Buio e pace

di Francy_92
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Buio e pace

Lei aveva in mente soltanto una cosa in quei giorni…
L’immagine che le balenava in mente era soltanto una.
Aveva tante cose a cui pensare e l’ansia per il suo futuro incombeva sempre di più sulle sue giovani spalle, ma lei riusciva a pensare soltanto ad una cosa.
Una cosa.
Soltanto una.
Una lama a contatto con la sua pelle.
Aveva familiarizzato con quella sensazione. Era abituata a sentirsi attratta dalla prospettiva di farsi un po’ di male fisico per sfuggire al dolore che sentiva dentro il cuore.
Un peso opprimente su quell’organo così importante per la sua inutile vita.
Aveva la gola riarsa e chiusa da una voglia impellente di piangere. Aveva voglia di sfogare il suo dolore su qualsiasi cosa.
Le parole della madre le risuonavano ancora nel cervello “Tu non sei normale”.
Lo avrebbe preso come un complimento se non fosse stato per il suo sguardo schifato davanti alla figlia che semplicemente cercava un po’ di calore in quella giornata tanto fredda.
Lei sapeva di non essere normale, ma quella volta la madre non si riferiva al fatto di preferire un libro piuttosto all’uscita del sabato sera.
La madre sicuramente avrebbe preferito una bella figlia femmina che fosse tutta gonne e rossetto; una figlia con tanti amici e un bel fidanzato. Una giovane donna vitale e piena di energia.
Era stata sfortunata.
Lei si sentiva avvilita, spezzata, sopravvalutata e indifesa.
Indifesa perché avrebbe voluto che qualcuno la salvasse da quello che stava per fare.
Di nuovo, la lametta che aveva comprato qualche mese prima e che si premurava di nascondere sempre nel suo portafoglio dove era sicuro che nessuno avrebbe curiosato, era a contatto con la carne del suo braccio.
Un taglio profondo e deciso. Preferibilmente in verticale.
Non aveva idea di cosa sarebbe successo dopo. L’unica cosa che riusciva a visualizzare era lei che trovava un po’ di serenità.
Aveva bisogno solo di quello: serenità.
Premette la lametta facendo fuoriuscire un po’ di sangue. Sentiva il dolore lasciare pian piano il suo cuore e concentrarsi sulla ferita sul braccio.
In quel modo andava bene.
Quella sottile lama le scavò la carne mentre dai suoi occhi uscivano lacrime di dolore.
Ce l’aveva fatta.
Lasciò andare la lametta sul lavandino e guardò il suo braccio. Sgorgava sangue e lei non avrebbe potuto fermarlo.
In alcun caso, non lo avrebbe fatto.
Passò diversi secondi a guardarsi nello specchio. La sua vista si offuscava  sempre di più, poi…
Buio e pace.
Aveva trovato la sua serenità.
 

 




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