Full dark, no stars di Shari Deschain (/viewuser.php?uid=24910)
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Warnings: Angst,
spoiler 1x06.
N/A: Scritta
per il kink
meme @ nbcdracula_ita,
prompt “Lucy/Mina
- dormire nello stesso letto” &
per la maritombola
#5 @ maridichallenge,
prompt #9.
Full dark, no stars
Un
ricordo improvviso nel buio: l'abitudine di sua madre di cantarle una
ninnananna prima di metterla a letto. Aveva una bella voce e mani
gentili che le accarezzavano i capelli con una dolcezza che, a
ripensarci adesso, aveva un che di straziante. Ma Lucy, avendo
sviluppato il gusto di rendere le cose più difficili del
necessario già nel suoi primi anni di vita ─ questo a
sentire sua madre, perlomeno ─ raramente lasciava che la donna la
facesse franca così facilmente e pretendeva anche una storia.
Allora
sua madre ─ che di amore per lei ne aveva parecchio, ma di pazienza
giusto un po' meno ─ ricorreva a quel vecchio, infallibile trucco che
aveva terrorizzato generazioni di bambini prima e dopo di lei: mostri.
Demoni nascosti sotto il letto, gnomi deformi nell'armadio, fate
cattive pronte ad entrare dalla finestra e rubare i bambini ancora
svegli dai loro lettini.
Il
cinismo Lucy lo avrebbe imparato solo parecchi anni più
tardi, quindi quelle storie, ai tempi, la terrorizzavano davvero. Ben
presto si era perso il conto delle notti in cui la piccola si era
svegliata urlando, tirando giù dai letti genitori,
servitù e, in qualche caso, perfino un paio di vicini. Per
cercare di rimediare al danno, allora, sua madre le aveva detto di
guardare le stelle perché ce ne sarebbe sempre stata una in
particolare ─ la più brillante, la più bella ─
pronta a vegliare su di lei.
Un
po' aveva funzionato, Lucy doveva ammetterlo. Ma l'inquietudine di
fondo rimaneva, e le uniche notti tranquille che riusciva a ricordare
erano quelle in cui i genitori di Mina le concedevano di rimanere a
dormire da lei.
Già
più logica e razionale da bambina di quanto Lucy sarebbe mai
stata da adulta, Mina la rassicurava parlando di cose reali, tangibili,
per niente spaventose. E Lucy non sempre capiva i discorsi della sua
amica del cuore, ma non le importava più di tanto
finché poteva stringersi contro di lei e passare quelle
lunghe ore di buio mano nella mano con qualcuno che i demoni, gli gnomi
e le fate cattive non avrebbero mai potuto toccare ─ e la fonte di
questa convinzione Lucy non sapeva proprio quale fosse, ma era un fatto
più che certo per lei: i mostri non si sarebbero mai
azzardati a prendere Mina, perché Mina era coraggiosa e
intelligente e li avrebbe messi in fuga con la coda tra le gambe.
Mina
era la sua stella.
Poi
il tempo si era portato via i terrori infantili, e da adulta Lucy aveva
dovuto fronteggiare altri mostri. Demoni diversi, più
intimi, più nascosti. Le fate cattive erano i pettegolezzi
sussurrati, gli gnomi deformi erano le regole accettate da tutti e a
cui lei non riusciva ad adattarsi.
La
paura era ancora lì, e la soluzione era ancora la stessa:
Mina, la sua dolce Mina, che le parlava di cellule e di organi interni
e altre cose disgustose che non avevano alcun interesse per lei, ma
venivano dalle sue labbra, e la sua voce era così dolce, e
dopotutto che importava di cosa parlasse visto che era così
vicina, la testa posata sullo stesso cuscino, riccioli bruni mescolati
a lunghe ciocche bionde, braccia allacciate intorno alla vita, sorrisi
assonnati e respiri sempre più lenti?
Mina
era ancora la sua stella.
Brillante
e bellissima e dolorosamente lontana.
Quando
di preciso quella lontananza avesse iniziato a farle male, Lucy non
avrebbe saputo dirlo. Sapeva però che diventava ogni giorno
più insostenibile, e ogni notte era una nuova, piccola e
deliziosa tortura averla così vicina eppure mai abbastanza
da poter osare niente di più di una carezza rubata nel sonno.
Era
stata una sciocca. Avrebbe dovuto accontentarsi.
Invece
ora piange, sola, su quel letto in cui non dormirà mai
più un'altra persona tanto amata. Piange e le ore passano, e
la notte arriva in punta di piedi, tingendo il cielo di un nero
così denso da dare l'impressione dello spalancarsi di un
abisso.
Con
la notte, ovviamente, arrivano puntuali anche i mostri, e Lucy piange
ancora più forte, con la consapevolezza che d'ora in poi non
ci saranno più stelle a proteggerla.
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