Eccomi con la mia seconda Chris/Matt! Questa a dire il vero l'avevo
scritta prima dell'altra u.u Mi ha ispirato la lettura di "Twilight",
il fatto che avevo fatto i prelievi del sangue la mattina stessa e un
fotomontaggio di Meffiu (anche se il mio vampiro non ha le
caratteristiche tradizionali O.o) ^^ Direte che sono troppo schierata
per matt e chris...e invece ho scritto da un pò una belldom
xD appena mi torna il "manoscritto" cartaceo la copio u.u intanto
schifatevi pure con questa^^
ah si...no non è gnente vero e no, gnente eurini per sta
sbobbina -.-
Matt stava seduto sul sofà di un anonimo hotel, e teneva la
sua chitarra elettrica amorevolmente in braccio, cercando di suonare,
per
rilassarsi, uno dei suoi pezzi. Ma le mani gli tremavano e il sangue
gli
ribolliva nelle vene, procurandogli un senso soffocante di ansia. Non
sapeva il
perché e si spaventò, andò in bagno
per lavarsi il viso e bevve acqua a lunghe
sorsate, ma anche questo non calmò quella strana agitazione
interiore. Eppure
succedeva tutti i mesi, inspiegabilmente. Guardò fuori e
c’era un bellissimo
cielo, senza stelle a causa dell’inquinamento ma davvero
bello. E soprattutto
vide la luna, bianca, splendida, luminosa quasi quanto il Sole e...ed
era piena,
un cerchio perfetto. Matt rimase di stucco, ma poi scosse la testa
ridendo: che
ipotesi assurda.
Come aveva potuto pensarci subito,
così su due piedi? Si sedette
di nuovo con la chitarra, ma non riuscì nemmeno a muovere le
articolazioni
delle dita. Saltò in piedi, deglutendo terrorizzato, e
cominciò a sudare
freddo. Che diavolo gli stava succedendo? Si guardò le mani
e vide che si
contraevano contro la sua volontà, si guardò allo
specchio: era pallido come quello
stesso satellite, sudore freddo gli scendeva dalla fronte e
cominciò a sentire
anche gli occhi che tremavano fastidiosamente, per poi rovesciarsi.
Cadde
all’indietro digrignando i denti ed a terra
cominciò a contorcersi dagli spasmi
come in crisi epilettica. Intanto dalla porta veniva una voce allarmata:
-Matt! Matt, ci sei?-.
Lui guardò disperatamente
in quella direzione, cercò di dire
qualcosa, di chiedere aiuto, ma riuscì solo ad emettere un
ringhio sommesso.
-Matt...stai bene? Ho...ho visto la
luna...Matt, senti,
cerca di rilassarti! E aprimi questa maledetta porta!-, fece spaventato
Chris.
Eh, certo, rilassarsi...come faceva a
rilassarsi quando
nessuna parte del suo corpo rispondeva ai deboli comandi che provava a
inviare?
Per fortuna, le scosse stavano finendo, ma quando smise di tremare
perse i
sensi.
Si svegliò quasi subito,
con una calma quasi invidiabile si
alzò, si spolverò il vestito e guardò
lo specchio: aveva un aspetto che chiunque
avrebbe definito ‘malaticcio’: pallido, con gli
occhi un po’ sporgenti, da
allucinato. Fece un lungo respiro rilassante ed ascoltò i
brontolii del suo
stomaco. Si rilassò ed andò ad aprire la porta.
Chris era abbastanza pallido,
ma quando vide quanto lo era Matt, impallidì ulteriormente.
-Matt...stai bene?-,
ripeté, -quei rumori...è finito
tutto?!-.
Matt sorrise languido e rispose con
voce stranamente
vellutata e roca:
-Ma certo, tutto bene, Chris-.
Pronunciando quel nome gli
salì un fiotto di saliva in bocca, perciò
deglutì.
Chris sapeva che, palesemente, non
c’era nulla che andasse
bene in quella situazione, e sentì un groppo di paura
ingrossarsi nella gola.
-Senti...io voglio sapere se...ti sei
ri-trasformato...-,
fece Chris sommessamente.
Matt lo guardò sedersi sul
sofà e si leccò le labbra,
inavvertitamente. A Chris non sfuggì quella reazione e fu il
suo turno di
deglutire, solo che lui lo fece per paura. Matt aveva in pugno la
situazione,
come sempre, inclinò leggermente la testa guardandolo di
sottecchi e sorrise
ancora, solo che il suo più che un sorriso sembrava un
ghigno, ma era comunque
un sorriso ostentatamente sensuale che per un momento fece imbambolare
il
bassista.
-E...se arriva Dom? La...la porta
è aperta-, balbettò Chris,
sperando di fargli cambiare idea sul corso della serata, ma subito dopo
si
accorse del suo errore elementare.
-Bravo Chris-, annuì
divertito Matt, -è proprio il caso di
chiuderla-. Chris si maledisse in almeno mille modi per la sua
stupidità e si
morse una mano roteando gli occhi. Matt lo notò e disse:
-A proposito...ho fame, Chris...
Chris ormai era terrorizzato a morte,
ma riuscì ancora a
parlare:
-Non...non hai
mangiato…prima? C’era...c’era
dell’ottimo
pollo e...-, balbettò, ma Matt lo interruppe:
-sei intelligente, Chris...non
intendevo quello e tu lo sai
fin troppo bene-. Inutile dire che si stava sadicamente divertendo a
terrorizzarlo. Si leccò di nuovo le labbra,
guardò l’uomo seduto con tutti i
nervi tesi sul sofà e non riuscì a trattenere un
risolino. Stava cominciando a
sentire odore di paura, ed era un profumo inebriante ed invitante per
lui. Si
avvicinò fissandolo famelico, come fosse stato un cibo
prelibato, un boccone
croccante dopo un lungo digiuno e si fermò.
Appoggiò un ginocchio sullo spazio
lasciato vuoto fra le gambe di Chris, la mano sulla sua guancia,
l’altra sullo
schienale sporgendosi lentamente. Chris stranamente si
rilassò, ma ormai era
così pallido che sarebbe anche potuto essere morto se il suo
sangue non avesse
continuato a pulsare. Socchiuse gli occhi in attesa, ma Matt non fece
ancora
nulla.
-Muoviti...falla finita-,
mormorò Chris con le lacrime agli
occhi.
-No...-, fece Matt rigirandosi fra le
mani il volto del
bassista, -non ancora...succede una volta al mese e stavolta mi voglio
godere
tutto-. Chris deglutì di nuovo stringendo i pugni e si
lasciò sfuggire una
lacrima. Ormai ogni suo respiro era un lieve rantolo, perché
tremava come un
coniglio fra le grinfie di una lince.
-Ti...prego, Matt-, lo
implorò di nuovo, -Se devi
farlo...fallo in fretta, per favore, per favore-, implorò
Chris, ma sapeva di
non avere voce in capitolo in quella situazione. Infatti Matt lo
ignorò e
spostò la testa di lato, in modo da scoprire il collo del
suo amico. Spalancò
gli occhi, ma poi li chiuse e avvicinò il viso a
quell’area scoperta di pelle.
Si fermò a circa un centimetro e cominciò ad
annusarlo, partendo dalla base del
collo fino alla spalla. Chris rabbrividì di più,
ma questo non fece che
eccitare ulteriormente i sensi di Matt, che disse con la solita voce
delicata e
suadente:
-Non sai nemmeno quanto buono
è il tuo profumo, Chris...è
una cosa che non puoi capire-.
Aveva l’acquolina in bocca,
ma si concesse ancora un po’ di
degustazione: di fatto, stava trattando il bassista come se fosse stato
un vino
pregiato di qualche vecchia annata.
Chris non disse nulla, ma i suoi
battiti accelerarono quando
sentì la lingua ruvida del cantante che accarezzava la sua
pelle. Chiuse gli
occhi, sconvolto, e alzò la testa. Rimase in quella
posizione, attendendo. Matt
lo guardò, mentre tremava e deglutiva e decise che era
arrivato il momento di
farla finita. Annusò ancora la pelle e poi, con un gesto
fulmineo, la azzannò
spietatamente. Prima sentì l’urlo strozzato di
Chris, e poi il sapore di un
fiotto caldo di sangue gli riempì la bocca. Socchiuse gli
occhi, sopraffatto
dal piacere, e si aggrappò con la mano alla nuca di Chris,
che ormai era già
svenuto. Succhiò a lungo, emettendo brontolii,
finché non vide impallidire a vista
d’occhio la pelle del bassista e non sentì il
profumo affievolirsi. A
malincuore si staccò da quella pelle che lo invitava ancora
e si asciugò la
bocca. Gustò ancora il sapore del sangue e lanciò
un’occhiata sadicamente
divertita al corpo disteso scompostamente sul sofà.
Andò a guardarsi allo
specchio e, soddisfatto, vide che il suo viso si era colorato di una
lieve e
già più normale sfumatura di rosa. Al contrario,
Chris era così pallido che
anche le sue labbra erano quasi blu. Matt si sedette amorevolmente
vicino a lui
e stese una coperta calda e spessa sul suo corpo. Alzò la
cornetta del telefono
e disse:
-Buonasera. Vorrei tanto una tazza di
tè caldo e una grossa
bistecca, per favore...grazie-.
Anche se stupita, la risposta fu
affermativa. Appoggiò la
cornetta sulla forcella e si rivolse di nuovo a Chris. Sbatteva le
palpebre
debolmente e respirava a fatica.
-Adesso ti portiamo un po’
di cibo-, disse Matt con la sua
voce maledettamente rassicurante, guardandolo come fosse stato un
bambino
malato e accarezzandogli i capelli. Poi si rese conto che il suo
bassista non
era solo buono da mangiare, ma anche inspiegabilmente attraente. Si
morse
languidamente il labbro inferiore e sfiorò la guancia di
Chris, che aprì gli
occhi e si ritrasse guardandolo malevolo.
-Andiamo, Chris...lo sai che se sto
senza rischio di
morire-, fece con una vocina flebile e pietosa.
-Cazzo, Matt-, fece furioso Chris, ma
la sua voce rimase
poco più di un rantolo,-almeno potevi farlo in fretta senza
farmi morire di
paura!-.
-Ma dai...scusa, tu un vino non lo
odori, non ti bagni le
labbra, prima di berlo?-, fece Matt sorridendo.
-IO non sono un vino. Sono una
persona, cazzo, renditene
conto!-.
-D’accordo...la prossima
volta ti salterò addosso come un
rozzo...lupo-, disse cantilenando Matt.
Chris aveva tanta voglia di tirargli
un cazzotto, ma al
momento non c’era nessuna parte del suo corpo che fosse in
grado di muoversi.
Matt ridacchiò divertito e gli stampò un bacio
tiepido sulla fronte.
Aprì la porta e
trovò la cameriera con il pugno alzato che
stava per bussare. Questa arrossì e gli porse il vassoio con
il tè e la
bistecca. Matt le rivolse un mezzo sorriso che sapeva avere del fascino
e la
ringraziò, chiudendole la porta in faccia.
-Cheers, ecco lo spuntino-, fece Matt
allegramente, e Chris
fece una smorfia:
-Non voglio una bistecca. Voglio una
trasfusione, cazzo-.
-Beh, una sacca di sangue non ce
l’ho...e comunque la
consumerei io prima di te-, replicò ancora baldanzoso Matt,
spostando con
facilità un tavolino che mise di fronte a Chris, e ci
appoggiò il vassoio.
Chris lo guardò e
sentì una fitta di fame. Lentamente,
scostò la coperta e si sedette. Matt inclinò la
testa guardandolo mentre si
abbuffava e si sedette di nuovo vicino a lui. Gli circondò
la vita con un
braccio e lo baciò sul collo, sentendo uno strano calore nel
ventre. Chris
mugolò di protesta, ma senza smettere di mangiare, e
cercò di scrollarselo di
dosso, ma Matt continuò ad annusarlo e a baciarlo sempre
più sensualmente,
finché non costrinse l’amico a dargli una spallata
irritata.
-Matt, posso cordialmente chiederti
CHE CAZZO FAI?!-, si
voltò Chris fulminandolo. In quella pausa Matt fece
scivolare una mano fra le
gambe di Chris, che si paralizzò.
-Mi piaci, Chris-, fece in tono
ancora più languido di
prima, -e volevo che lo sapessi-.
Chris, sebbene colpito dal tono
seducente di Matt, scostò
con uno scatto la mano del moro.
-Tu sei pazzo. Tu non sei te stesso.
Vedi di svenire in
fretta, così torni normale...voglio dire, umano-, rispose
Chris sottolineando
l’ultima frase.
Matt ridusse gli occhi a due fessure
e, con la voce più
velenosa e cattiva che poteva rispose:
-Senti chi parla. Proprio tu blateri
di normalità! Eppure
sono io quello che ti liscia il pelo, che ti tiene a bada, che ti canta
le
ninne-nanne per calmarti quando hai le crisi...sei un cazzo di ingrato,
ecco
cosa sei. Io invece ti chiedo di darmi un po’ del tuo sangue
per sopravvivere e
poi mi prendo anche cura di te!-. Chris si fermò e
sussurrò:
-Non sono io quello che ha voluto
curiosare a casa di quel tizio.
Sei tu quello fissato col mistero, sei tu quello che ha voluto vedere
se le
leggende su licantropi e vampiri erano vere-.
Matt si rilassò e sorrise:
-è vero, hai ragione. Non sono
stato molto furbo...e mi dispiace di averti messo in mezzo-, concluse
facendo
diventare il suo sorriso una smorfia di amarezza.
-Ok, Matt. Ascolta, a me va pure bene
offrirti il collo
quando ti serve a mantenerti in vita, ma la prossima volta non
prenderlo come
un gioco. Mi fai male quando lo fai, e ogni volta mi metti in pericolo
di vita,
per me non è un divertimento. E soprattutto piantala di fare
la voce sexy ogni
volta che sei trasformato-, aggiunse con un pizzico di stizza. Matt
strabuzzo
gli occhi.
-Perché??-, fece
ridacchiando.
-Perché sembri un
maledetto attore porno, ecco perché-, fece
Chris cominciando a sentirsi meglio e rilassandosi con la testa
all’indietro
sullo schienale.
-Beh, potrei anche farlo-, fece Matt
tornando a leccarsi le
labbra.
-Cosa?-, domandò Chris
alzando la testa e sollevando un
sopracciglio.
–L’attore porno-,
rispose Matt sorridendo beffardo.
Chris lo fissò stupito e
poi fece, lentamente:
-sei-diventato-scemo?-.
La reazione divertì molto
il cantante, che si avvicinò
ancora di più a Chris e gli sussurrò
all’orecchio: -tu potresti essere il mio
primo partner-, e provò di nuovo a toccare
l’interno coscia del bassista,
provocando un sussulto.
-Dì un pò,
Matt, ma il mio sangue te l’ha fatto diventare
duro? Dio mio, dovrò inscatolarlo e venderlo ai vampiri,
funziona meglio del
Viagra-, fece arrabbiato e tremendamente imbarazzato il povero Chris.
-Beh-, soffiò Matt, -non
ho mai provato il Viagra ma ne sono
quasi certo. Sei sexy da impazzire, Chris-.
Come mezz’ora prima, il
pronunciare quel nome gli fece
venire l’acquolina, ma adesso la sensazione era ancora
più forte. In quello
stato, non l’aveva mai provata prima, ma sapeva che per il
suo alter ego era
una sensazione abituale. Tuttavia fu travolto da
quell’insieme di istinti e si
trovò scaraventato contro Chris, le labbra incollate alle
sue e la lingua che
già serpeggiava nella sua bocca. Quest’ultimo
cercò di staccarlo da sé,
mugolando irritato, ma dopo qualche secondo cominciò a
sentire anche lui
l’eccitazione che montava nel basso ventre e si
lasciò andare. Si baciarono a
lungo e in modo selvaggio, sembrarono perdere il controllo in un senso
crescente di vertigine, come fossero ubriachi e Matt stava cominciando
a
sbottonarsi i pantaloni mentre Chris gli baciava il collo
solleticandolo con la
lingua, finché il momento non fu rotto da qualcuno che
bussava alla porta. Furioso,
Matt si alzò di scatto e marciò in quella
direzione determinato a sfondare la
faccia di chiunque avesse spezzato l’atmosfera, ma a poco
meno di un metro
dalla porta chiusa svenne di nuovo inciampando e crollando a terra come
un
castello di carte. Chris, che ancora ansimava per
l’eccitazione, trattenne il
respiro strabuzzando gli occhi e riconobbe la voce ovattata di Dom che
li
chiamava.
-Matt! Chris! Siete dentro? Vi devo
lasciare soli?-. Il
bassista deglutì, si alzò, scavalcò il
corpo che cominciava a tremare di nuovo
ed aprì la porta. Dom guardò prima lui, poi Matt
e sbiancò.
-Si...si è trasformato?-,
balbettò incerto. Non voleva avere
a che fare con Matt, quando c’era la Luna
piena.
-Sta tornando umano, se è
questo che intendi...non ti preoccupare,
non ti salterà al collo-, fece Chris spazientito.
Sentendo l’ultima parola,
Dom fissò i due buchi su quello di
Chris, che li coprì istintivamente col colletto della
camicia, peggiorando
peraltro la situazione perché era sporco di sangue.
-L’ha...l’ha
fatto -, mormorò Dom.
-Sì, non so se lo sai, ma
a me lo fa ogni mese-, sbuffò
Chris, sapendo comunque molto bene quello che avevano concordato loro
tre: che
se fosse toccato a Dom probabilmente sarebbe stato troppo gracile per
sopportare una tale perdita di sangue. Dom, ancora spaventato, mosse
col piede
il corpo di Matt, che si era rilassato e che rispose con una specie di
muggito
sordo. Poi aprì gli occhi e li trovò entrambi
lì che lo fissavano, Dom con gli
occhi fuori dalle orbite e Chris che si toccava il collo e che poi
esaminava i
polpastrelli accertandosi che il sangue aveva smesso di uscire dai due
fori.
-Che...che?!-, riuscì a
formulare Matt.
Chris gli porse la mano e lo
aiutò ad alzarsi.
-Come va?-, fece poi, fissandolo in
modo strano. Fu eloquente
il fatto che lanciò un’occhiata in mezzo alle
gambe del cantante, che seguì il
suo sguardo, intuì e arrossì subito.
-Oh Dio...che ho fatto??-,
domandò con la voce spezzata
dalla vergogna.
-Qualcosa di cui ti farò
pentire amaramente...soprattutto
perché stavo per farlo anch’io-, aggiunse con una
nota di disgusto.
-Cristo-, fece Matt con le lacrime
agli occhi, -mi spiace,
Cheers...è che...-. Lasciò sospesa la frase, ma
Chris scosse la testa e disse:
-non ti preoccupare...dopotutto, stava piacendo pure a me-. Stavolta fu
lui e
leccarsi le labbra, troppo lentamente per sembrare un tic involontario.
Matt lo
fissò, ma decise di non darci peso.
Poi Chris riprese sogghignando:
-Magari ci sarebbe pure
piaciuto, ma Dom ci ha interrotti proprio sul più bello...
Il batterista, che non aveva fiatato
per tutto il tempo, si
rivolse a lui con gli occhi che lampeggiavano ed esclamò:
-Ah, scusate se ho
interrotto il vostro momento di omosessualità, mi dispiace
proprio tanto,
magari riprendete adesso, io sto qua buono buono a guardare!-.
Chris
e Matt scoppiarono a ridere. Ma non è detto che non ci
avessero
pensato.
[Allora, il mio è un esperimento, dovrebbe finire con questo
primo capitolo ma ho un seguito scritto per metà,
però prima di continuarlo voglio vedere se questo
penosissimo primo capitolo è già troppo orrendo o
se magari un secondo non ci sta malissimo, ecco...quindi delle
recensioni mi servono proprio, ditemi se vale la pena finire il chappy
lo so che secondo me chris sta sempre a subire...a me attizza così, non ci posso fare niente, è troppo tatoloso per fare l'aggressivo...magari lo riscatto nel capitolo2 versione beta xD
^^ Ah, ne approfitto per ringraziare ancora chi ha letto i miei
ultimi scleri, specialmente "and pushing us into self-destruction",
sono particolarmente legata a quella storia e le vostre recensioni sono importanti per me =3 vi amo
tutteeeeeeeeeeeee!!!!]
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