Le
tre spie si trovavano al castello e, in attesa della chiamata del
generale Beckman, ipotizzavano la prossima missione.
-Magari
dovremo asportare la CPU di una potentissima macchina distruttrice!-
disse Chuck con eccitazione.
-Magari
dovremo asportare le tue corde vocali- rispose Casey, con aria
sadica, suscitando il sorriso di Sarah.
Ad
un tratto lo schermo di fronte a loro s'illuminò, mostrando
l'espressione accigliata del generale:
-Niente
di tutto questo- esordì- Il vostro compito sarà
proteggere un
civile che ha sfortunatamente assistito all'omicidio del premier
Alejandro Goya che si trovava per motivi personali ad una convention
sulla filosofia moderna in Italia. E' necessario proteggere il
testimone dall'organizzazione responsabile dell'attentato
affinché
questo possa riconoscere l'assassino.
-Quindi
è italiano? Fantastico!- si entusiasmò Chuck.
-No,
Chuck- disse la Beckman- non è proprio italiano.
Le
porte interne del castello si aprirono ed entrarono due agenti in
divisa che scortavano una giovane ragazza. Una bellissima
e
giovanissima ragazza.
Casey
e Chuck, anche se per diversi motivi, assunsero la stessa espressione
scioccata, mentre Sarah sorrise, animata da una subitanea e sincera
simpatia.
-Salve
a tutti!- disse la ragazza tra l'imbarazzo e la curiosità;
del resto
non aveva mai visto dei veri agenti segreti, delle
spie
come quelle
che si vedono nei
film.- Io mi chiamo Sabrina, come già saprete sono italiana,
e..
odio essere osservata nel modo in cui mi state osservando.
-Scusa,
scusa, hai ragione. Ma sai noi ci aspettavamo un uomo, possibilmente
sulla cinquantina, magari pelato..e invece tu sei molto giovane ed
hai molti capelli.- il ragazzo si rese conto che stava divagando e
delirando perciò si presentò- Io sono Chuck, lei
è la bellissima
Sarah e lui è il simpaticissimo Casey.
Sabrina
trattenne a stento una risata vedendo che quel ragazzo allampanato
era quasi più goffo di lei. E mossa da un senso di fiducia
che quei
tre le suscitavano corse a baciare Chuck e Sarah sulle guance, nel
tradizionale saluto italiano. Quando arrivò davanti Casey,
tuttavia,
si fermò imbarazzata e protese la mano, sussurrando un
timidissimo:
-Piacere
di conoscerla!
Il
colonnello un po' sorpreso e in fondo un po' scocciato, dal diverso
trattamento ricevuto, si limitò a grugnire un:
-Piacere.
-Niente
calore italiano per il nostro colonnello!- bisbigliò ridendo
Chuck.
-Piantala,
idiota!- mormorò Casey, tirandogli un orecchio.
Nel
frattempo, Sarah, Sabrina e la Beckman, discutevano sulla copertura
della ragazza.
-Potrei
essere tua sorella minore.
-Mi
piacerebbe- sorrise Sarah- Ma hai i capelli castano scuro, e inoltre
sono ricci e lunghi. Hai gli occhi castani e..sei semplicemente
troppo diversa.
-L'agente
Walker ha ragione. Potresti fingerti la sorella di Chuck se non fosse
che tutti conoscono quella reale..ma..mm..che ne diresti di fingerti
la figlia del colonnello John Casey?
-La
figlia?- ripeté Sabrina diventando rossa- Non sono
abbastanza
giovane per essere sua figlia! Non è assolutamente una buona
idea!
-E'
vero, non è abbastanza giovane per essere mia figlia. -
rincarò
Casey, infastidito come sempre dalle allusioni alla sua età.
-Ma
se potresti essere mio padre!- provocò Chuck.
-Sta'
zitto se ci tieni ai tuoi insulsi capelli- rispose sottovoce. Poi
alla ragazza - Quanti anni hai?
-24!
-rispose Sabrina, sempre più rossa.
-Stai
davvero cercando di mentire a degli agenti governativi segreti?-
chiese la Beckman, aggrottando le sopracciglia.
-19..-
sospirò a quel punto la ragazza alzando gli occhi al cielo.
A
quel punto tutti aggrottarono le sopracciglia.
-Ah..-si
limitò a grugnire Casey.
-E
così ti piace la filosofia..-iniziò Chuck.
-Non
è il momento di fare amicizia Chuck!- lo interruppe il
generale-
Dunque.. Sabrina sarà ospitata dallo zio John che le
troverà lavoro
presso la yogurteria dove sarà affiancata dall'agente
Walker. Questo
è tutto. - concluse, chiudendo bruscamente la connessione.
Nella
stanza calò un improvviso silenzio.
-Bene..allora..andiamo
nella tua nuova sistemazione, così ti aiuterò a
disfare le
valigie.- disse Sarah, sorridendo in modo rassicurante e prendendo
per mano la ragazza.
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