[Uhm, allora...Matt
e Brian per pura sfortuna (o fortuna, dipende dal punto di vista) non
sono
di
mia proprietà, anzi, manco li conosco...vabbè
che è solo questione di tempo xD
si, comunque,
come si dice di solito, tutta questa è finzione, non ci
guadagno proprio
niente (ma perché sto ancora a fare ste
cose?!? -.-)...]
-Galileo!!-, strillò una voce inumana e decisamente isterica.
Il
ragazzo sussultò e fece capolino da una copia di Playboy che
usava come
copertura per nascondere il fatto che stava leggendo Cosmopolitan.
-Che succede?!-, chiese preoccupato
L’altro, una specie di folletto mingherlino, lo
guardò col labbro che tremolava e gli occhi gonfi di lacrime.
-Chriiiiiiiis!!-,
ululò, -Galileo...lui...-, e senza il coraggio di continuare
la frase
sollevò non senza sforzo un orsacchiotto gigante morbidoso,
più largo
che alto, al quale avevano visibilmente amputato un arto superiore. Non
c’era bisogno di aggiungere altro.
Chris, con aria solenne, chiuse
il Cosmop...il Playboy, esaminò con cura quasi chirurgica il
pelouche e
infine diagnosticò con un pizzico malcelato di sadismo:
-Sembra che abbiano usato una lametta poco affilata...Vedi? Non
è un taglio netto, devono averci provato più
volte...
-No!-,
supplicò Matt,-ti prego, non...non continuare...la-lasciami
solo con il
mio dolore-, aggiunse stringendo convulsamente Galileo a sè.
Chris
annuì con aria grave e lasciò la stanza.
Sapeva che era un affare serio rovinare i giocattoli altrui,
soprattutto se erano quelli di Matthew Bellamy.
Subito
dopo aver oltrepassato la soglia del soggiorno squillò un
telefono, uno
dei tanti in quella villa, e il bassista alzò la cornetta
rispondendo
esitante:
-Pronto?
-L’ha visto? L’ha visto?!-, chiese in tono euforico
una voce contraffatta.
-Argh! Sei stato tuuu!!-, tuonò Chris,-ti rendi conto di
quello che hai fatto? Eh?!
-Lo
so perfettamente-, gongolò il misterioso
interlocutore,-infatti, uhm, è
per questo che l’ho fatto, so cosa significa-, concluse
soddisfatto.
-Ma...ma ti conosco?-, chiese Chris avendo sentito un tono familiare.
-Nonono!!-,
si affrettò a rispondere l’altro, ma si era
dimenticato di mantenere il
timbro da assassino e Chris capì chi era. Sospirò
e poi rispose col suo
tono da rimprovero paterno:
-Brian! Lo sai che rompere i giocattoli degli altri bamb...delle altre
persone è una bruttissima cosa?!?
-Certo
che lo so, Chris-, rispose Brian,-così impara!-, aggiunse, e
si poteva
immaginarlo col broncio mentre diceva quelle parole.
-Che ha fatto
stavolta?-, chiese il castano roteando gli occhi, ma ormai era abituato
ad essere l’unica persona adulta e matura fra di loro.
-Quell’idiota-,
cominciò Brian, e subito la sua voce iniziò a
tremare perdendone il
controllo,-lui...lui è un egoista!! Non porta rispetto per
nessuno! Non
pensa mai alle esigenze altrui!
Chris ascoltò i singhiozzi isterici
e i lamenti che si alzavano sempre più di tono trattenendosi
dai
commenti che gli affioravano alla coscienza, tipo “senti chi
parla”, e
invece insistette:
-Che cosa ha fatto?
-Lui, quello stronzo
patentato...-, cominciò Brian mentre Chris scorgeva la
sagoma di Matt
uscire dal soggiorno e trotterellare verso il bagno con il corpo
esanime di Galileo faticosamente tenuto fra le braccia,-...ha rubato il
MIO beauty-case!!!-, finì Brian, evidentemente sollevato di
aver
sputato il rospo liberandosi almeno in parte del suo cruccio.
-Uhm...capisco-, annuì Chris,-forza, dimmi
com’è successo.
-è
stata una carognata, Chrissy-, fece Brian fra i singhiozzi, e per ora
il bassista si trattenne dal ringhiare “non chiamarmi mai
più così!!!”,
ma lo lasciò continuare:-Eravamo da Harrod’s...e
IO ho visto quel
beauty-case stupendo, nero a strisce fucsia...tutto coperto di perline
e paillettes!-. Qui Brian si interruppe per sospirare, e poi riprese:
-Così
io prendo per la manica quell’infame e lo porto davanti a
quella
meraviglia e gli dico: “Guarda, Matty!”, e...lo
sapevo, lo sapevo! Non
dovevo mostrargliela! Comunque, poi sono andato a prendere soldi in
banca, sono tornato e...non c’era più!
Finito il racconto, Brian riprese coi lamenti.
Chris si accigliò e il suo sguardo cadde su un pacchetto
cubico infiocchettato e appoggiato vicino a lui, cominciando a capire.
Prese
al volo per la collottola Matt, che si aggirava tenendo in mano una
lametta da barba che gli sequestrò ignorando le proteste, e
gli ficcò
in mano la cornetta senza una parola.
All’inizio sentì urla
incomprensibili sempre più stridule e sì, sempre
più isteriche, ma i
decibel diminuirono sensibilmente appena Matt pronunciò la
parola
“regalo”. Nel giro di pochi minuti il cantante
stava miagolando e
facendo le fusa languidamente al telefono.
Chris scosse la testa
esasperato, ma fu contento di aver risolto ancora una volta la
situazione e di aver evitato una crisi depressiva sia al suo cantante
che ai loro fan.
Tornò in soggiornò, si rimise comodo a leggere il
dannato Cosmopolitan di Dom però prima dedicò un
pensiero di
compassione all’unica vittima innocente di quella storia.
Povero Galileo.
[E la dedico alla mia ammmora Simo, a Meme e Fede
(guarda che aspetto di le=
ggere
gli altri chappy
della tua <3)
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