Furor
Sirius era solo in quella casa enorme, la casa della sua infanzia. Nessun rumore dalle altre stanze.
Dei passetti veloci e leggeri riecheggiarono nel corridoio. Una voce di bambino risuonò improvvisa fra le pareti della casa. Una donna richiamò quel piccolo grido.
Di nuovo il silenzio.
Sirius si alzò dalla poltroncina su cui era seduto. Controllò il corridoio. Nessuno.
Era sicuro di aver sentito un bambino.
Si voltò e di fronte a sé, vide suo fratello.
“Regulus…”
Sussurrò il suo nome, ma dopo appena un battito di ciglia il suo fratellino era scomparso.
La testa girò da un lato all’altro scattando alla ricerca di quella figura ormai scomparsa.
Altri suoni. Un battere continuo, come di qualcuno che bussava. Quel suono convulso si ripeté, seguito da uno stridore, simile al verso di un’aquila.
Un sospiro uscì dai suoi polmoni. Non stava impazzando chiuso in quella casa da solo. Era solo Fierobecco che faceva rumore. Sì, solo Fierobecco.
Conteggio parole: 156