Primo capitolo: Chiacchere tra “amici”
Quel giorno iniziò come gli altri, e un ragazzo stava cercando in tutti i
modo di completare un tema di Pozioni.
Era un ragazzo alto, dai capelli corvini e gli occhi verde smeraldo.
In sei anni della sua vita si era ritrovato a combattere contro le peggiori
creature del mondo della magia.
E ad affrontare cose che nemmeno i migliori Auror possano immaginare.
Da solo, un sedicenne aveva lottato e sconfitto Voldemort.
- Harry, è tardi!- esclamò la sua migliore amica correndogli incontro
attraverso il prato.
“Splendida come sempre”, pensò il ragazzo.
Quel giorno indossava i suoi abituali jeans e una maglietta attillata color
pesca,( che attitude!!! by Patty)
i suoi capelli mossi andavano all’indietro, mettendo in risalto il suo viso
dai lineamenti delicati.
La ragazza si fermò davanti a lui con le mani incrociate sul petto.
-Allora? Tra poco ci sono i provini per la squadra di Quidditch!!! E vorrei
informarti che tu sei il capitano e quindi è tuo dovere presentarti, se la cosa
non ti pesa troppo!-
-Hermione, è ancora presto, su, siediti...- le disse Harry con un cenno del
capo.
La ragazza si sedette e rimase a guardare il lago davanti a loro.
Rimasero in silenzio, l’uno al fianco dell’altra, senza aver bisogno di
parlare.
Questo era il bello della loro amicizia, potevano stare insieme, e rimanere a
proprio agio senza bisogno di dire quello che passava nelle loro teste, perché
quando si è veramente amici, basta uno sguardo o la semplice presenza, per stare
bene.
Dopo un po’ Harry ruppe il silenzio:-Che pace la Domenica, sembra che tutto
si tranquillizzi, no?
- Hai ragione, a volte dici cose sensate allora!-
- Da dove viene questo sarcasmo?-
- Sai, sono capace anche io di scherzare!-
- Questo lo so benissimo! Senti, dov’è Ron?-
- Ha detto che doveva incontrarsi con una ragazza.-
- Chi è?-
-Non l’ha detto, è strano in questi giorni...-
- forse sta maturando!!!-
-Non credo che Ron possa mai maturare, come tutti gli uomini, d’altronde.-
- Questo non è vero!-
- Ho ragione! Sarete sempre gli stessi, tutti muscolosi, a cui interessano
solo le ragazze con le tette grosse!-
-Su questo hai torto...-
- Bè, sì, esistono i rari casi speciali-
- Tipo?-
- Non so tu che tipo sei?-
- Io sono un caso speciale!-
- Ne sei sicuro?-
- Certo, se no, non sarei qui!-
- E dove saresti?-
- Ad imboscarmi con una ragazza della tua descrizione, oppure in palestra...-
- Questo è giusto!-
- E tu, che tipo sei?-
- Sono il tipo di ragazza a cui non interessano i muscoli, ma il cervello, la
simpatia e la tenerezza!-
- Non ti facevo così romantica!-
- Oh caro mio, non sai nemmeno la metà del mio carattere-
- Bè, ma so cose che tu non sai...-
-Ad esempio?-
- So che sei simpatica, dolce, ironica, intelligente e...-
Harry si lasciò andare, e cominciò a dire tutto quello che pensava, e si
spinse un po’ troppo in là:- E...bellissima-
Hermione avvampò di colpo, ma decise di nasconderlo meglio che potette, e gli
disse ridendo:- Forse il sole ti fa male, da dove vengono tutti questi
complimenti?-
Questa volta fu Harry ad arrossire.
- Credevo che tu sapessi quello che penso di te...-
- No, non me lo hai mai detto...-
Harry la guardò intensamente, immergendosi nei suoi occhi color nocciola
sottolineati da un lieve tocco di matita, e si scoprì a sorridere: era
carinissima con quel viso dall’espressione interrogativa.
Lei non capiva il suo sguardo, un’ attimo prima stava parlando
tranquillamente, mentre un’ attimo dopo la fissava stranamente, e lei si senti
fortemente attratta dai suoi occhi profondi e dalle sue labbra sottili.
Il ragazzo non riuscì a resistergli, le si avvicinò e le sfiorò delicatamente
le labbra.
Lei sussultò e avvampò, poi notando il desiderio negli occhi di lui, lo
baciò.
Il bacio, dapprima semplice, divenne sempre più voglioso ma comunque
dolcissimo.
Harry non aveva provato quella sensazione, neanche quando aveva baciato Cho,
la ragazza di cui fino ad un anno prima aveva una semplice cotta.
Mentre provava per Hermione qualcosa da sempre, ma era convinto che avesse
solo bisogno di abbracciare qualcuno e di sentire il calore dell’altro, mentre
lei ricambiava l’abbraccio.
Poi, pensando alla loro amicizia, e di quello che ne sarebbe stato, si staccò
forzatamente, e si alzò in piedi.
-Non possiamo!-
Hermione, ancora scombussolata, cercò di ricomporsi, rialzandosi anche lei.
- Hai ragione, abbiamo avuto un momento di debolezza...-
-Diamine, no!!! Sono anni che aspetto questo momento, ma...ho paura di
rovinare la nostra amicizia... Se dovessimo litigare come coppia ti perderei e
se accadesse, io...io-
La ragazza, afferrando il concetto, gli si avvicinò e lo abbracciò: - Non
preoccuparti, anche io tengo alla nostra amicizia...però... non posso negare che
aspettassi questo momento da tanto...Comunque, devi sapere che non ti
abbandonerò mai, e non pensare mai che io possa rifiutare una tua richiesta
d’aiuto anche se si tratta solo di una chiacchierata semplicissima...-
- Grazie... ti voglio bene...-
- Anch' io, ma... se dovesse ricapitare questa situazione, ne riparleremo più
seriamente, ok?
- Mi hai tolto le parole di bocca!-
Si guardarono con affetto, poi esclamarono all’unisono:- I provini del
Quidditch!!!