Ciao a tutti, questa
è la mia prima fanfiction. Doveva essere una One-Shot ma
alla fine ho preferito fare una storia a capitoli. E' abbastanza
incentrata su Draco ed Hermione anche se poi attorno ruoteranno tutti
gli altri personaggi e soprattutto Ron ed Harry. Si svolge durante il
Sesto anno ad Hogwarts e non tiene conto degli eventi del Settimo
libro. Più che altro è quello che mi sono
immaginata potesse succedere se Draco in "Harry Potter e il principe
Mezzosangue" avesse fatto altre scelte.
Spero che vi piaccia. Intendo postare, studio permettendo, almeno un
capitolo a settimana, se non di più.
Per favore recensite per farmi sapere che ne pensate o se vi sembra che
mi stia allontanando troppo dai personaggi originali. Grazie mille
Hermione
si
svegliò di soprassalto, sentendo un brusco frullare d'ali
fuori dalla finestra del suo dormitorio.
Cercando di non svegliare
Calì e Lavanda si alzò ancora insonnolita e
sbadigliando aprì le vetrate, e una bellissima civetta delle
nevi le si appoggiò sul braccio.
Dopo essersi lasciata
slegare il messaggio dalla zampa il volatile becchettò
insistentemente la mano della strega. - Edvige non ho niente da
mangiare, mi dispiace, torna da Harry.-
Dopo uno sguardo rancoroso la civetta riprese il volo ed Hermione
aprì la busta, cercando di decifrare le spigolosa scrittura
di Harry e capì che l'amico la pregava di raggiungere lui e
Ron in cortile per aiutarli con i compiti di Pozioni.
Il fatto che i
suoi migliori amici fossero svegli e che stessero per di più
studiando all'alba delle dieci di mattina la impensieriva non poco.
Il mistero fu svelato non appena giunse nell'angolo più
appartato dell'immenso parco di Hogwarts e si trovò davanti
un Harry e un Ron furibondi e con delle occhiaie da far spavento. -Che
diavolo è successo? - chiese allibita la ragazza - sembra
che vi sia passato sopra l'Espresso di Hogwarts!-
Harry la fulminò con uno sguardo.
-Herm non sei per niente
divertente. Quell'idiota di Piton ci ha beccati che cercavamo di
affatturare il tappeto all'ingresso del dormitorio di Serpeverde nella
speranza di azzoppare Malfoy e per punizione ci ha dato un tema di
almeno 20 pagine sulla preparazione del Veritaserum!-
Hermione cercò di trattenere le risate e di mantenere un
cipiglio severo poi tuonò:
- Siete degli incoscienti! E se
Malfoy si fosse fatto male sul serio? Sareste potuti finire in guai
grossi!-
In
effetti per quanto gliene importava a lei, quell'insopportabile
Serpeverde avrebbe potuto trascorrere il resto dei suoi giorni appeso
per i piedi fuori dalla torre di Astronomia, ma aveva pur sempre una
reputazione da sosia della McGranitt da mantenere.
I suoi
due amici la blandirono con una risatina e, con l'aiuto della strega in
qualche ora riuscirono a fare temi abbastanza buoni.
Era ormai tardo
pomeriggio quando Harry ripose la sua piuma nella borsa bofonchiando
ingiurie contro Piton e il trio si avviò verso il castello.
Andarono subito a cena, morendo di fame, dal momento che a pranzo
avevano mangiato solo alcune pietre abilmente trasfigurate da Hermione
in
panini, ma all'ingresso della Sala Grande furono accolti da uno stuolo
di fischi, occhiate infuocate e maledizioni lanciate da sotto il tavolo
provenienti dalle serpi.
Evidentemente un uccellino bastardo aveva
fatto la spia sulle intenzioni poco pacifiche della notte precedente di
Potter e Weasley.
Riusciti finalmente a sedersi più o meno
indenni alla tavola di Grifondoro Ron sussurrò:
- Ehi avete
visto Malfoy?-
Gli altri due si voltarono e guardarono meglio il
Serpeverde . Aveva un che di...strano. In effetti non prendeva parte a
gran voce ai cori di insulti dei suoi compagni di casa come al solito,
ma se ne stava silenzioso al suo posto, incurante di ciò che
gli accadeva intorno, fissando un punto imprecisato nel vuoto.
-Oh, forse finalmente qualcuno gli ha tagliato quella lingua
biforcuta!- sibilò sprezzante Hermione.
Gli altri Grifondoro
risero sommessamente ma stranamente Malfoy non reagì.
E con un ultimo sguardo dubbioso la streghetta tornò a
rivolgersi al suo piatto.
-Ehi Draco ma si può sapere che cavolo hai? E' da quando
è iniziata la scuola, una settimana fa, che sei strano,
diverso, musone. Non è da te! Non ti riconosco
più. E' successo qualcosa?-
-Fatti i cazzi tuoi per favore. Non ho niente- mentì
Malfoy.
Blaise Zabini dopo lo scatto d'ira del suo migliore amico
alzò le spalle e uscì dalla stanza.
A quel punto il biondissimo Serpeverde si lasciò cadere sul
letto tenendosi la testa fra le mani, disperato.
Come faceva a
confessare a Blaise quello che avrebbe dovuto fare?
Come poteva dirgli
di Voldemort, spiegargli il casino che era ormai diventata la sua vita,
come poteva ammettere le sue paure, i suoi dubbi di diciassettenne?
Cosa poteva fare per uscire da quel tunnel dell'orrore in cui due
settimane prima l'avevano spinto contro la sua volontà?
Una
lacrima dispettosa scivolò lungo la sua guancia pallida e
con un rapido gesto il ragazzo l'asciugò ricomponendosi.
Non
poteva permettersi debolezze.
Non l'aveva mai potuto fare.
Intanto Blaise nella Sala Comune di Serpeverde ripensava al dialogo
avuto con l'amico.
Che stava succedendo a Draco?
Era per natura
riservato e schivo ma sapeva che adorava prendere in giro Potter e i
Grifondoro...ora però era cambiato...Che sul serio Lucius
l'avesse...? No
dai, quale padre potrebbe tramutare un figlio in Mangiamorte contro la
sua volontà? Come avrebbe potuto condannarlo a una vita del
genere?
Si, perchè Zabini sapeva che a Draco, come a lui, non gliene
fregava nulla.
Non che gli sarebbe dispiaciuto che ci fossero stati un
po' meno Babbani a questo mondo, intendiamoci, ma da qui a diventare un
seguace di Lord Voldemort...
Inoltre loro stimavano moltissimo Silente,
la sua fermezza, il suo coraggio, il suo potere e non si sarebbero mai
messi contro di lui.
Non erano gli unici a Serpeverde.
In fondo anche
Pansy Parkinson, seppur cattiva, non era una brutta persona.
Però c'erano quelle teste di cazzo di Tiger, Goyle, Nott e
molti altri che giravano per i corridoi sbandierando le loro idee
razziste, cosi quei pochi che nel covo delle serpi si salvavano, erano
costretti ad abbassare la testa, se non volevano essere rovinati.
Certa
gente andava veramente rinchiusa.
"Professor Silente? Professor Silente?...Albus!"
"Eh? Oh si Minerva, dimmi!"
"E' arrivato un altro gufo da Malocchio Moody. Da Magie Sinister, a
Notturn Alley, c'è sempre più fermento! Lavora
fino a tarda notte, dietro ad una specie di armadio, a quanto pare. Da
quando Draco Malfoy è andato a fargli visita la scorsa
settimana non si ferma un attimo!"
"Lo so - sospirò il Preside - Lucius gli starà
col fiato sul collo, credo che Sinister sarebbe già morto se
non servisse ai Mangiamorte per i loro commerci illegali."
"Lei pensa che Malfoy abbia fatto diventare un Mangiamorte anche suo
figlio?"
"Mia cara professoressa, non credo proprio. Voldemort non prende come
suoi seguaci ragazzini a caso. E' più facile che gli abbia
dato un incarico per testare le sue capacità."
La McGranitt scosse impercettibilmente il capo:" E se il ragazzo
facesse una sciocchezza? Se commettesse qualcosa di irreparabile?"
"Non lo farà, Minerva, confido nelle capacità di
giudizio di Draco Malfoy e so che avrà il coraggio di fare
la cosa giusta"
|