Tabella: Inverno |
01.Maglione di lana |
02.Regalo |
03."Buon Natale, idiota" |
04.Neve |
05.Capelli spettinati |
06.Labbra fredde |
Progressi: 4/6 |
Nuova pagina 1
Titolo:
Snowball Battle
Autore: SHUN DI ANDROMEDA/KungFuCharlie
Fandom:
Kaizoku Sentai Gokaiger
Personaggi: Un Po' Tutti, AkaRed
Pairing:
Marvelous/Joe, Luka/Ahim, Gai/Don
Genere: Fluff,
Sentimentale, Slice Of Life
Rating: Verde
Disclaimer: “Personaggi, luoghi,
nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho
elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di
proprietà di Toei Animation, che ne detiene tutti i diritti.
Questa
storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa,
gli
elementi di mia invenzione, non esistenti in Kaizoku Sentai Gokaiger,
appartengono solo a me.”
Tabella: Inverno
Prompt: 4) Neve
SNOWBALL
BATTLE
Ai
suoi compagni piaceva giocare con la neve.
Marvelous
si era accorto di quella particolare predilezione durante l'ultimo
Natale - si chiamava così, vero? - che avevano trascorso
sulla
Terra, quando avevano infine ottenuto il Grande Potere dei Battle
Fever J, quando la guerra con Zangyack era al suo culmine.
E
quando, quella mattina di ormai un anno dopo, il Capitano era stato
il primo a scivolare fuori dalla sua cabina, la stessa che divideva
con Joe, e aveva visto la neve brillare sotto il Sole oltre gli
oblò
affacciati sulla superficie di quel pianeta lontano nell'Universo...
Beh...
Non
aveva potuto non sorridere furbescamente.
Navi
alzò la testa, librandosi in volo sopra il trono del
comandante, e
lo osservò curiosamente: “Marvelous, cosa fai
già in piedi?”
chiese il piccolo uccellino robotico.
Il
capitano scrollò le spalle e afferrò la giacca
dall'attaccapanni
prima di mettersela addosso: “Esco!”
annunciò pomposamente,
indossando le armi, “Vado a saggiare il terreno per una
battaglia a
palle di neve.” concluse.
Mentre
il capitano scendeva a precipizio le scale che portavano nella stiva,
Navi ne fissava la sagoma che si allontanava, allarmato dalla fretta
che questi aveva e per la presenza delle armi; il piccolo essere
robotico non sapeva la differenza e per lui “battaglia a
palle di
neve” significava davvero una battaglia!
“Oh!
E se qualche sopravvissuto di Zangyack ci avesse
individuato?!”
esclamò spaventato lui, volando forsennatamente in tondo per
tutta
la stanza: “Devo avvertire gli altri!”.
Lanciatosi
giù per la scala e volando attraverso il corridoio buio,
Navi
raggiunse la stanza del capitano e del suo primo ufficiale; spinse la
porta socchiusa ed entrò a razzo all'interno, gridando:
“Joe!
Joe!” gridò il robottino con voce stridula,
“Marvelous è nei
guai! Marvelous è nei guai!”.
GokaiBlue
cadde giù dal letto per la sveglia improvvisa e, confuso, si
rialzò
barcollando da terra: frastornato, osservò Navi roteare in
tondo
nella semioscurità sopra la sua testa; il piccolo abat-jour
accanto
al letto a castello venne acceso subito dopo.
“Cosa
succede?” chiese il primo ufficiale.
“Marvelous
è nei guai!” strillò ancora Navi.
“Che
genere di guai?” Joe aveva subito notato la mancanza del suo
comandante e compagno nella parte di cuccetta che solitamente
occupava lui: “Dov'è?”
“E'
fuori!” piagnucolò il volatile meccanico:
“Ha detto che andava a
saggiare il terreno per una battaglia!”.
Preoccupato,
Joe si rivestì in fretta, agganciò spada e
pistola al cinturone e
prese il Mobirates: “Vado a raggiungerlo, tu sveglia gli
altri.”
disse con tono serio.
Le
loro strade si separarono nel corridoio e Joe scese di volata le
scale che conducevano all'hangar.
Quando
uscì venne accolto da un Sole accecante che faceva
risplendere come
diamanti la distesa innevata e non gli fu difficile vedere le
impronte di Marvelous allontanarsi verso sud.
Joe
prese a correre: indosso aveva solamente la giacca di pelle azzurra
solita, il respiro faticava a uscire e si condensava in vapore ad
ogni ansimo ma non voleva né poteva fermarsi: era
preoccupato per
Marvelous e non avrebbe mai potuto perdonarsi la sua perdita dopo
aver vinto la guerra contro Zangyack.
All'improvviso,
con la coda dell'occhio vide un proiettile bianco lanciato contro di
sé: spaventato, reagì d'istinto e
tagliò con la propria lama una
palla di neve perfettamente sagomata, le cui metà caddero a
terra
con un tonfo attutito.
Perplesso,
il vice-capitano restò immobile sul posto, poi
sentì qualcuno
ridere alla sua destra e, da un cumulo di neve, uscì un
Marvelous
imbiancato da capo a piedi e con le guance arrossate:
“Benvenuto
Joe!” rise il capitano, in mano aveva un'altra palla di neve,
“Finalmente vi siete svegliati!”.
Gibken
lo studiò attentamente: non sembrava ferito e neppure
impegnato in
qualche combattimento; pareva piuttosto un bambino intento a giocare
e a fare dispetti.
“Navi
ha detto qualcosa su di una battaglia.”
“A
palle di neve.” lo corresse Marvelous, con un ghigno:
“Pensavo ve
lo avesse specificato.” aggiunse, guardandosi poi attorno,
“E gli
altri?”.
“Ho
mandato Navi a svegliarli... Io sono corso qui.”
“Preoccupato?”
chiese Marvelous.
“Che
dici?” borbottò Joe, rinfoderando la spada:
“Vengo svegliato
all'improvviso da un robot isterico che dice che il mio capitano
è
uscito in battaglia...”
“MARVELOUS!”
“MARVELOUS-SAN!”
Le
voci dei loro compagni riecheggiarono nella pianura altrimenti
deserta e il resto della ciurma fece capannello attorno ai due: erano
vestiti di tutto punto, ben coperti e armati, a differenza del
capitano e del suo secondo.
“Che
è successo?! State bene?!” chiese ansiosamente
Hakase, che
ansimava per riprendere il fiato con Navi in spalla e Gai affianco
mentre si guardava attorno inquieto: “Dov'è il
nemico?” chiese
Luka, che copriva istintivamente le spalle ad Ahim col proprio corpo;
la ragazza aveva la pistola in pugno, pronta ad attaccare.
Marvelous
sospirò, colpendo con il dorso della mano Gai sulla nuca,
Gai che si
era appolipato a lui appena giunto a tiro, e aveva squadrato tutti i
suoi compagni: “Uccellaccio...”
bofonchiò il capitano,
fulminando Navi con lo sguardo, “Non c'è nessun
pericolo.” gli
venne in aiuto Joe, rinfoderando la spada, “Sono un capitano
con
tanta voglia di fare il bambino.”.
L'interpellato
sogghignò e, tuffatosi dietro la sua trincea di neve,
risbucò fuori
dopo qualche secondo armato di palle di neve: “Provate a
evitare
queste!” gridò, prima di cominciare a bersagliarli.
Ridendo,
Luka e Ahim si tuffarono dietro una montagnola a loro volta mentre
Gai e Don, rotolando e inciampando, trovavano rifugio a poca distanza
dai due schieramenti opposti assieme a Navi.
Joe
saltò invece al di là della trincea e si
accomodò accanto al
Capitano: “Sei venuto a dare una mano?” chiese
Marvelous,
sbirciando i loro avversari; sentì una pressione sulle
spalle e
sulla schiena, accorgendosi che il calore del corpo di Joe stretto al
suo era piacevole contrapposto al gelo della giornata.
Per
qualche istante, rimasero così, poi la voce argentina di
Luka, in
piedi col busto che spuntava da dietro la loro barriera, ruppe il
silenzio: “Capitano, non credi faccia un po' freddo per fare
cosacce con Joe?!” gridò lei divertita:
“Luka-san!” la
rimproverò Ahim, cercando di tirarla giù,
“Non sono cose da
dire!”.
“Ma
è vero!” si difese lei, accucciandosi al suo
fianco per evitare
una pioggia di neve gentilmente offerta da un Gai e un Hakase
ridacchianti e allegri prima di rubarle un bacio sulle labbra:
“Facciamogliela vedere ai quei quattro!”
esclamò, abbracciandola
mentre Ahim arrossiva.
“Don-san!”
piagnucolò GokaiSilver, colpito in pieno da un proiettile di
Marvelous: “Ti sei esposto troppo,” lo
rimproverò questi,
passandogli però un fazzoletto non appena egli
cominciò a
starnutire, “PRESO!” sentì dire ad un
GokaiRed piuttosto
divertito; dalla sua posizione, il capitano poteva colpire chiunque
senza troppa fatica.
“Vi
siete arresi?!” gridò quest'ultimo.
“MAI!”
ribattè Luka piccata: “Hai voluto tu la
guerra!” replicò a
propria volta Gai, agitando il pugno.
“Allora
dimostratemelo!”
§§§
Quando
Marvelous uscì dal bagno dopo essersi fatto un bel bagno
caldo,
trovò il resto dell'equipaggio nella sala principale del
quadro
ufficiali: scompostamente distesi sul divano, con i resti del
tè e
dei dolci sul tavolino, sembravano assonnati.
Sfregandosi
i capelli con l'asciugamano, il capitano entrò nella stanza
a passo
felpato: niente, Luka e Ahim, accoccolate in un angolo del divano,
erano totalmente andate, Gai era mezzo appisolato sulla pancia di
Hakase che a propria volta era disteso con la testa sulle gambe di
Joe.
E
sopra di loro, svolazzante, Navi tirava la coperta di modo da
coprirli tutti e cinque.
“Bravo
Uccellaccio!” disse Marvelous a bassa voce per non
svegliarli:
“Mentre eri in bagno non hanno smesso un attimo di parlare e
ridere.” lo avvertì il robottino, appollaiandosi
poi sullo
schienale della sedia del Capitano, “Erano proprio
contenti.”.
GokaiRed
sorrise e si accomodò al proprio posto, davanti alla cassa
delle
Ranger Key ormai vuota se non per le loro sei: “La neve
è fredda.”
disse lui, con lo sguardo che vagava sui volti arrossati ma sereni
dei compagni, “Però porta il calore più
bello...” concluse
Navi, mettendo la testolina sotto l'ala.
Nel
silenzio che avvolgeva il GokaiGalleon, il capitano avrebbe potuto
anche addormentarsi: nessun pericolo, solo una stanza calda e una
pace che donava a tutti un sonno ristoratore ma l'euforia della
giornata, il poter stare assieme senza paura, l'avere un universo ai
propri piedi da esplorare godendo di una libertà immensa e
senza
fine...
Anche
dopo un anno, GokaiRed faticava a comprendere le reali implicazioni
di quelle possibilità: si era ripromesso di viverle ogni
giorno che
passava, costruendo ricordi con la sua famiglia nata non per scelta
ma per volere del Destino, eppure era tutto così
meraviglioso,
enorme...
“Marvelous,
vieni qui...”
La
voce di Joe lo raggiunse, assonnata, e lui fu svelto a balzare in
piedi per raggiungere il proprio secondo, il cui occhio era
leggermente aperto a fissarlo; come per magia, al fianco di
GokaiBlue, si era materializzato un posto:
“Siediti...” bofonchiò
lui, alzando la coperta per fargli spazio.
GokaiRed
non se lo fece dire due volte e, stretto tra le due ragazze e il suo
vice-capitano, con la testa poggiata contro quella del suo compagno e
le loro mani intrecciate strettamente, chiuse gli occhi,
addormentandosi subito dopo.
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