Minuscolo profumo vitale
Il Genio si domandava cosa fosse la vita. Quella vera, non quella eterna.
La vita dove potevi sdraiarti sulla sabbia cocente ma anche rotolarti nella neve, dove certe sofferenze potevano stenderti ma alcune persone ti aiutavano a rialzarti, dove dopo la pioggia usciva l’arcobaleno.
Dove un gesto poteva sfiorare il tuo essere e farti sentire il profumo della gioia.
Profumo.
Ogni cosa aveva un profumo. La vita era un profumo.
Profumo di libertà.
Perché la sua maledizione (fenomenali poteri cosmici in un minuscolo spazio vitale) non si riferiva allo spazio fisico, ma ai radi profumi che gli era concesso assaporare.
[100] |