora ti saluto e ci vediamo
stasera.
Giorno
11- Sera
Hello!
I tre pazzi dei nostri
amici se ne sono appena andati e in queste ore è passate abbiamo:
-
Visto un film.
-
Parlato di te e di me e te.
-
Divertiti.
Sì, tante
cose! Hahah. Ma comunque, basta essere stati bene. Il resto non conta, no?
Mia sorella Lottie mi ha
detto che le sembro più felice e sembro stare meglio e probabilmente ha
ragione.
Mi manchi tanto, ma la
vita va avanti.
Ora vado a dormire, notte.
Giorno
15/19
Ma ciao!
Come va?
Siamo già al diciannove
dicembre e tra un po’ è sia il mio compleanno e sia Natale.
Devo anche comprare i
regali per tutti i miei familiari e non so proprio da dove cominciare.
Ah, che due scatole.
In questi quattro giorni
non è successo niente di particolare, quindi mi sembrava noioso raccontarti
cose che non servono sapere e che sarebbero ripetitive.
Quindi se troverai dei
giorni saltati, sarà perché in quel giorno non è successo nulla di divertente o
di straordinario.
Giorno
21
Ehi.
Oggi, Lottie mi ha scritto
e voleva che andassi da lei, così ci sono andato e mi ha dato una lettera.
Le ho chiesto cosa fosse e
da chi fosse. Mi ha detto di andare a casa e leggerla.
L’ho aperta ed ho letto le
prime righe:
“Ciao bellissimo.
Sono Harry, ma secondo
me già dalla prima riga l’hai capito dato che ti chiamo sempre così.
Scusa se ieri sera non
sono rimasto con te a dormire, ma sappi che ci sarei restato volentieri.
Stiamo insieme da quasi
undici mesi e sono stati bellissimi.
Ti amo. Troppo, tanto,
immensamente e spero che la nostra storia non finirà mai.”
Arrivato a questo punto,
ho smesso di leggerla e sono scoppiato a piangere. Troppi ricordi si sono fatti
strada nella mia mente ed iniziavo a ricordarmi di te.
Del tuo sorriso, dei tuoi
occhi verdi, dei tuoi capelli ricci e del tuo carattere troppo gentile e bello
per essere vero.
Dopo essermi calmato, ho
ricominciato ad osservare le parole che c’erano scritte ed andai avanti.
“Sai che prima di
conoscerti ero depresso, e devo svelarti una cosa: non ho mai smesso di
esserlo.
Anzi, conoscendoti, le
mie paure sono aumentate e la paura di perderti è tale che ogni giorno ti
scrivo solo per sapere che tu sei ancora vivo e che mi ami ancora.
Ho scritto questa
lettera per sfogo e non so se la leggerai mai.
Ti amo.
Harry.”
Ero sconvolto, forse
peggio. E non pensavo che tu potessi stare così male.
Oh mio Dio. Ora ho capito
perché te ne sei andato.
Non sapevo queste cose e
penso che tu avresti dovuto dirmele! Sono ancora più triste perché io non me ne
sono mai accorto e non ti ho mai chiesto niente. Scusa, perdonami.
Giorno
32
Buon anno.
Ho passato Natale e
Capodanno da solo, in casa a rimpinzarmi di cioccolatini e spumante.
Sono uscito solo per
comprare i regali dei familiari.
A Zayn, ho regalato una
giacca di pelle nera.
A Niall, ho regalato una
polo grigia.
A Liam, ho regalato una
camicia a quadri proprio come piacciono a lui.
Loro mi hanno regalato
diverse cose:
Zayn, mi ha regalato un
completo: maglione grigio e dei pantaloni blu scuro.
Niall mi ha regalato un
orologio davvero carino e Liam mi ha dato cinquanta sterline per comprarmi
qualcosa.
Alla fine, mi ricordai di
aver preso un regalo anche per te.
Come se fossi ancora qui,
sono andato al cimitero, e mi sono messo davanti alla tua tomba con il
sacchettino in mano.
L’ho appoggiato e ti ho
augurato “Buon Natale e buon Capodanno!” e poi sono scoppiato a piangere come
faccio sempre.
Poi.. ti ho visto.
Eri davanti a me e mi
stavi cantando quella canzone che amo.
Cercavo di toccarti, ma
non ci riuscivo e poi mi hai detto che ti mancavo.
Giorno
42
Non so perché, ma nessuno
dei ragazzi si fa più sentire.
Ho paura che mi abbiano
dimenticato, soprattutto Zayn. Perché con lui ho un rapporto speciale, siamo
come fratelli e senza di lui sarei perso.
Quindi ho provato a
chiamarlo e mi ha risposto, abbiamo parlato tanto e si è scusato e mi ha detto
che mi vuole bene. Anch’io gli voglio bene e gli ho detto che dovremmo vederci
più spesso e che mi sembra che i preparativi del matrimonio lo stiano facendo
dimenticare di me.
Lui mi ha detto che non
era assolutamente vero e che non si dimenticherà mai di me. E penso che questo
sia dolcissimo da parte sua, ma io amo te e lui non prenderà mai il tuo posto.
MAI.
Giorno
44
Ciao.
Io e Liam, qualche giorno
fa, siamo andate a cercare il vestito per il matrimonio.
Lui ha scelto uno di
quegli smoking normalissimi e a me basta che lui sia contento.
Non sono io il suo testimone, perché non ci conosciamo molto, ma comunque si fida di me ed è
felice di avermi accanto in uno di questi momenti molto importanti.
Dopo, sono andato da solo
a mangiare in un ristorante e mi sembrava di essere con te. Parlavamo, e quando
ti chiedevo perché ti sei ucciso, tu non rispondevi e stavi immobile a guardare
qualcosa lontano.
Non volevo darti pressioni
e ho lasciato perdere, così ti ho raccontato le cose che erano successe e
quando il cameriere è arrivato a chiedermi se andava tutto bene, gli ho
risposto che io e il mio ragazzo eravamo piuttosto contenti della qualità del
cibo. Mi ha guardato allarmato e se n’è andato, l’ho guardato male e ho ripreso
a parlarti.
Secondo me, sto diventando
pazzo.
Senza di te tutto sembra
più vuoto, o tutto bianco, o tutto nero. Mi sento tra il bene o il male. Mi
sento come una barca in mezzo al mare durante una tempesta.
Che vita.
Giorno
48/57
In questi giorni, non è
successo niente.
Sempre la medesima e
triste vita.
Non so neanche cosa io
possa raccontarti, dato che non c’è nulla da dire. Sempre da solo, in casa, a
mangiare e bere, a dormire, o andare in bagno, o a lavarmi.
Sempre uguale.
Sono depresso e non so
cosa caspita fare.
Non voglio prendere
medicinali perché voglio vivere questo intenso dolore che mi affligge.
Vivere fa schifo, vorrei
uccidermi, ma non posso.
Anzi, posso, ma resto vivo
solo per la speranza di vederti entrare da quella porta.
Giorno
60
Buon giorno.
Ieri sono venuti: Liam,
Zayn e Niall.
Siamo stati insieme,
abbiamo visto un film e abbiamo chiacchierato del più e del meno.
Oggi vogliono restare a
dormire da me, ma io non voglio.
Non voglio che mi sentano
piangere per te, la notte.
Sto diventando pazzo,
dovrei essere curato perché ormai parlo con te quando ormai sei scomparso da
due mesi, un giorno in più o un giorno in meno.
Questi sono stati i due
mesi più duri che abbia mai passato nei miei diciotto anni.
I giorni passano in fretta,
troppo frettolosamente per uno come me e so, dentro il mio cuore, che il resto
della mia vita sarà così e rimarrà così. Non c’è nulla che possa aiutarmi, o
che possa dirmi “Smettila. Tu meriti più di questo!” a parte te, Harry.
Lo sai perfettamente e
secondo me non c’è bisogno che io te lo dica. Vorrei tanto sapere come si sta
lassù, nel cielo. Magari non è bello come si pensa, o magari il Paradiso non
esiste neanche.
Sto ascoltando una delle
tue canzoni preferite, e la sto canticchiando nella mente mentre scrivo, ma mi
sento un disperato.
Troppo disperato, come un
alcol dipendente quando non ha il suo alcol, come un drogato quando non ha la
droga. Non so se mi sono spiegato, ma io sono un ragazzo che non ha più il suo
ragazzo, la persona amata. O semplicemente Harry, è uguale.
Beh. Ora ti saluto.
Ti amo.
Giorno
61
Buongiorno, amore.
Come va la vita? Okay,
pessima battuta.
Mi manchi tantissimo. Non
mi sono ancora dimenticato di te anche dopo sessantuno giorni che sei morto.
Ho legato tanto con tua
sorella e tua madre.
Ogni volta che vengono mi
raccontano tante cose che facevi da piccolo ed io sorrido per la tua dolcezza.
Ti amano tutti qui e volevano vederti morire di vecchiaia, non per lo sparo di
una pistola.
Scusa se ti dico che ho
bisogno di te, ma non m’interessa, non sono spaventato dall’amore. E’
sbagliato? E’ così sbagliato che tu mi faccia restare forte? Non lo capisco.
Noi eravamo fatti per
stare insieme, ma è stato destino e tu te ne sei dovuto andare.
Giorno
63
Ciao..
Non so cosa scrivere,
oggi.
Troppe domande, troppi
pensieri in testa.
Pensò andrò a dormire.
Giorno
65
Ehi.
Oggi sono uscito per fare
un po’ di spese e stare da mia madre e le mie sorelle. Ho comprato un completo,
che non indosserò mai. Ma è carino, dopotutto. Se solo ci fossi tu, potresti
dirmi se mi sta bene o no.
Tutti e tre, abbiamo
parlato di cosa volessi fare prima dei miei diciannove anni. Io ho risposto
loro che era meglio non fare niente e che sarei restato a casa.
Ho quindi deciso di fare
un viaggio, fino a casa di mio padre a Manchester.
Partirò tra pochi giorni e
starò lì una settimana o poco più.
Lui mi ha detto che sarei
stato bene con lui, la sua nuova moglie, e la sua figliastra: Gretchen. Lei è
una ragazza davvero bella, troppo. Ha diciassette anni, ha i capelli castani
chiari e gli occhi verdi. Io in confronto a lei sono uno sgorbietto
orripilante.
Ma cambiamo argomento, a
casa sto ripulendo un po’ e sto trovando un sacco di cose tue. Le farò vedere
alla tua famiglia.
Ora vado, ciao.
Giorno
74
Sono passati nove giorni e
sono appena tornato dal viaggio a casa di mio padre.
Quando sono partito mi
sono accorto di aver lasciato il mio diario a casa, come uno stupido stavo per
scoppiare a piangere. Pensavo di averti perso, anche dopo la tua morte ti
sentivo vicino e mi sfogavo con quel diario ed anche ora faccio lo stesso.
Sono passati
settantaquattro giorni.
Sembrava ieri che avessi
iniziato a scrivere.
Comunque, ti racconto
cos’è successo a casa di mio papà:
Sono stato bene, anche se
ci sono stati momenti strani ed imbarazzanti.
Quando mi hanno chiesto
della “fidanzatina” non sapevo cosa rispondere.
“Oh, sono gay e.. ma non
sapete che è morto?” oppure “Sì, avevo un fidanzatino, poi si è suicidato.”
Non penso avrebbe fatto
piacere sentirsi dire una cosa così, quindi mi sono limitato ad un sorrisino e
ad un “Ma va!”.
Un'altra volta, Gretchen
mi ha chiesto il cellulare perché voleva vederlo e vide, nella rubrica, la
scritta: “Amore” e mi ha chiesto spiegazioni. Io non ho mai cancellato il tuo
numero. Qualche volta provo a chiamarti ma tu non rispondi mai. Stupido Harry,
ma guardalo qualche volta il telefono! … Beh, non puoi.
Giorno
76
Ciaaao.
Questo diario sembra stia
per finire, non penso andrà avanti dopo il centesimo giorno.
Sto pensando di
suicidarmi, di uccidermi.
Non ce la faccio più, Dio.
Giorno
78
Oggi sono stato con i
ragazzi.
Abbiamo parlato tantissimo
e poi siamo andati al cinema.
Liam era con Zayn, Niall
con Katherine ed io sono stato da solo per quasi tutto il tempo, dato che sono
solo.
Siamo stati bene, ci siamo
divertiti. Ma tu sei sempre un punto fisso nella mia mente, Harry.
Giorno
80
Ottanta stupidissimi
giorni.
E’ da tanto tempo che non
ci sei più.
Sto iniziando a
dimenticare il tuo viso, il tuo profumo e tutti i ricordi che ho di te.
Voglio stare da solo,
immediatamente. E invece mi ritrovo al piano di sopra, mentre gli scalmanati
dei tuoi amici sono al piano di sotto a fare casino.
Li adoro, seriamente.
Niall è un cretino! Mi fa
morire sempre dal ridere.
Liam è un perfezionista, e
con la sua mania mi mette sempre a posto casa. E’ gentilissimo!
Zayn è particolare,
invece. A volte sta per i cavoli suoi, a disegnare e a volte inizia a
pianificare un mega festone con birra e altro. E’ strano.
Tu eri il più bravo di
tutti.
Giorno
83
Ora inizierò a scrivere
poco, le cose essenziali, perché oramai non ho neanche le forze per prendere in
mano la penna. Mi manchi, so che lo dico sempre ma ti amo e non posso farne a
meno.
Giorno
85
Ieri non è successo nulla.
Oggi ho scoperto di essere
dimagrito di tre chili.
Non mangio mai nulla ed è
già tanto se bevo.
Me lo dicevano quasi tutti
ma non li ascoltavo mai, invece avevano ragione: ho perso peso.
Giorno
86
I miei capelli si sono
allungati tanto.
Non so cos’altro dirti.
Giorno
88
Oggi qualcuno ha suonato
alla porta, ma non ho aperto.
Stavo facendo la doccia e
ho lasciato perdere. Chissà chi era.
Giorno
90
Novanta giorni.
Sto impazzendo.
Come sei morto, Harry?
Dimmelo.
Non può essere stato il
vento ad ucciderti.
Non sei stato tu. Tu mi
amavi. Non lo avresti mai fatto.
E’ stato Zayn? Liam?
Niall? Io?.
Giorno
91
Mi hanno portato da un
dottore, oggi.
Non so perché, dato che
fisicamente non sto male.
Giorno
92
Ho appena trovato
tantissime foto di noi due.
Sono circa settanta e le
guarderò attentamente una ad una per non dimenticarmi il tuo viso.
Non sto sentendo più
nessuno da nove giorni.
Io non cerco nessuno e
loro non cercano me, è così che funziona. Io voglio stare da solo e loro lo
capiscono e non mi chiamano, scrivono o vengono a casa mia.
Mi sento un po’ solo.
Tutto ciò che ho sono: la
musica, i film, il mio album da disegno, le bottigliette d’acqua e i miei
ricordi.
Il diario finirà tra poco.
Giorno
93
Ho sentito mia madre
parlare di ospedali psichiatrici e di riabilitazione.
Spero non parlasse di me.
Ho paura.
Giorno
94
Tantissimi miei parenti
sono venuti a salutarmi e abbiamo cenato tutti insieme.
Non so perché e sento come
se stesse per succedermi qualcosa di brutto. Aiutami, Harry.
Giorno
95
Sono passati novantacinque
giorni.
Ho trovato una cassetta
con su scritto “Per te”.
Volevo vederla, ma mia
madre me l’ha proibito.
Perché non vuole?! Non lo
so, sto diventando confuso e sto male.
Mi manchi e ti amo.
Giorno
96
Sono riuscito a rubare la
cassetta che mia madre non voleva farmi vedere.
Domani penso di vederla.
Giorno
97
I ragazzi sono venuti a
stare con me e quindi non ho potuto vedere il video.
Giuro che la vedrò domani,
perché sono curioso.
Quando Niall, Liam
e Zayn mi hanno salutato sono stati davvero affettuosi, come se dovessero
partire lontano. Che carini.
Anche se è strano quello
che sta succedendo in questi giorni.
Giorno
98
Stasera premerò play e
vedrò cosa contiene quel video.
Ora vado.
Giorno
99
Ho guardato il video.
C’eravamo io e te.
Parlavi di quanto tu mi
amassi, dopo qualche minuto, sono comparso io.
Avevo in mano una
pistola.
Ero dietro di te e ho
minacciato di ucciderti.
Ti sei girato e mi hai
chiesto cosa stessi facendo.
Io risposi, piangendo,
dicendo che dovevi morire.
Mi sono avvicinato.
Tu hai detto che dovevo
fermarmi.
Poi..
Ho sparato.
Eri steso per terra.
Morto. Il sangue usciva dalla tua testa.
Cos’avevo fatto?
Questo è stato l’ultimo
giorno che scrissi.
Ricordo ancora quando
entrarono mia madre e un poliziotto. Piangevo e gridavo:”L’HO UCCISO IO. SONO
STATO IO.” Non volevo farmi portare via.
Il poliziotto mi mise le
manette, andai in un ospedale psichiatrico e ci restai per poco più di un anno.
Scoprii di essere malato
mentalmente e tutti avevano cercato di non darlo a vedere. Harry lo sapeva e ha
voluto rischiare amandomi sempre il più che poteva.
Ora sono uscito e sto bene.
Ma io amo Harry, lo amo
ancora adesso.
Sono cambiato: non sento più
la sua voce, non lo sogno più, non piango più, non ho nessun attacco di pazzia
o rabbia. Mi hanno curato e sto bene.
E’ stato un periodo della mia
vita che voglio dimenticare.
Io sono Louis Tomlinson, ho
diciannove anni e un anno fa ho ucciso il mio fidanzato Harry Styles.
Questo è tutto.