Questa
storia nasce da
un momento di crisi verso il cibo. Scriverla mi ha aiutata un
po’ a capire sul
serio come una persona si possa sentire.
Ho conosciuto molte persone con questo problema.
Mi
è servito per
riflettere un po’.
Prologo
Una
voce mi ronzava in testa come una mosca che gira per
la stanza,in cerca di qualcosa da mangiare.
La fronte mi sudava e piccole goccioline di sudore attraversavano il
mio viso
pallido per arrivare alle braccia.
Sventolavo invane le mani per fare aria. Inutile. In quella stanza
ormai non
c’era aria.
Le gambe mi tremavano. Non mangiavo da giorni. Avevo dimenticato cosa
significasse sedersi ad un tavolo e gustare un piatto di pasta.
Non l’avevo mai fatto di mia volontà. Ero sempre
stata costretta.
Forse per quello mi avevano rinchiusa qua. In una piccola stanza,piena
di foto
di persone magre.
Speravano che vedendo solo persone scheletriche,sarei cambiata.
Avrei cambiato il mio modo di pensare. Avrei disprezzato le persone che
non
mangiavano,semplicemente perché avevano caratterizzato un
periodo ostile della
mia vita.
Pensavano di conoscermi. Di sapere il mio bene e il mio male.
Eppure io non avevo ancora capito chi ero. Come potevano averlo capito
gli
altri?
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