Declaimer: Non conosco Jared Leto e
non mi appartiene. Non parlo di fatti reali. Non scrivo questa storia
a scopo di lucro.
QUESTA STORIA NON HA UNA TRAMA, E'
SOLO UN'IMMAGINE SOSPESA NEL TEMPO E NELLO SPAZIO.
IMMAGINANDO COME POTREBBE ESSERE
NATA “WAS IT A DREAM”... SOLO POCHE PAROLE SCATURITE IN
ME ASCOLTANDONE UNA STRAORDIARIA VERSIONE ACUSTICA (Se ce l'avete
ascoltatela mentre leggete, è quella di un video live per MTV
solo Tomo e Jared).
P.S. La poesia alla fine è
un'autocitazione
Scossi la testa, le labbra
strette tra i denti tanto da farmi male.
Lo guardai negli occhi,
soffriva, ma probabilmente non sarebbe riuscito mai a capire quale
dilaniante dolore stava aprendo dentro di me.
- Con te si perde
sempre eh, Jared? - gli dissi non cercando di nascondere l'amarezza
- Non importa quanto
qualcuno ci provi con tutte le forze, quanto amore riesce a metterci,
non riuscirà mai a toccarti davvero. In qualche maniera riesci
a restare una eterea immagine anche per chi ti è più
vicino. Io non sono una persona facile, lo ammetto senza riserve, ma
devi ammettere che ci ho provato, che ho lottato per quanto ho potuto
per noi due. Ma ogni volta che ho cercato di sfiorarti ti sei
allontanato svanendo come fumo tra le dita. E non è per la
lontananza, se anche avessimo passato ogni singolo momento insieme in
questi mesi niente sarebbe cambiato. La verità è che tu
sei uno spietato egoista: non lasci avvicinare nessuno perché
sai che dovrai dare qualcosa in cambio, prima o poi. E non so perché,
ma tu hai una fottuta paura di amare. Ti piace essere amato, però,
purché si resti ad una certa distanza. Un passo, solo un passo
in più verso di te mi separa dai tuoi fan, un passo perché
ci si possa rendere conto di quanto speciale tu sia...un passo che
basta ad innamorarsi di te mettendoci tutti se stessi... inutilmente
però, perché tu sei come sei: riesci a giocare bene
solamente da solo... anche per me era lo stesso, prima di conoscerti.
In qualche modo sei stato la mia eccezione... che razza di stupida,
vero? - conclusi sorridendo tristemente
Lui non sosteneva più
il mio sguardo, teneva gli occhi rivolti a terra e respirava con le
labbra socchiuse, come se l'aria si fosse fatta di piombo. Teneva la
chitarra davanti a sé, istintivamente, come se avesse potuto
proteggerlo dalle mie parole.
Gli stavo facendo del
male, ma non avrei potuto mentire in quel momento. Non ero
arrabbiata, ero sconfitta e spietatamente sincera, lui lo sapeva, per
questo lasciava che continuassi a parlare.
Questo mi faceva impazzire
di lui, se possibile mi tormentava ancora di più, perché
non lo faceva con cattiveria o supponente premeditazione...no, lui
era letale per natura, e probabilmente le accuse che ora gli
rivolgevo erano pensieri che lo tenevano ad osservare il soffitto
nelle sue notti solitarie e insonni. Ed io continuavo ad amarlo,
anche per questo, come sarebbe potuto essere altrimenti? Lui sarebbe
rimasto per sempre il mio grumo non sciolto, quel pensiero che ti
toglie il respiro e ti strappa una lacrima di assoluto purissimo
dolore, non sarebbe importato il tempo trascorso.
Sapevo che anche lui
provava qualcosa di profondo per me, non c'erano segreti per le
nostre anime così affini...ma sapevo anche che non avrebbe
fatto niente per vincere la sua paura, non sarebbe cambiato per me.
Era una cosa troppo grande per lui...e in fondo anche per me.
Perciò non c'era
che una cosa da fare.
Mi alzai in piedi e mi
avvicinai a lui, gli accarezzai una guancia con infinito amore.
Alzò il viso a
guardarmi, e fu incredibile quanto sembrò di specchiarsi l'uno
nell'altro.
Mi chinai a baciarlo sulle
labbra.
L'ultimo ricordo che avrei
avuto di lui sarebbe stato il sapore della sua bocca mischiato a
quello delle nostre lacrime.
Me ne andai in silenzio,
lasciandolo solo, seduto di spalle, abbracciato alla sua chitarra.
"la solitudine non
può essere sommata
deve restare una.
basta uno sguardo per
riconoscersi
due parole appena per
capirsi.
l'importante è non
illudersi di essersi trovati."
Ovviamente questi sono
i pensieri narrati da una ipotetica lei. I pensieri di Jared
sull'argomento sono quelli della canzone, che dovete immaginare lui
abbia composto non appena lei se n'è andata... A volte non si
riesce ad essere obbiettivi con sé stessi, e si finisce per
rimproverarsi le stesse cose l'un l'altro, ma a giungere alle
medesime conclusioni.
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