Male.
Mi fai male.
E il sangue scroscia,
copiosamente cadendo.
Assapori la mia pelle
nella pozza di sudore di queste
lenzuola.
Velenosamente tocchi
il mio debole fianco.
Mordi rancoroso.
Ridi.
Godi nel mio dolore.
Languisco, lo sai.
Ma a cosa serve piangere?
Il mio grido si perde.
Scavi, acqua nella pietra,
implacabile nel suo lavoro,
nel tuo lavoro.
Senza rimorso.
Ma attendi,
perché la vendetta sarà il mio
piatto gelido.