L´uomo
si sa, è particolarmente attratto ed affascinato da tutto
ciò che è considerato proibito o negato.
Ciò che non si può avere esercita una sinistra
attrazione che attira fra le sue spire arrivando a stritolare la sua
vittima.
Gli avvertimenti non vengono ascoltati. È impossibile quando
l´adrenalina è al suo apice nel momento in cui si
trova di fronte al pericolo. L´adrenalina..
quell´energia che porta a compiere azioni sciocche ed
avventate, di cui poi si pagheranno le conseguenze.
Loro erano il pericolo, rappresentavano il peccato l´uno per
l`altra. Ma l´istinto umano non si può sopprimere.
La lussuria è un peccato troppo dolce e al contempo amaro
per esser ignorato. Non c´entra l´amore o il
sentimento, poichè tra Loro non ci sarebbero mai stati.
Era avidità, possesso, voglia. Un´attrazione
fatale.
Sguardi carichi di desiderio e furba malizia tra i corridoi. Gesti
calcolati nel minimo particolare. Scontri affiancati dai proprio
compagni, troppo stolti per capire ciò che realmente sta
accadendo.
Le altre non riuscivano più a soddisfarlo. Erano solo
oggetti come d´altronde lo sarebbe stato anche Lei. Un
semplice oggetto che scatenava in lui istinti violenti. Le ragazze che
in quel periodo frequentavano il suo letto non potevano esser
considerate fortunate. Lui esigeva, prendeva, comandava e sottometteva.
E lei? Lei era sempre nella sua testa con la sua sfrontatezza e il suo
carattere forte ed orgoglioso. Ma lui l´avrebbe domata...se
solo le fosse arrivata tanto vicino da poterla prendere. Oh
sì... con Lei si sarebbe saziato e avrebbe goduto nel
vederla sotto di lui mentre la faceva sua. Mentre distruggeva tutti i
suoi muri, il suo involucro protettivo. Le avrebbe finalmente
cancellato quello sguardo carico di disprezzo per lui e quel ghigno sul
volto.
Era nella sua testa, sempre presente. Anche in quel momento mentre
stava sfogando la sua voglia su una delle tante, una sciocca ragazzina
di Ravenclaw. La sentiva gemere e godere ma a lui non importava. Il suo
volto compariva insieme alla sua risata di scherno. Aumentò,
rabbioso, le spinte che si fecero via via più violente senza
badare a far del male a quella figura sotto di lui. Perchè
era solo questo. Una figura senza volto e senza sostanza. Ora quegli
occhi, che ridevano anch´essi di lui ed in quel momento
venne. Nessuna espressione o emozione nel candido, quanto diabolico,
volto. Uscì dalla ragazza senza troppe cerimonie e si
alzò dal letto. Raggiunse la finestra e si accese una
sigaretta. L´odore acre del tabacco si mischiò a
quello del sudore e del sesso creando una combinazione tossica. Il suo
sguardo era rivolto verso l´esterno e la luce rifletteva sul
suo corpo nudo facendolo sembrare un dio pagano.
- È stato bellissimo- la ragazza era assuefatta
dall´orgasmo che l´aveva travolta poco prima.
Povera illusa. Pensava veramente che a lui importasse il suo inutile
giudizio? Lui si limitò a sogghignare crudelmente e con
disprezzo.
-Sparisci- la ragazza strabuzzò gli occhi.
L´avevano avvertita che sarebbe finita così. Le
avevano detto che lui utilizzava le ragazze per una scopata e via. Ma
la tentazione era stata grande e la speranza l´ultima a
morire.
-M-ma c-come...?- tentò inutilmente.
-Non lo ripeterò un´altra volta ma mi
limiterò ad usare la bacchetta facendoti passare la voglia
di parlare- alla povera ragazza le si riempirono gli occhi di calde
lacrime e tra i singhiozzi, che a mano a mano si facevano sempre
più rumorosi, prese i suoi vestiti e scappò via.
Lui non fece una piega e rimase a fissare il vuoto davanti a lui. Ed
ancora vide comparire il volto di Lei. Il volto di un angelo che
avrebbe continuato a deriderlo.
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