I'm in love with you

di FedeFerrari
(/viewuser.php?uid=595615)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


L’autunno era alle porte, il vento puliva le strade, e senza sapere come, stavo davanti a quella casa dove avevo incontrato l’unica persona che mi apprezzò per quella che sono. Lui era veramente una persona speciale per me; passavamo ore insieme a giocare con i nostri capelli componendo danze delicate, ci incontravamo per passeggiare in questa via da soli per riflettere nella solitudine autunnale, ma soprattutto amavo quando mi prendeva in braccio come una principessa e poi mi portava nei campi agricoli della famiglia. Questi pensieri fanno male, perché è quasi un anno dalla sua partenza a Londra. Il ricordo di quando se ne andò mi spaventa tutt’ora: i miei genitori mi vietarono di incontrarlo perché, appartenendo ad una famiglia benestante, non volevano che avessi una relazione con un figlio di contadini, quindi mi rinchiusero in camera mentre lui era sempre più distante. Nessuno dei due accetto il trasloco ma ci fu il patto, il nostro patto. Ci giurammo che quello non fosse un addio e che ci saremmo rivisti per stare insieme, ma questa volta per sempre. Ogni sabato mi dirigo nella casa abbandonata dove alloggiava, e i miei occhi erano sempre colmi di lacrime perché penso che il tempo non fu abbastanza per dirsi l’essenziale. Non ricordavo perché stessi là di domenica, forse avevo il bisogno di respirare l’aria autunnale e per pura casualità mi ritrovai in quel posto, però qualcosa dentro di me diceva che non era la verità. Ancora non mi sono presentata. Io sono Federica,ho 19 anni e frequento l’Università. L’unica necessità che avevo fu quella di ritornare in casa. L’aria gelida di quell’appartamento mi trafiggeva il corpo come piccole schegge di ghiaccio, perché il riscaldamento si accendeva alle 19:00 precise. Sfiorai l’interruttore che accese le luci e tutto sembrò più brillante. Aprii le coperte e mi ci infilai con il mio libro sul comodino che mi invogliava a perdermi tra le sue pagine bianche. Mi lasciai travolgere da esso e caddi in un sonno profondo.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2336773