C'era una volta un assassino.
E' una delle fiabe più belle che conosco, e lo sapete come
finisce?
Finisce nella polvere d'un finale drammatico, capace di far ridere fino
alle lacrime.
Finisce nella gloria d'un finale talmente infimo, da commuovere.
[...E nel riflesso
sorpreso degli occhi degli spettatori]
Ma fu un assassino?
Alcuni parlano d'un dio,
altri d'un folle.
Ma che importa?
Tutto quello che bisogna sapere era che fu il più folle
degli dei, con le sue mani intrise di inchiostro rosso [Aveva gli stessi riflessi del
sangue].
E non bisogna certo dimenticare che fu la più onesta delle
persone: dentro o fuori, che importa?
Nulla, assolutamente
nulla.
Compì gesti grandiosamente infimi, e nei suoi occhi
luccicavano frammenti d'inferno.
[La rosa era
poco più di un bocciolo, ma già si intuivano
vaghi sprazzi blu dei suoi petali. Ed ondeggiava piano, mossa dal vento]
Tra le mani stringeva lo scettro della Giustizia (aveva la forma d'un quaderno):
nelle pagine vi fu l'immacolata sorpresa del colpevole, nella penna era
racchiuso il ferro della spada e l'inchiostro era denso come sangue.
[Dopotutto fu un'ottima
interpretazione, e gli applausi non mancarono]
[La rosa blu
rideva, sfidando il vento. Quasi del tutto fiorita, quasi. Le spine
nascoste dai morbidi petali]
Fu un dio giusto, Kira.
La sua luce avvolse la gratitudine degli onesti.
[Un nuovo mondo]
Fu un dio malvagio, Kira.
Le anime sibilavano e si accartocciavano tra gli artigli del terrore.
[Pennellate d'inferno]
Fu un dio avaro, Kira.
Eppure gliela chiesero a gran voce la sua vita, doveva pagare!
Ma lui se la teneva stretta quella vita, stretta, così
stretta che dovettero strappargliela a forza!
[Avaro, avaro...]
Diede la vita, ma fu un giusto prezzo.
Non per lo scettro della Giustizia
[ per quello aveva pagato il prezzo dell'infelicità].
La sua vita fu barattata per un colore.
Bisogna ammettere che fu uno splendido colore, quello che gli
macchiò il petto.
[Esisteva un nome per
quella tonalità di rosso? Forse no. Eppure
vibrava, quasi vivo.]
[I petali
cadevano un po' a caso, staccandosi dalla rosa sfiorita. Appassiti
lungo le estremità, si lasciavano trascinare dal caso. Il
blu, prima intenso, era fuggito da quei petali. Che peccato.]
E mentre Dio era gettato su quelle scale, in modo così
scomposto da sembrare studiato con cura, con la vita che gli colava tra
le dita, la sua esistenza toccò l'apice, avvolta dalla luce
gloriosa del sole morente.
[La morte fu un prezzo
veramente misero per un tale spettacolo].
Fu dio e visse come un uomo, fu uomo e giudicò come un dio.
[In definitiva, Light
Yagami non fu nulla, proprio nulla...]
FINE
Un altro esperimento
Nonsense (?); non sono molto soddisfatta di com'è
venuto, ma pazienza!
Sono ben accetti consigli/suggermimenti/critiche. ^^
(Sono stata un quarto d'ora a decidere che genere fosse. Ammetto che
ancora non lo so!)
Rngrazio tutti coloro che hanno commentato "Tutto il tempo del mondo",
ovvero: Mello, Soleya,
Adaralbion, Ardenspuffy, Elly_Mello.
Grazie anche a chi ha letto soltanto! ^_^
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