«Maaammaaaaa, paaaapàààà!»
Una bambina tutta eccitata corse nella camera dei genitori, trillando
esagitata. Con l'innocenza dei suoi pochi anni e l'esuberanza di chi ha
un enorme segreto da svelare si precipitò sopra al letto matrimoniale,
iniziando a saltellare sulle ginocchia mentre con le manine scuoteva la
schiena di chi le era capitato per primo a tiro.
«Ti prego, Midori, torna tra qualche mese...» mugugnò stancamente
l'ammasso scomposto sotterrato nelle coperte.
«Ma papà! Io l'ho vistoooo!» continuò nella sua impresa di smottamento,
non conoscendo ancora appieno la leggendaria pigrizia del padre.
«Mamma mamma! Tu mi credi vero? Shikashi ha detto che dico le bugie ma
io l'ho visto!» iniziò ad implorare la madre, dopo aver scavalcato il
padre pestandolo nella foga, sull'orlo delle lacrime.
«Se calpesti un altro po' tuo padre sono pronta a crederti sulla
parola!»
«Tem! Guarda che poi lo fa sul serio» e infatti la bimba si stava
preparando a lanciare una scarica di calcetti contro la schiena del
genitore, forte delle sue convinzioni.
La donna d'altro canto si mise a ridere di gusto: ironico come la
pupilla del capofamiglia fosse sempre pronta a seguire tutto ciò che la
madre diceva.
«Ferma ferma, dopo ci penso io a tirarlo su dal letto. Ora dimmi come
mai sei così su di giri».
«Mamma ho visto l'omino buffo che porta i regali! L'ho visto!».
Oh. C'era già passata in quella fase qualche annetto fa con il
primogenito e... bé la fine non fu poi così scontata, ora però doveva
decidere se distruggere l'infanzia di sua figlia, di anni appena
quattro, o crederle e alimentare la fantasia dell'uomo vestito di verde
che consegna i regali ai bambini buoni in mezzo alla tormenta di neve,
anche se dopotutto un fondamento di verità c'era. Eccome.
«Non guardare me, Shikashi ancora non mi ha perdonato per quella
storia» borbottò annoiato l'uomo alla sua sinistra.
«Va bene Midori, vestiti pesante che andiamo a vedere se c'è ancora-» e
non fece in tempo a finire la frase che la bimba era schizzata via
urlando felice.
«Poi te la vedi te per i prossimi anni...» decretò un po' preoccupato
Shikamaru. Dopotutto sapeva che sua moglie stava macchinando qualcosa,
non poteva essersela cavata così a buon mercato!
«Te vedi di alzare quelle chiappe flaccide e di preparare una bella
colazione abbondante e calda» ordinò senza possibilità di appello -ogni
tentativo di evasione o ritardo sarebbe costato un viaggio di sola
andata nella neve. Nudo. E con la casa sigillata per scongiurare a
chicchessia di poter entrare- mentre si preparava ad affrontare il
freddo.
«Ah sì. Convinci tuo figlio a tenere il gioco per qualche anno, non
vorrai mica deludere anche Midori!».
Merda. Questo sì che era un colpo basso! Ora avrebbe dovuto promettere
le peggio cose a Shikashi pur di convincerlo; ancora una volta quella
strategia non era stata la più saggia, anche se fu certamente la meno
problematica.
Con un sospiro scontento Shikamaru si ripeté per l'ennesima volta che
il mestiere di genitore non era poi così semplice e scontato.
***
«Ecco mamma! Guarda!» la piccola Midori indicò delle impronte di piedi
-scarpe ninja, le solite in dotazione ai guerrieri della Foglia-
distruggendone una metà camminandoci sopra.
«Eh si, devi proprio aver visto lo Yokai verde della neve!» le disse
Temari mentre faceva finta di studiare con attenzione quelle che ormai
erano solo mucchietti di neve.
«Ed è cattivo?» chiese preoccupata la bambina, pronta a tuffarsi tra le
braccia della madre, va bene essere figlia di due grandi ninja, ma lei
era ancora piccola!
«Tranquilla, è solo uno stupidone a cui piace uscire col gelo e porta
dei regalini a chi se lo merita!» sospirò con un po' di ribrezzo
pensando all'immagine che si era creata in mente.
«E li ha portati a Midori!?» chiese speranzosa.
«Non ci resta che cercare qua in giro una volta sciolta tutta questa
neve. Su, ora entriamo che papà ci sta preparando la colazione» e tra i
denti aggiunse un: «Altrimenti lo strozzo».
***
«Papà guarda! Chissà chi era!»
«Ha lasciato un biglietto: Ap-prez-za il sapore della gio-giovi-ne-zza»
«Sarà sicuramente quell'esaltato di Rock Lee che trova più esaltante
allenarsi durante una tempesta-»
«Ma la storia dello Yokai verde che porta i regali??»
«Ragiona figliolo: credi veramente che possa esistere un essere che se
ne esce con questo tempaccio a portar regali?»
NdA
Ahahhaha, mi amo solo per essere riuscita a cacciarci uno pseudo Babbo
Natale anche nel mondo di Naruto x°D Il resto è cacca, ma lo yokai
verde è troppo geniale x°D
Terza settimana
dell'Avvento - l'Angelo Bianco
La terza domenica, un angelo tutto bianco e luminoso discende verso la
terra. Tiene nella sua mano destra un raggio di sole che possiede un
potere meraviglioso. Va verso tutti gli esseri umani nel cui cuore
l'angelo rosso aveva trovato dell'amore autentico e li tocca con il suo
raggio di luce. Allora questa luce penetra nel cuore di questi uomini e
si mette a rischiararli e a riscaldarli dall'interno.
Ed è come se il sole si accendesse nei loro occhi e discendesse nelle
loro mani, nei loro piedi e in tutto il loro corpo. Persino i più
poveri, i più umili fra gli uomini sono così trasformati e cominciano
ad assomigliare agli angeli, perché hanno un po' d'amore puro nel loro
cuore.
Ma non tutto il mondo vede questo angelo bianco. Solo gli angeli lo
vedono e coloro i cui occhi sono stati illuminati dalla sua luce.
Ovviamente non è stata postata di domenica (visto che le riserviamo
alle varie candele).
Scritta ieri da bimba sana, riletta oggi col mal di testa a mille,
quindi perdonatemi se fa tanto pena ç_ç ♥
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