Il favorito e la bambina

di benzodiazepunk
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Capitolo 1 – I favoriti
 
Il mio nome è Rendwick Lickprivick, appartengo al distretto 2, base militare di Panem, e quando Rendis Ganham estrarrà il nome del tributo maschile di quest’anno mi offrirò volontario.
Mi guardo intorno annoiato mentre il solito filmato sulla grandezza e magnificenza di Capitol City procede; non sono assolutamente preoccupato per il sorteggio che inizierà tra poco, sono anni che mi preparo per questo momento. Sono solo impaziente, ecco tutto.
Solamente- non vorrei che venisse estratta mia sorella, questo no, ecco; Miriel ha quattordici anni, è veloce, scaltra, astuta ed estremamente abile nella lotta ma non la vorrei vedere mai all’interno di un’arena. E poi se venisse estratta lei finirei col doverla proteggere e morire durante l’edizione. No, non voglio assolutamente che lei partecipi. Né quest’anno né mai.
«Come da bravi cavalieri, prima le signore!» esclama ad un tratto Rendis.
Siamo già a questo punto? Santo cielo, dovrei smetterla di sognare a occhi aperti.
«Il tributo femminile del distretto 2 è… Mavis Glosson!»
Un istantaneo applauso si leva dalla folla alle mie spalle; nessuna ragazza si offre volontaria perché era proprio Mavis a volersi proporre. Si avvicina al palco sorridendo e scuotendo la chioma bionda e il presentatore non si nega il piacere di un abbraccio.
«Ma bando alle ciance! È il turno dei maschietti!» e così dicendo si avvicina alla seconda boccia di vetro, muove la mano all’interno con fare frivolo e recupera una strisciolina di carta. «Clovis Mole!»
Un dodicenne, bell’affare sarebbe stato. Mi concedo un secondo di attesa immaginando come sarebbe se io non fossi deciso ad essere volontario, poi mi faccio avanti con fare baldanzoso. «Mi offro volontario come tributo» esclamo tranquillamente.
È tutta la vita che aspetto questo momento.
Mi volto verso la mia famiglia che mi osserva dal limitare della piazza; mia madre è pallida in volto ma tenta di sorridere, mio padre è al colmo della gioia e mi fa un cenno d’intesa, mentre mia sorella mi fissa seria. Ma non ho tempo di indagare le sue intenzioni, Rendis si sta sbracciando nella mia direzione così mi avvio placidamente verso il palco, con l’espressione più rilassata del mondo dipinta sul volto.
D’ora in poi la mia esistenza sarà fatta di banchetti, ricchezza, fama e gloria.




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