Con tutta me stessa
Alexandra
Toc, toc, toc. Il
rumore del mio piede che sbatte velocemente sul pavimento. Ancora pochi
minuti e finalmente potrò uscire da questa gabbia
di matti che osano chiamare "scuola". A volte, quando cado a terra,
vittima di uno degli scherzi di uno dei ragazzi dell'ultimo anno,
vorrei non essere mai nata. Vorrei tornare indietro nel tempo e non
abbandonare mai il luogo da cui poi sono stata sottratta, per venire al
mondo. Forse sono davvero pazza come dicono, ma mi capita molto spesso
di chiedermi se davvero è questo il posto in cui dovrei
essere. Si, sono pazza, per questo l'unica mia vera amica, in questa
scuola, è Jannifer. La conosco da quando avevo poco
più di un mese. I nostri genitori ogni
venerdì organizzano una delle solite cene di gruppo, per
riunire i vecchi amici del collage con i quali parlano di cosa da
"adulti" e cercano, in qualche modo, di far sbocciare un'amicizia tra i
figli. Con Jannifer è andata proprio come i miei e i suoi
genitori speravano. Ci conosciamo talmente bene che ci basta uno
sguardo per capirci. Purtroppo alle superiori i professori hanno deciso
di dividerci, e adesso io sono nella sezione A, mentre lei è
nella D. Quando ce l'hanno comunicato siamo scoppiate in un pianto
implacabile. Forse temevamo di rimanere sole, abbandonate anche
dall'unica persona che riusciva a capirci. Fortunatamente non
è andata così. Siamo rimaste migliori amiche e
nessuno riuscirà mai a separarci. Solo che io, quando sono
in classe cercando dentro di me quella forsa per seguire le lezioni,
non ho amici, mentre lei è una di quelle ragazze che
definiresti "popolari". Molta gente si chiede come possa una come lei,
bella e corteggiata, essere amica di una come me, ignorata e pazza. A
volte me lo chiedo anche io. Poi però ripenso a tutte le
avventure che abbiamo affrontato insieme, a tutte le bugie che abbiamo
rifilato ai nostri genitori, per poter stare insieme almeno qualche
ora. Col tempo ho capito che la nostra amicizia è davvero
qualcosa di unico, non dico che durerà per sempre,
perchè il "per sempre", che ci insegnano le fiabe non
esiste, ma sono certa che finchè una di noi avrà
vita in corpo sarà pronta a fare di tutto per l'altra.
Ricordo che alle elementari la maggior parte dei bambini pensava
fossimo sorelle ed io e lei ci divertivamo, cercando di far credere a
tutti che era la realtà. Già allora non ero
considerata normale. Ero un piccolo genio, la più
intelligente della classe. Sorrido leggermente pensando a come mi
vantavo con i miei genitori. Ora tutto è cambiato. Io sono
sempre la secchiona della classe, ma non mi piace parlarne. Come ho
già detto Jannifer è l'unica amica che ho,
l'unica persona che si siede nel mio stesso tavolo, durante la pausa
mensa e l'unica che mi parla. Per gli altri sono completamente
inesistente, invisibile agli occhi di chiunque. Il suono della
campenella, che avverte della fine delle lezioni, mi riscuote ed io mi
alzo, posando il libro di storia nello zaino e dirigendomi verso
l'uscita.
Alzo
il cappuccio della felpa nera e comincio a camminare, dirigendomi verso
la piccola stradina che mi porterà a casa. L'anno prossimo
sarò all'ultimo anno. Avrò una macchina tutta per
me e potrò evitare di camminare così tanto. Odio
camminare, troppa fatica.
-Alex!-
sento la voce della mia migliore amica chiamarmi e quando mi volto me
la ritrovo ad un centimetro, che mi sorride radiosa. Ricambio il
sorriso, mentre lei si incammina con me - Non dovresti farti vedere
mentre torni a casa con me, ti rovino la reputazione- le dico,
ridacchiando. Lei mi abbassa il cappuccio della felpa - Sai
perfettamente che non mi interessa niente di quello che pensa la gente.
Sono solo degli idioti che si ritroveranno a quarant'anni senza un
lavoro. Sei la mia migliore amica, e se a loro non va bene possono pure
andare a quel paese!- rido, spingendola leggermente. - Sei pronta per
stasera?- mi domanda. La guardo, non capendo - Stasera?- chiedo.
Jannifer sbuffa - Alex! Ma dove hai la testa? Oggi è
venerdì!- Cazzo, è vero! La cena con gli amici
dei miei genitori! - Scusa, me n'ero completamente dimenticata! - lei
mi scompiglia i capelli - Tranquilla! Comunque i tuoi te l'hanno
detto?- domanda eccitata. Stavolta sono io a sbuffare - Il nuovo
arrivato- dico scocciata. Ormai è da una settimana che tutti
non fanno altro che parlarmi di lui! Di Lerman! Lui e i suoi genitori
si sono da poco trasferiti qui a Los Angeles ed i miei, appena hanno
riconosciuto i vecchi amici d'infanzia, li hanno invitati ad una delle
loro stupide cene. E indovina un pò?!? Ci sarà
anche lui! Il mio vecchio migliore amico dell'asilo, diventato una
famosa e spocchiosa star del cinema. Jannifer ha una cotta per lui,
dice che è un figo pazzesco, ma io non sono d'accordo.Logan
era il mio migliore amico, e mi ha abbandonata proprio quando avevo
bisogno di lui! E per cosa, poi? Per diventare un attore strapagato e
desiderato da milioni di fan. Io non gli avrei mai fatto quello che
Logan ha fatto a me, perciò non cederò. Non
cederò ai suoi meravigliosi occhi, che so essere
più azzurri delle profondità dell'oceano. Mi
volto verso Jannifer e puntando il mio sguardo nel suo le dico - Mi
prometti che non staremo con lui? Promettimelo Janny! Appena abbiamo
finito di cenare ci precipitiamo in camera mia ed addio Lerman!- l'ho
sempre chiamato con il suo cognome, da quando ne ho memoria. Lei
sbuffa, ma annuisce.
Sono
braccata. Di fronte a me mia madre che mi guarda, quasi supplicandomi,
mentre alla mia destra c'è Janny che mi fissa con sguardo
severo e alterato. Mia madre si avvicina a me - Alex, ti prego! Solo
per questa sera, poi, appena Logan e la sua famiglia escono dalla
porta, puoi fare quello che vuoi, anche strapparlo! Ma in loro
presenza, indossalo, ti prego. Io e tuo padre ci teniamo a fare una
bella figura con loro!- la guardo, mentre vedo la mia migliore amica
annuire - Ok!- sbuffo, alzando le braccia. Le vedo esultare, mentre si
abbracciano. Janny mi afferra un braccio, trascinandomi in camera mia.
Non ci credo. Mi hanno convinta ad indossare un abito!
Incredibile! Non indosso un vestito decente da 6 anni e
sinceramente non avevo alcuna intenzione di sfoggiarlo stasera. Ma
loro, con i loro sguardi e le loro parole mi hanno convinta! Appena
giunte in camera mi butto letteralmente sul letto, mentre Jannifer apre
il mio armadio, alla ricerca di quel maledetto vestito! Poco dopo si
volta - Non muoverti da qui!- dice, scomparendo dietro la porta. " Dove potrei andare? Mi
trovereste comunque!" penso
e dentro di me so che è la verità. Mi volto verso
il comodino e prendo il libro, poggiato delicatamente sul comodino. Lo
osservo, mentre con l'indice sfioro delicatamente la sua copertina. Il
mio libro preferito " Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo". Guardo
l'immagine del ragazzo, voltato di spalle, con in mano una folgore
abbagliante. è lui, Logan. Lui ha interpretato Percy Jackson
nel mio film preferito. Anche se cerco di convincermi del contrario lui
è sempre presente nei miei pensieri. Logan Lerman,
purtroppo, è il mio attore preferito dal primo momento in
cui l'ho visto sul grande schermo. Però non posso che
odiarlo, perchè mi ha fatto male. Non una chiamata, un
messaggio ... è accaduto tutto in pochi anni. All'improvviso
sembrava che lui non si ricordasse neanche della mia esistenza.
Scaravento il libro dall'altra parte della stanza, mentre una lacrime
scorre sul mio viso. No, cazzo! Non devo piangere. Mi asciugo
velocemente il volto, mentre dalla porta sbuca Jannifer, che mi mostra
un abito. Io scuoto la testa - Oh, no!- dico, mentre lei annuisce - Oh
si!-
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