Soltanto nei tuoi occhi trovo la grazia.

di CEFFY93M
(/viewuser.php?uid=382064)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


" E' carina" osservò Jem mentre passavano per Piccadilly. 
Una ragazza dai lunghi capelli rossi sorrideva ammicando a Will, che la guardò indifferente. 
"Non è male" rispose sbadigliando
"Lo dici perchè guardano sempre e solo te. Sei tu quelle che tra i mondani si definisce buon partito!" rispose Jem sorridendo. 
Non provava nessun tipo di invidia o gelosia per Will: sapeva che tra i due era lui quello più attraente ma lo amava come un fratello e nulla avrebbe mai potuto cambiare il loro legame. 
"Non guardano solo me" puntalizzò Will passandosi una mano tra i capelli "e poi non mi interessano le ragazze"
Jem lo guardò perplesso "Non è quello che dici quando la sera scivoli via per andare nelle taverne!"
Will sembrò sussultare appena "Quello sono solo...distrazioni" 
Il Nephilim sentì una morsa allo stomaco nel mentire a Jem, ma la verità non era una possibilità da prendere in considerazione. Non voleva ferire Jem, non avrebbe mai messo un altro peso sulle spalle del parabatai. 
Jem lo scrutò per alcuni secondi durante i quali Will temette che Jem potesse capire la verità del suo cuore. L'amico aveva sempre letto il suo dolore, allievato le sue sofferenze, condiviso la sua malinconia. Era sempre stato come uno specchio.
Eccetto che per la vera ragione del suo comportamento, quella era qualcosa non rivelata neppure a Jem. 
"Torniamo all'Istituto, Charlotte vuole vederci per parlarci di quelle Sorelle Oscure, ricordi? Pare che stia tenendo prigioniera una ragazza..."
Will lo guardò torvo "James, siamo stati noi a seguire quella traccia, pensi davvero che me ne sia dimenticato?" 
Jem prese il suo bastone e accelerò il passò "Sei così prevedibile a volte..."
"Solo quando voglio esserlo" rispose Will, quasi tagliente
"Oh, lo so. Diciamo che con me lo sei un po' di più..." disse Jem sorridendo
Will non potè fare a meno di ricambiare "Sì, con te sono sempre un po' più me "
Sorrise di un sorriso che conteneva dentro tutta la malinconia del mondo. Jem era il suo più grande peccato, lo sapeva, e ogni giorno odiava se stesso per la sua debolezza, per essersi permesso di avvicinarsi a Jem. Ma Jem non era come gli altri. In un primo momento si era avvicinato a lui perchè sapeva che era già destinato a morire, ma poi non appena aveva parlato aveva capito che quel bambino pallido, con gli occhi vitrei era come lui, era lui. Era tutto ciò che la vita gli aveva negato e che ora gli stava restituendo. 
E Will era diventato debole, per quanto debole si potesse essere nella disperazione più assoluta. 
"Le nostre vite sono legate William" disse Jem dolcemente "E ora andiamo"

Un mese dopo...

"E' carina, non è vero?" 

La voce di Jem era divertita ma allo stesso tempo dolce.
Will si girò di scatto, sorridendo "Mi sembra di averla già sentita questa..."
Prese dal tavolo una tazza di thè e si bagnò leggermente le labbra. Si scottò e imprecò in gallese.
"Questa tua ansia mi fa pensare che ho visto giusto" sorrise Jem divertito
"L'unica cosa che hai chiaramente visto giusta è che il thè era troppo caldo, visto che non l'hai ancora bevuto" rispose Will spazientito
"Va bene, non vuoi parlarne" disse Jem alzando le mani in segno di resa.
Will finse indifferenza " Possiamo parlarne se credi. Non ho notato se fosse carina o meno, ero troppo impegnato a salvarla, IO."
La verità è che Will aveva pensato che Tessa fosse la ragazza più bella che avesse mai visto dal primo momento in cui aveva posato lo sguardo su di lei. E Jem lo sapeva, doveva in qualche strano modo percepirlo. 
"Oh, non è proprio da te Herondale" Jem lo guardava con uno sguardo divertito e confuso insieme.  
"O forse in realtà è da me, chi lo sa" rispose Will alzandosi ma Jem lo fermò per un braccio
"Io, io lo so. E so quando mi menti, quando pensi qualcosa, quando non vuoi parlare di qualcosa" Jem lo guardò dritto negli occhi. Will lo osservò di rimando, e sperò che nei suoi occhi Jem potesse leggervi tutte le cose non dette, i dolori taciuti. 
Will era sul punto di crollare, ma resistette: non l'avrebbe mai fatto, non davanti a Jem, non se lo meritava. Non così. 
"Sì, è così" rispose semplicemente Will
Si divincolò dalla presa di Jem e sentì un dolore fisico quando il suo parabatai tossì forte. 
"James!" urlò prendendolo per le spalle.
"Sto bene" disse l'altro tra la tosse. 
Jem gli sorrise "Anche questo è da te, Herondale: agitarti sempre e troppo per la mia salute!"
Will scosse la testa, guardando l'amico. Poi sorrise "Sì, è da me volere sempre e solo la tua felicità!" 


 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2323072