Di nuovo TU

di DarkAkiko
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Buongiorno, mi soffermo un attimo qui per parlavi (non odiatemi)
come detto in precendeza (che poi sarebbe l'ultimo capitolo pubblocato della storia) ero e sono intenzionata a revisionare i vari capitoli. 
L'opera è appena iniziata :D 
Spero vi piaccia, vi lascio al capitolo, ditemi che ne pensate se vi va, e se preferivate la vecchia alla nuova versione 
Grazie dell'attenzione 
DarkAkiko



Primo Capitolo
(capitolo modificato 27-12-16)

 
Sana stava chiudendo la valigia quando la sua amica Fuka la chiamò per sapere se fosse pronta, dovevano andare a casa di Tsuyoshi e Aya, che nonostante il fatto avessero appena ventuno e vent'anni, già convivevano, ma del resto stavano insieme fin dai tempi delle elementari.
Il non troppo numeroso gruppo di amici aveva prenotato tempo addietro una vacanza, di circa due settimane, al mare, nel pieno dell’estate, e sarebbero dovute partire da lì a breve.
-Si, eccomi sono pronta- disse Sana, scendendo le scale –Andiamo dai due diabetici- continuò scherzando sul fatto di quando i loro due amici potessero essere zuccherosi il più delle volte, detto ciò uscirono di casa, dopo una decina di minuti arrivarono al punto d’incontro, e scoprirono di essere in ritardo, dato che tutti erano già presenti.
 
-Alla buon’ora- disse Sakura, maniaca perfettina che odiava sia i ritardi che i ritardatari, tuttavia era una ragazza davvero simpatica che conobbero qualche anno prima e da allora strinsero una bella amicizia, sia con lei, sia con il suo ragazzo Yuri, per fino quel ragazzo che da sempre trovava difficile relazionarsi ad altri, anche se tuttavia col tempo le cose erano cambiate, li trovava passabili.
-Scusa Saku- si scusò Sana, dopo aver salutato i suoi amici, tutti meno uno, in realtà
-Giorno Hayama- un saluto freddo, gelido quasi.
-Giorno- Ma come riuscivano ad essere cosi freddi l’uno con l’altro, dopo tutto quello che avevano passato, era un mistero per tutti loro: si erano lasciati, e non nel migliore dei modi, ma arrivare per fino a non parlarsi, se non per qualche raro e freddo ‘buongiorno’,  si erano lasciata da “un’infinità di tempo” o così Rossana definiva sei o sette mesi, che non erano passati nel migliore dei modi per lei: nessuna malattia della bambola, no, solo tanta, troppa malinconia : dei suoi baci, delle sue mani, di lui, dei loro litigi, del loro volersi bene o meglio del loro Amarsi.
Tuttavia la ragazza si fece coraggio, sarebbe riuscita a superare anche questa vacanza con la solenne promessa di far morire il biondo di rabbia e gelosia, cercando di essere una stronza con la laurea.
 
-Allora vogliamo partire?- propose Yuri
-Direi di si- concordò Rei, il ragazzo di Fuka; così gli otto ragazzi salirono in macchina e partirono, alla guida vi era il motociclista del gruppo: il biondo Akito, e al suo fianco Sana, costretta dagli altri, in quanto le coppiette volevano stare vicine. Dopo una mezz’oretta tutti in quell’abitacolo stavano dormendo, tranne Sana, che doveva tenersi sveglia pe far compagnia al guidatore, ma del resto, dormire in quella situazione dove la tensione poteva essere tagliata con un coltello ed essere percepita perfino da un’ameba, era quasi impossibile.
-Svegliali- le ordinò Akito, ma data la sua frenata non proprio dolce, non ce ne fu bisogno
-Non è la tua moto Akito-
-Già- commentò lui con molta sufficienza, così scesi dalla macchina presero i bagagli e si diressero verso l’entrata dell’albergo e salirono, dopo il check-in, sul piano riservato interamente a loro, che comprendeva quattro camere da due.
 
-Come vogliamo dividerci?- chiese Aya, i sei ragazzi in effetti erano abbastanza preoccupati, in fondo Akito e Sana non stavano più insieme, giustamente le tre coppiette volevano stare insieme, ma non volevano certo far sentire a disagio gli altri due
-Sentite, non vi fate problemi, è ovvio che vogliate stare nella stessa camere, il che è perfettamente normale e comprensibile. Io e Hayama staremo nella stessa camera, del resto, non dobbiamo restare in camera tutto il giorno, anzi il contrario- disse facendo l’occhiolino, ma in realtà nella sua mente si stava maledicendo da sola, sapeva che sarebbe stato l’inizio della fine.
-Sicura Kurata? Non vorrei mi saltassi addosso-
-Suppongo il problema sia inverso Hayama-  disse, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo, togliendosi la maglia e rimanendo con un top nero, per poi dirigersi verso la camera.
 
Dopo tre quarti d’ora, i ragazzi si ritrovarono nella hall dell’albergo, avevano perso tempo solo per cambiarsi e sistemare le cose nei vari armadi, pronti per un giro in città; tuttavia i loro buoni propositi vennero interrotti da un gruppo di persone che avevano riconosciuto la giovane attrice
-Oddio santo, non è possibile- imprecò a bassa voce prima di dirigersi dai suoi fan, li adorava, davvero, ma alle volta doveva passare del tempo da sola –Per quale motivo ho scelto di fare l’attrice?-  si autocommiserò
-Buongiorno Ragazzi- disse appena raggiunse il gruppo di persone, con il quale fece un paio di foto e scambiò qualche parola –Posso chiedervi un piccolo favore?- disse quasi disperata
-Ma certo signorina, dica pure- rispose la più anziana del gruppo
-Sono in vacanza con dei miei amici, e vi sarei davvero grate se non faceste parola con nessuno della mia presenza qui, avrei bisogno di un po’ di tranquillità-
-Oh ma si figuri, non si preoccupi e si goda la sua vacanza-
-Grazie mille- disse allontanandosi ed avvicinandosi al suo gruppo di amici, che s’incamminò verso il centro città, anche se in realtà in quel momento stavano costeggiando il mare, appoggiati ad una ringhiera osservando il mare e i suoi colori, stupendi specialmente al tramonto.
-Tutto bene Sana?-
-Davvero stupendo- si limitò a rispondere
-Assolutamente-  tuttavia quel momento di pura pace interiore venne interrotto dallo squillare del telefono di Rossana, la quale imprecò mentalmente, nessuno le concedeva un attimo di pausa
-Pronto? Chi è? Oh Nao, come va?- Ormai Naozumi si era arreso con lei, con la convinzione che non ci sarebbe stato mai nessun’altro per lei se non Akito Hayama, o meglio “il biondo” come lo definiva lui, e d’allora divennero ottimi amici, praticamente due fratelli, ed ora il ragazzo era fidanzato con una certa Nathalie, conosciuta durante il suo ultimo viaggio a New York.
-Hey Sana?- la chiamò Fuka, appena attaccò la chiamata –Andiamo a fare shopping uno di questi giorni?-
-Mi pare ovvio- ma a tale risposta seguì il generale dissenso dei ragazzi
-Ancora?-
-Non è possibile-
- Ma dove la trovate tutta quest’energia?-
-Mi dite chi vi ha interpellato?- li ammonì Aya
-Non ho parole- dopo aver perso un’altra oretta girando per la città e spettegolando di vari argomenti, decisero di tornare in albergo: le ragazze avevano organizzato una bella serata in camera di Aya a base di alcool, riviste e gossip, all’insaputa dei ragazzi.
 
-Signorina Kurata? C’è una lettera per lei- l’informò la receptionist, porgendole la busta bianca
-Grazie mille-
-Chi te la spedisce?-
-O Rei o mia madre, ma credo più la prima opzione- detto questo salì in camera, posò la lettera sulla scrivania e si sedette, dopo qualche secondo l’aprì e si ritrovò un biglietto con quattro parole scritte sopra e una carta prepagata
-Una Prepagata? Ma ne ho già una- disse osservando quel pezzo di plastica, alchè decise di leggere il biglietto –“Ho pensato volessi fare shopping, considerato che venerdì hai una Prima. Vedi di andarci Rossana.” Io lo ammazzo. Cosa non capisce del concetto vacanza?-  disse buttandosi sul letto
-Ma non avevi detto che non volevi dormire?- 




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