Double ★
Star
New
people, dancing and stuff...
Da
quando Luna l'aveva ribattezzata “Elen”, nome che
le piaceva
abbastanza, Shine si era sempre più velocemente abituata
alla sua
nuova vita.
La
mattina veniva regolarmente svegliata dalla sua amica, faceva le
commissioni in paese e aiutava nelle faccende domestiche –
che per
altro aveva scoperto molto divertenti -, il pomeriggio i ragazzi si
chiudevano fino a sera dentro lo stanzone che portava la scritta
“sala prove” incisa a caratteri minuti sulla
vecchia porta di
legno e la sera, libera per tutti, molte volte la passava con Luna in
giardino o in camera da sola.
In
quella vecchia casa sperduta nei campi nessuno veniva mai a bussare
alla loro porta se non il postino una volta al mese - da quanto le
aveva detto il biondino con orgoglio - e questo la faceva sentire
piuttosto tranquilla, nessuno l'avrebbe mai trovata lì.
Il
vecchio edificio si era dimostrato molto più grande di
quanto non si
fosse aspettata: era sviluppato su tre piani, il primo era composto
da cinque sale adibite rispettivamente a cucina, salone da
pranzo-area relax, un ampio ingresso e un enorme bagno; il secondo
ospitava quattro grandi camere da letto ciascuna con un piccolo bagno
indipendente e la sala “riunioni”-secondo salotto;
il terzo era
diviso in appena due stanze, la “sala prove”
(completamente
insonorizzata) e quella che doveva essere una vecchia aula di
musica-biblioteca, con tanto di pianoforte.
Le
due ragazze di diritto - come
aveva sostenuto Luna dopo lunghe liti con il biondino - si
erano appropriate di due camere indipendenti collegate tra loro da
una porta, mentre Liam e Andrew si erano accontentati -per
così dire- di una doppia, la restante camera-
anch'essa una
doppia- doveva essere una stanza ospiti, dedusse Elen.
★★
Quella
mattina fu diverso. Luna la svegliò con
più entusiasmo del
solito e a colazione al posto di buttarsi sul cibo- com'era la
routine- tutti erano stranamente concentrati su Liam.
Dopo
diversi minuti di silenzio generale il ragazzo si schiarì la
voce e
annunciò con fierezza: - abbiamo un lavoro -.
Le
reazioni furono diverse: Luna e Andrew iniziarono a urlare come pazzi
saltellando per la stanza, mentre Elen rimase in silenzio con gli
occhi inchiodati a quelli chiarissimi dell'albino, che facevano di
tutto per sfuggirle.
-
Dove, come e quando?! - chiese il biondino sbattendo i pugni sul
tavolo, del tutto incurante di aver appena rovesciato la tazza del
latte.
Liam
gli regalò un sorriso lupesco.
★★
Fu
così che Elen si trovò a camminare per la via
principale della
città vicina, tra le urla di Andrew e Luna.
-
ORA BASTA! È SOLO COLPA TUA SE CI SIAMO PERSI!
DOVEVAMO ANDARE A
SINISTRA, RAZZA DI DEMENTE! - urlava la ragazza.
-
PRIMO, DEMENTE A ME NON LO DICI! E SECONDO CI ARRIVEREMO, MA
DI
CERTO NON GRAZIE A TE! - rispondeva l'altro.
Mentre
quei due davano spettacolo ai passanti Elen cercò di
avvicinarsi a
Liam.
Era
da un po' di tempo che aveva notato una certa freddezza nel suo
comportamento, ma quando finalmente ebbe raccolto abbastanza coraggio
da dire qualcosa attirò la sua attenzione.
Verso
la fine della strada una ragazza con un giaccone blu si stava
massaggiando le tempie, affiancata da un giovane castano che
saltellava
sul
posto urlando e sbracciandosi
come un ossesso nella loro direzione.
Il
suo sguardo, tra il preoccupato e il sorpreso, dovette attirare
l'albino che, sorridendo, annunciò al gruppo:- ecco il mio
amico-.
Inutile
dire che i due litiganti non cessarono il loro battibecco.
Una
volta vicini al bar dell'amico di Liam, dove avrebbero lavorato per
il resto della giornata, la rossa si limitò a squadrare da
dietro
l'amica -che per l'occasione si sarebbe chiamata Ace nella
modalità
Boy-On- i due ragazzi del bar.
Il
castano non aveva smesso un attimo di parlare con Liam, dandogli
amichevoli pacche sulle spalle e la ragazza, che non sembrava averla
notata, stava esaminando tutti i presenti lanciando degli sguardi
gelidi a chiunque osasse
posarle gli occhi addosso.
Luna
continuava imperterrita nel prendersi con il biondino: - visto
Andrew? Avevo ragione io.-
-
Zitto va! Se non avessimo girato a destra come ho detto io non ci
saremmo mai arrivati qua! - fu la pronta risposta.
Elen
si stupì della facilità con cui tutti parlavano
della nera al
maschile senza esitare neppure un attimo; quel pensiero la distrasse
giusto il tempo da permettere all'amica di aggrapparsi alle sue
spalle mugugnando: - Uffa! Elen! Andrew fa il bullo...!
Fu
allora che la ragazza “Occhi di Ghiaccio” -come
l'aveva
soprannominata- si accorse di lei.
Puntò
i suoi occhi azzurri in quelli di Elen che si irrigidì,
cercando di
sfuggire allo sguardo indagatore di lei, ma per fortuna Occhi di
Ghiaccio aveva già cambiato obbiettivo, tirando per la
manica il suo
amico.
Lui
si voltò: -che c'è?- chiese, lievemente irritato.
-Invece
di stare ad amoreggiare con il tuo amico che ne dici di fare un po'
di presentazioni? - sbuffò decisamente seccata, senza
assolutamente
alcun imbarazzo.
Il
castano arrossì fino alle orecchie protestando debolmente
mentre
Liam annunciò: - Loro sono Andrew, Ace e Elen, la nuova
arrivata.
Infine io sono Liam, piacere di conoscervi - rivolto un po'
all'amico e un po' alla ragazza.
Il
castano sorrise a tutti, soffermandosi un attimo di troppo sulla
rossa, cosa che lo fece lievemente arrossire e che spinse Luna a
tirare una leggera gomitata nel fianco dall'amica.
-Io
sono Touya, mentre lei è Anis- si presentò con
gentilezza.
Naturalmente la ragazza non fu gentile per niente e si
limitò a
sbuffare.
Una
volta entrati nel locale il gruppo si lasciò sfuggire un
sussulto:
dire che stava cadendo a pezzi era un eufenismo.
Quel
posto era il locale più frequentato in assoluto, il
più economico
di tutta la città ed era costantemente
pieno di gente, a qualsiasi ora.
Questo
dovette irritare Anis, che disse acida: -Ci scusiamo se il locale non
è di vostro gradimento, Signori - e
completò l'azione
allontanandosi di gran carriera per abbandonarsi su uno sgabello poco
distante.
Calò
un silenzio imbarazzante che il castano, dopo aver chiuso la porta,
colmò in fretta iniziando a spiegare le regole di un buon
cameriere
e un'altra marea di cose che probabilmente nessuno ascoltò.
Dire
che è soporifero è dire poco... pensò
Elen, accorgendosi che probabilmente tutti stavano pensando la stessa
cosa, compresa Anis.
Luna
alzò la mano: - E se uno non volesse fare il cameriere?
-
Perché, che altro sapete fare? - domandò Touya,
incuriosito.
Andrew,
Liam e Luna si scambiarono uno sguardo d'intesa: - Suonare.
★★
La
rossa fissò con occhi sgranati il vestito che Anis le aveva
messo in
mano.
Stava
scherzando, vero? Ma
qualcosa la
convinse che la castana stesse facendo di tutto tranne che
scherzare.
-
N-nessuno mi ha detto che avrei dovuto indossare un vestito del
genere - provò a lamentarsi.
Anis
accarezzò il suo vestito da cameriera tutto pizzi e merletti
come
fosse stato un morbido gatto: - Stando alle parole del tuo amichetto
tu non sai fare nulla, perciò ho pensato che metterti in
ridicolo
ulteriormente non avrebbe fatto differenza - ghignò,
malefica.
Se
Elen avesse avuto una mazza ferrata fra le mani le avrebbe rotto i
denti probabilmente, invece si limitò a sbuffare: -
dov'è il mio
camerino?
Il
sangue le gelò nelle vene.
Cosa
diavolo aveva detto?! Si
maledisse mentalmente.
Si
portò le mani alla bocca, restando sorpresa davanti alla
reazione
della castana, che stava... ridendo?!
-
Il tuo ...camerino? Stai scherzando?! - sghignazzava Anis con le
lacrime agli occhi.
-
Eccolo, il tuo “camerino” - continuò a
ridacchiare indicandole
uno sgabuzzino senza porta.
La
castana ci si infilò, afferrò un asciugamano
sporco incastrandolo
nello stipite alto della porta a mo' di tenda e si cambiò,
uscendo
fiera del suo tempo.
Elen
era basita, entrò e si mise il ripugnante
abito facendosi aiutare nello stringere i lacci da Anis, riuscendo
miracolosamente a convincere quell'esagitata a lasciarle indossare
gli occhiali da sole.
Appena
uscite incontrarono Touya, anche lui cambiato nella sua uniforme da
cameriere, che fissò di nuovo troppo a lungo la cameriera
improvvisata.
Anis
dovette notarlo perché si posizionò fra i due,
schiaffeggiando il
malcapitato.
La
rossa però era distratta: il suo sguardo andava alla band,
che si
stava preparando per il concerto del pomeriggio; fu riscossa dai suoi
pensieri quando la castana la prese sottobraccio e la
trascinò
lontana affermando molto seria: - Non fare caso a lui, ha degli
sbalzi di ormoni quando vede una ragazza carina.
Era
un consiglio o una critica...?
Touya
sospirò e le sorrise da lontano, avviandosi verso i ragazzi.
-
Ormai sono quasi le otto. Avete tutta la mattina per organizzarvi e
fare tutte le prove che volete; lo spettacolo durerà tutto
il
pomeriggio -disse fissando l'orologio.
-
Grazie per l'ospitalità! - esclamò
“Ace” raggiante.
-
Ci
mancherebbe! Anzi, ci state facendo un favore, speriamo di attirare
più clienti - contraccambiò il cameriere.
-
E noi di diventare famosi!- concluse Luna facendo l'occhiolino a
Liam, che non si scompose.
Fu
così che il cartello venne girato.
-APERTO-
★★
Anis
richiamò Elen all'attenzione.
-
Che cosa? - domandò l'altra colta di sorpresa.
-
Le tre regole dei camerieri - ripeté lei senza nascondere
quanto
fosse scocciata.
-
Ah si! Quelle che mi hai detto prima! - schioccò le dita.
La
castana annuì. - Visto che sei nuova, lascia che ti aggiunga
qualcos'altro.
-
Ma veramente io... - lo sguardo corse alle decine di clienti che
affollavano il bar.
-
Mai entrare in cucina, nessuno sa cosa si cela lì dentro -
An
deglutì, - il che è parecchio inquietante; mai
chiedersi dove si
trova il capo, non sappiamo minimamente cosa faccia nel suo ufficio,
se sia veramente un ufficio o una videoteca per porno, e come faccia
a comparire d'ovunque e nei momenti più sbagliati; non fare
più di
tre caffè alla volta alla macchinetta altrimenti si impalla
- Elen
stava ascoltando con attenzione, stupendosi di quanto fosse strano,
misterioso e pericolante quel locale; - inoltre cerca assolutamente
di non - la castana spostò il suo sguardo oltre la spalla
della
rossa, e il suo viso sbiancò completamente, - ballare sul
bancone al
ritmo di musica...
Non
sono completamente scema... comunque grazie per la fiducia avrebbe
voluto risponderle, invece si limitò a un deciso: -Stai
tranquilla,
penso che ballare sarebbe l'ultima cosa che fa--
- si bloccò.
Le
parole si rifiutarono di uscire dalla gola e non seppe se ridere o
rintanarsi sotto un tavolo per la vergogna.
Fortunatamente
ci pensò Anis a fermare quello spettacolo imbarazzante.
-
TOUYA, COSA CAZZO STAI FACENDO SUL BANCONE?! - strepitò
battendo i piedi con rabbia, ma sembrava che il ragazzo non sentisse
una parola, impegnato come era a fingere di cantare e a muoversi come
“una vera superstar”.
Tutto
il locale aveva la loro attenzione, e la castana doveva esserne
consapevole perché il suo viso era rosso un
po' per
l'imbarazzo, un po' per la rabbia.
Trascinò
Touya giù dal bancone fino allo sgabuzzino, dove si mise a
urlare
più di prima, forse dimenticandosi che la porta non c'era
più,
sostituita da un misero asciugamano.
Così,
mentre alle sue spalle si sentivano urla più o meno
disperate, Elen
decise di invitare gli “spettatori” a tornare sulle
loro bibite
facendo cenno alla band di continuare a suonare.
Dopo
una decina di minuti i due uscirono dallo sgabuzzino e tornarono
silenziosamente alle loro mansioni.
La
rossa si avvicinò a Touya chiedendogli, comprensiva: -
allora? Cosa
ha detto?
Per
tutta risposta lui si massaggiò le tempie mormorando: - Ha
detto un
centinaio di parole, ma le uniche che ho veramente compreso sono
state “imbarazzo”,
“vergognati”, “figuraccia” e
“ti
farò passare una notte d'inferno”.
Elen
gli diede una leggera pacca sulla schiena e si allontanò,
lasciandolo a deprimersi da solo.
★★
Liam
rimase molto colpito da come la ragazza si stava sforzando di
apprendere quella quantità allucinante di informazioni che
la
castana le urlava in malo modo da un lato all'altro del locale.
In
un primo tempo aveva anche pensato di andare ad appendere al muro
quella scorbutica di Anis, ma sarebbe stato piuttosto strano visto
che era lui che da ormai diversi giorni evitava la rossa come la
peste...
Perché
lo facesse non lo sapeva, d'altronde non gli aveva fatto nulla, tutte
le volte prometteva che si sarebbe comportato normalmente, ma appena
se la ritrovava davanti doveva subito darle le spalle: aveva paura,
non sapeva di che cosa, però era certo si trattasse di
paura.
Fu
allora che ci fu un forte rumore, tutti si girarono verso Elen: il
vassoio che teneva in mano le era scivolato a terra e lei non dava
cenno di volerlo raccogliere.
Il
suo sguardo era fisso sul nuovo cliente entrato, un ragazzo dai
capelli color cenere e profondi occhi scuri, che si andò a
sedere
nell'angolo più remoto del locale.
La
rossa raccolse il vassoio scusandosi con i due clienti seduti al
tavolo accanto a lei, mentre Anis sgomitava tra la folla per
raggiungerla.
★★
Quando
Anis riusci ad arrivare da Elen, ella riuscì solo a
mormorare: -
panino al prosciutto crudo e bicchiere d'acqua al tavolo
ventitré.
La
castana non dovette notare l'insolito pallore della rossa, e neppure
il tremore nelle sue gambe.
La
diciassettenne la afferrò per una spalla. - Dove vai? Quel
cliente
ormai è tuo, e mi sembra parecchio interessato alla nostra
Elen
perciò... - prese un panino e riempì un bicchiere
d'acqua del
rubinetto, - ecco qua~- e la spinse nuovamente, guadagnandosi la
prima occhiataccia dalla rossa.
Forse
in circostanze diverse la ragazza si sarebbe accorta di come Anis
spiasse ogni suo gesto di nascosto, ma la sua testa era vuota, e lo
sforzo di parlare normalmente le stava costando più del
previsto.
Quando
il ragazzo le afferrò il polso il vaso traboccò,
e in preda al
panico riuscì solo a pensare come si sentisse impotente in
quel
momento, mentre cercava disperatamente di divincolarsi.
★★
Shou
guardò distrattamente il menù del bar, quando una
flebile voce lo
richiamò all'attenzione: - ho portato quello che ha ordinato.
Il
suo cuore cessò di battere.
Davanti
a lui una ragazza minuta dai lunghi capelli rossi e la divisa da maid
lo guardava con un certo timore da dietro un paio di occhiali da
sole.
Non
c'erano dubbi. Era lei.
-
Ma che maid carina! Ci conosciamo per caso? - chiese con noncuranza.
La
ragazza sussultò, negando con il capo e abbassando sempre
più lo
sguardo.
Shou
non l'avrebbe fatta scappare di nuovo: - sei sicura? Perché
io mi
ricordo di te - insistette.
Per
tutta risposta la rossa incassò ancora di più la
testa fra le
spalle, ma riuscì a mormorare: - la servo o lascio qui il
vassoio?
Il
ragazzo sbuffò, irritato, facendole cenno di servirlo, ma
senza
demordere: - sai chi sono io? - le chiese gentilmente - un modello e
un idol - le sussurrò all'orecchio mentre lei era intenta a
posare
il panino sul tavolo.
Elen
sobbalzò, stavolta più violentemente, mentre le
sue mani iniziavano
a tremare.
-
E se ti chiedessi di uscire con me? ~- le chiese lui con un mezzo
sorriso.
La
ragazza si sforzò di rimanere impassibile, si
voltò e fece per
allontanarsi.
Shou
fu più veloce e le afferrò un polso.
-
Non mi hai risposto, Shine - sussurrò malizioso.
★★
Anis
si avviò verso di loro a passo deciso e prese il polso del
ragazzo
con forza, facendo in modo che lasciasse la rossa.
-
Ha qualche problema signore? Desidera qualcos'altro? - lo
fissò con
sguardo glaciale. Il ragazzo deglutì.
-
No nulla, grazie - mormorò.
-
Meglio così - e mollò la presa, spingendo Elen
via.
Quando
furono abbastanza lontane, la ragazza si voltò e An
riuscì quasi a
vedere i suoi occhi: grandi e molto, molto chiari.
La
rossa sussurrò un tremante – grazie - e lei
sbuffò.
-
Lo stai dicendo come se ti avessi salvato la vita - e si
sforzò di
sorridere, mostrando solo un ghignò benevolo.
Per
alleggerire la situazione, An annuì e incrociò le
braccia al petto.
- D'accordo, la prossima volta non ti darò più in
pasto al primo
cliente che ti mangia con gli occhi, contenta? - per tutta risposta
ottenne un epico “facepalm”.
★★
-
Aaah - sospirarono contemporaneamente Touya, Anis e Elen,
abbandonandosi sullo sgabello più vicino. I ragazzi della
band
fecero lo stesso, sedendosi sul palco improvvisato e inspirando
profondamente.
Elen
decise di alzarsi e preparò tre bicchieri per i suoi
compagni: Luna
e Andrew li accettarono,mentre Liam si allontanò.
Anis,
che osservava la scena passivamente, gli gridò un - ehi,
Mistersimpatia! - dietro che non lo scalfì minimamente ma
fece
avvampare la rossa.
Dopo
questa sua uscita la castana si lasciò cadere all'indietro,
scontrando contro il freddo e duro bancone.
-
Ahi! In questa giornata le sfighe sembrano non finire mai –
borbottò la giovane che non aveva neanche la forza per far
girare lo
sgabello su se stesso e concedersi un po' di svago.
-
Sai, hai proprio ragione - ribatté abbattuto il castano.
Anis
si tirò su, mostrando il volto terrorizzato. - No, Tou, non
dirmi
che...
Touya
non seppe se essere contento o disgustato da quello che stava per
dire: - Sì, An: i bagni, subito.
La
castana lanciò un urlo di disperazione e si coprì
il viso,
teatralmente; poi, sembrò avere un'illuminazione e prese
Elen
sottobraccio.
-
Però lei mi aiuta - sogghignò felice.
Il
castano sospirò e mugugnando un - va bene - si
avvicinò al resto
del gruppo porgendo loro gli spazzoloni, mentre la rossa cercava di
ottenere una spiegazione da Anis.
Andrew
li fissò. - Ma noi non avevamo finito?-
Scosse
la testa. - Mi spiace, ma questa è la routine -
pronunciò ghignando
e facendoli deglutire.
Le
due ragazze si infilarono nel bagno e una smorfia di disgusto
deformò
il viso di entrambe.
-
Ma quante volte lo pulite, questo posto? - riuscì malapena a
chiedere la rossa, mentre un tanfo disgustoso le saliva per le
narici.
-
Una alla settimana, forse. È troppo tremendo - si
lamentò An
prendendo degli stracci e porgendogliene alcuni.
Elen
li prese con disgusto. - E allora perché non ti sei opposta?
- una
volta che il tuo “talento” sarebbe stato utile...
pensò
esasperata.
La
castana guardò male la porta da cui erano entrare.
-
Perché lui lo ha fatto l'ultima volta -
abbassò lo sguardo,
- e poi non è rimasto più lo stesso - disse in
tono melodrammatico
e misterioso.
-
Sì, certo. Meglio mettersi al lavoro - la liquidò
Elen, prendendo a
strofinare i lavabi, trattenendo orrende smorfie di disgusto.
I
minuti passavano, lentamente, e il silenzio assordante che regnava
nell'intero locale creava un'atmosfera tesa e faceva perdere ognuno
nei propri pensieri, troppo stanchi per dar loro una forma o un
limite.
E
fu proprio dopo una ventina di minuti che Anis udì qualcuno
cantare.
Elen,
troppo stanca per pensare a qualcosa di preciso, aveva incominciato a
canticchiare uno dei suoi ultimi pezzi da idol.
-
Elen ma tu... - lei si voltò e in un attimo
sbiancò, lasciandosi
cadere a terra tremante; fissava la castana con occhi sgranati. Una
goccia di sudore le scivolò dalla fronte e cadde sul costume
sporco.
La rossa si mosse lentamente all'indietro, scuotendo la testa
inconsciamente.
Anis
si fece brillante.
-
Tu hai una bellissima voce! Ti prego, un giorno andiamo tutti insieme
al karaoke!-
La
paura e il terrore dipinti sul volto dell'altra svanirono in un
attimo, trasformandosi in pura confusione.
-
No, cosa sto a chiedertelo, tanto l'ho già deciso: un giorno
tutti
al karaoke! - fischiettava tutta contenta la giovane, tornando al
lavoro.
La
rossa tirò un lungo sospiro di sollievo che fece alzare il
sopracciglio all'altra, mentre un largo sorriso le si dipingeva in
faccia.
★★
-
Mi raccomando Liam, cerchiamo di non perdere i contatti, okay? -
Touya sembrava sull'orlo delle lacrime.
-
Ma dai, quanti piagnistei: non sta per morire nessuno -
roteò gli
occhi Anis, sbuffando come al solito.
-
Sono d'accordo con la ragazza - annuì Andrew indicandola. -
Piantiamola qui che ho sonno.
Elen
si trattenne dall'andare dal biondino e girargli uno schiaffo.
Touya
era troppo tenero.
Il
castano, indicando la compagna e il batterista, sbuffò: -
certo che
quei due sono tremendi, se messi nella stessa stanza-.
Anis
alzò in alto il palmo e il biondino le diede il cinque,
entrambi
fieri di sé.
Elen
continuava a nascondersi dietro a Luna, se si fosse unita agli altri
avrebbe sicuramente pianto.
Erano
i suoi primi amici.
“Ace”
fissò i due ospiti negli occhi e, come se le avesse letto
nel
pensiero, sorrise: - Questo è solo un arrivederci!-
-
Purtroppo - borbottò la castana, ricevendo un forte
scappellotto.
-
Non datele peso: significa che le siete simpatici - spiegò
Touya
sorridendo, mentre Anis cercava di rimanere seriamente imbronciata.
-
Dunque, arrivederci. Dobbiamo assolutamente rifar- cercò di
concludere lui.
Un
– NO! - generalo lo interruppe, facendo
ridere di gusto
tutti i presenti. Il castano aprì la porta del locale.
-
È stato un piacere ospitarvi, spero tornerete nel nostro
modesto
locale - li salutò sorridendo.
Andrew,
con il suo solito garbo, sbuffò: - altro che modesto,
dovreste
proprio ristrutturarlo-.
-
Lo sappiamo ma - un alone nero cadde sul ragazzo, - non abbiamo
fondi...-
La
castana gli posò una mano sulla spalla: - ma, in fondo, a me
piace
così: decadente, malfamato e puzzolente-.
-
Certo che hai dei gusti strani... - mormorò il biondo,
facendo
sorridere l'intera combriccola.
I
cinque uscirono e salutarono i due un'ultima volta scuotendo le
braccia, poi Anis si ricordò improvvisamente di una cosa.
-
Allora la prossima volta al karaoke, ci conto eh,
Elen! - le
urlò dietro.
All'udire
la parola karaoke il volto di Touya
sbiancò: - no, il karaoke
no!
Con
un - alla prossimaaa! - i due si tirarono la porta
alle
spalle, lasciando la band sulla buia e desolata strada.
★★
Shou
era intento a sfregarsi le mani gelide per scaldarsele, quando dal
locale finalmente
uscì il suo obbiettivo.
Era
accompagnata da una strana combriccola di ragazzi, ma sembrava
inaspettatamente a suo agio.
Il
ragazzo non si fece distrarre e le si avvicinò.
-
Scusa, devo parlarti un attimo - le disse gentilmente prendendola per
le spalle e separandola dal gruppo.
Il
corpo di lei si irrigidì all'istante e il suo
voltò sbiancò
completamente.
Il
ragazzo biondo fu più veloce, si mise fra lui e la rossa,
allontanandola con uno spintone e afferrandolo per il bavero del
giubbotto: - che cosa vuoi da lei? - ringhiò.
Shou
sorrise beffardo: - sono il suo ragazzo e la voglio riportare a casa.
Il
biondino fece per girargli un pugno, ma un altro ragazzo intervenne:
- Andrew! Lascialo immediatamente! - ordinò, brusco.
Sorprendentemente
lui ubbidì, lasciandolo di malavoglia.
L'albino
gli si avvicinò: - cosa vuoi da Elen? - gli chiese
gelidamente
squadrandolo dall'alto in basso.
Elen...?
Ma
la ragazza non gli diede il tempo di rispondere:- s-si sarà
sbagliato, posso parlargli io..? - mormorò confusa e
tremante.
L'albino
le fece cenno di avvicinarsi e la prese sottobraccio: - parlagli da
qui, non posso lasciarti andare da sola - le disse.
Lei
annuì.
Shou
scoppiò a ridere freneticamente:- MI HAI DETTO CHE
NON MI AVRESTI
ABBANDONATO! - le urlò improvvisamente contro.
-
SECONDO TE TI AVREI DAVVERO SPINTO A VIVERE NORMALMENTE?
NON PUOI! TU NON FAI PARTE DI QUESTO MONDO, TU SEI SOLO UN SUO
STRUMENTO! - continuò, con sempre più foga.
Con
sorpresa di tutti Elen riuscì a bisbigliare: - io non ti
conosco,
devi esserti sbagliato...
Il
ragazzo imprecò ad alta voce, sparendo nella penombra e
mormorando
un confuso - ci rivedremo-.
Solo
allora Elen si lasciò andare, scoppiando a piangere
disperatamente.
Thea
time ♪
He he
he...vipregononuccidetemi!!!>____<
Questo
capitolo sarebbe dovuto uscire quest'estate, poi l'ho rinviato a
Settembre (causa vacanze) e -non so come- eccoci qua! xD
PREANNUNCIO
che non è solo colpa mia, ma anche della mia cara Beta
<3 [Ma
fanbrodati Sacchan D: NdBeta]
Ebbene
si! Quasto capitolo è particolarmente speciale: è
un crossover con
una storia inedita di Licchan :)
Sia
Anis sia Touya mi sono diventati molto cari, ho avuto la
possibilità
di leggere la loro storia – che molto presto non
sarà più inedita
ù__ù – e vi spoilero che in futuro ci
sarà sicuramente un altro
capitolo crossover ;3
Che
altro dire… ringrazia ancora una volta tutti coloro che mi
hanno e
continuano a sostenermi!
Mille
grazie a Licchan (Kikari_) -la migliore Beta del mondo-,
a
Adri-chan (Rouge_san) e a Niki-chan (Minori_san) -le mie
“Andrew's
fan girls™”-,
naturalmente a Azu-sensei (MatitaAppuntita).
a
Purple_3 che mi ha resa tanto felice dedicandomi una prima
preziosissima recensione! -il cielo non ha voluto xD-
e
infine a una serie di persone che, ripeto, -purtroppo- non sono su
EFP, ma che un giorno -obbligherò- verranno a iscriversi! ♥
grazie
mille! ◕‿ ◕
Un
ulteriore Mega Giga Enorme Largo Lungo Stratosferico Emisferico
Atuttotondo (?) GRAZIE a Licchan, amica sempre più cara, che
mi ha
permesso di creare un così interessante capitolo e che mi
sopporta
ancora sia su EFP che nella vita reale ;) […hai vinto,
ritiro il
“fanbrodati” u.u NdBeta]
Spero
continuerete a seguirmi e a recensire nonostante io sia una mezza
frana!♥
With
much love,
Ruckia_chan ♪
P.S.
Dal prossimo capitolo inizieranno tante belle canzoni~
Quindi se qualcuno di voi
può consigliarmi canzoni – con testo sensato,
voci maschili e femminili
alternate- sono tutte ben accette!!:)
Scrivetemi in privato o in
recensione titolo e autore, qualsiasi genere è ben accetto:3
Vorrei fosse un miscuglio di
canzoni e di generi differenti xD
Grazie
mille per la
disponibilità~
Un abbraccio e a presto -si
spera- ;)
|