Spezzata
Prologo
-Un
giorno sarò re. Mary è già una regina. Siamo dei
sovrani. Dobbiamo governare con mente lucida e compassione.
Siamo troppo potenti perché rabbia e gelosia offuschino il nostro giudizio. E la nostra situazione...
Beh, permette ad altri di mettersi fra di noi. -
-Non se giuriamo di essere sinceri l'un l'altro. Non se promettiamo.-
-Cos'è il nostro fidanzamento se non una promessa? E non
significa nulla. Perché, a meno che non serva alla Francia, non
posso sposarvi.
E se dovesse esserci un'offerta migliore per la Scozia, dovrete accettarla.
E' vostro dovere.-
- Cosa state dicendo?-
- Ci siamo messi in una posizione che ci espone a troppo dolore. Quando
sarà giusto per la Francia, sarete d'accordo, sarò al
vostro fianco, completamente impegnato. Fino ad allora...
Potete trascorrere il vostro tempo con altri. Devo accettarlo.-
-Intendete che io devo farlo. Davvero questo riguarda Olivia?-
-Qualcuno deve tenere le cose sotto controllo tra di noi. Io posso farlo. Io posso starvi lontano.
Anche se significa lasciarvi ad un altro. Chiunque... Ma non mio fratello.-
-E' una minaccia, fratellino?-
-Si'.-*
Era passato quasi un mese da quel mio discorso, un mese in cui dividevo
i giorni e le notti con Olivia, un mese in cui le mie interazioni con
Mary erano state minime e per di più legate a contesti
ufficiali, un mese in cui avevo il terrore e il bisogno di spiare i
comportamenti tra Mary e Bash, un mese in cui avevo osservato la mia
fidanzata non degnare nessuno di uno sguardo.
Mary, la mia dolce, impetuosa ed appassionata Mary, sembrava sempre
fredda e distaccata con tutti, persino con le sue dame di compagnia,
persino con mio fratello Charles che la adorava, persino …
persino con Bash, persino con me.
Non mi aveva più rivolto un sorriso sincero, né mi aveva
guardato negli occhi. Sembrava non vedermi, persino se
“casualmente” le passavo accanto con Olivia, persino se
“casualmente” la sfioravo, lei semplicemente si
allontanava, con grazia.
Non l’avevo vista più muoversi liberamente per il castello
o passeggiare nei giardini o ancora intrattenersi con le altre dame.
Persino mia madre era quasi preoccupata della cosa, a modo suo:
più volte aveva chiesto alle dame di Mary dove ella fosse, ma la
risposta era sempre la stessa: -Nelle sue stanze, vostra maestà!-
Partecipava solo alle occasioni mondane e solitamente dopo aver
presenziato per una mezz’ora si scusava con i miei genitori e si
ritirava.
E questa situazione sembrava peggiorare sempre di più, giorno
dopo giorno, l’unico miglioramento visibile, se tale si poteva
definire, era che l’avevo vista scambiare qualche parola con
Nostradamus, almeno.
Anche questa sera ci sarebbe stata una festa a corte. E ovviamente mio
padre era troppo occupato con una delle sue amanti per preoccuparsi di
controllare che tutto fosse al proprio posto, quindi toccava al
prossimo re, a me. Avevo fatto della perfetta riuscita della festa un
dovere. Olivia mi prendeva in giro da un paio di giorni perché
diceva fossi diventato maniacale per una festa che non ci saremmo
nemmeno potuti godere appieno, già perché non avrei
potuto passare del tempo con lei, sarei dovuto stare con Mary,
solamente con Mary, avrei dovuto parlare con Mary, ballare con Mary,
mostrare al “caro” Simmons di ritorno dal Portogallo che
l’alleanza tra Francia e Scozia era più forte che mai.
Forse era per questo che volevo che fosse tutto perfetto, sarebbe stata
una serata dedicata al mostrare al mondo, soprattutto
all’Inghilterra, il profondo legame che doveva unire me e la mia
fidanzata.
E avevo paura. Paura che quel legame non si vedesse… Che quel legame non ci fosse più, di averlo spezzato.
Irrimediabilmente.
*Reign 1x06