<
Lui è una persona molto importante per me.
E sarei molto felice se
faceste
amicizia! >
da “A mezzo giorno
saluta le
sue amiche con un bacio...”
Piano piano mi
sveglio. Piano piano
mi allontano da quello strano sogno-incubo in cui non ho veramente
paura ma nasce quando, da cosciente, ricordo ciò che
sognavo: le
voci, le risate gelide, poi il buio.
Un sogno-incubo
dal quale non mi
sveglio gridando ma per fortuna mi sveglio.
Il mio corpo
è ancora intorpidito
eppure percepisco chiaramente la sua presenza dietro di me…
sorrido
ma nello stesso momento una lacrima scende.
Cosa ho fatto di
male per essere
diverso?!
Cosa ho fatto di
bene per meritarmi
qualcuno come lui?!
Quella lacrima
solitaria scivola
sulla mia tempia ed affonda nel cuscino: il suo cuscino, ancora caldo
di noi, del nostro amore e del nostro sonno.
Trattengo il fiato
più che posso.
So che appena respirerò mi sfuggirà un singhiozzo
e lo sveglierò.
Ha il sonno più leggero del mondo!
E così
accade.
Si strofina
affettuosamente contro
di me. Non c'è nulla di malizioso in questo gesto ma il mio
corpo
reclama il suo; la sua mano trova la mia, la accarezza, la stringe.
< Ben
svegliato amore! >
Non ho fiato per
parlare così mi
stringo nel suo abbraccio. Lui lo sa. Sa cosa ho sognato ancora. Con
il naso mi solletica un orecchio e sussurra < Non pensare al
male
che ti fanno quelli. Pensa al bene che ti faccio io. >
Mi fa sorridere e
sento che anche
lui ha il sorriso sulle labbra. Mi godo il suo calore, le sue
braccia; il mio respiro automaticamente prende il suo ritmo, o forse
è il suo che segue il mio, non lo so. Poi la sento.. la sua
voglia
di me, come la chiama lui. Io la chiamo semplicemente insaziabile
voglia di sesso in generale, però dice che io sono l'unico
che
gliela fa venire e, al di là del fatto che gli credo, sono
contento.
< Non ci
posso credere; ancora?!
> lo prendo un po' in giro voltandomi verso di lui,
già dimentico
del mio sogno-incubo.
< Scusa
Charlie, non fare caso
al mio… corpo. So come mai ti sei svegliato ed
effettivamente non è
il massimo che io mi ecciti ma tu sei qua, tra le mie braccia, sotto
le lenzuola e… l'avvocato pretende sempre di dire la sua
> <
Sai che la consulenza del tuo… avvocato è sempre
bene accetta! >
< Dovrei ricordarmelo più spesso! > sogghigna.
<
Già… > faccio morire la
frase sulle sue labbra.
Bacio la sua bocca
prima di passare
al collo. Le sue mani vagano sul mio corpo leggere. Sfiorandomi
appena l'elastico degli slip mi ammonisce < E poi sarei sempre
io
l'insaziabile?! > mi spinge piano fino a sovrastarmi: il suo
ginocchio tra i miei e le mani, una sul mio fianco e l'altra nei miei
capelli. La prima cosa che mi passa per la testa è quella di
sfilargli i boxer ma forse è meglio vedere che ore si sono
fatte. Un
occhio alla sveglia < Merda! Quasi le 6.. meglio che vada, non
voglio far preoccupare mia mamma per niente! >
< Agli
ordini mio capitano! >
e mi lascia un bacio sul petto, all'altezza del cuore.
Mentre ci
rivestiamo faccio uno
squillo a casa per dire a mamma che sto tornando. Fa finta di niente
ma la sento che è preoccupata. Ormai lo è sempre,
a causa mia,
purtroppo. Mi chiede con cosa torno a casa e le dico la
verità, o
almeno la versione della verità che conosce lei.
Sento una mano
appoggiarsi al mio
braccio un sussurro < Scendo e prendo le chiavi >
< Ok >
< Mamma, mi
accompagna a casa
Matthew. Ok, a fra poco. >
Al piano di sotto
Matt parla con
sua madre finchè non appaio infondo alle scale. Allora la
vedo
venirmi incontro < Oh, Charlie perchè non ti fermi
mai a cena?!
Sai che farebbe piacere… soprattutto a qualcuno…
> Matt le si
para davanti come se fosse possibile arginare il suo entusiasmo
<
Mamma smettila! Te l'ho già detto! > <
Tranquillo Matt. Grazie
signora ma la cena è l'unico momento dove siamo tutti
insieme.
Magari tra un po', quando Vannia partirà. > rispondo
imbarazzato.
Ellen è
una donna fantastica: lei
e mia mamma, da ragazzine si frequentavano, poi è arrivato
il
matrimonio, noi figli ed è cambiato tutto.
Mamma si
è ricordata di quanto
Ellen fosse brava a scuola e così ho preso ripetizioni per
un paio
di settimane da lei, per i mesi successivi da Matt. Nonostante abiti
dall'altra parte della città ha insistito tanto per farmi
prendere
ripetizioni da lei – per fortuna – dicendo che
così avrebbe
riallacciato i rapporti ed in fatti sono peggio di due adolescenti
quando se ne stanno al telefono un'ora ciarlando di qualsiasi cosa.
Progressivamente il mio rapporto con il figlio è cambiato
radicalmente e i quattro anni di differenza spariscono in un baleno
quando stiamo insieme. Lui è molto più maturo di
me, soprattutto
quando si tratta della nostra filosofia, come la chiama lui, e sua
mamma si è messa a saltellare come una ragazzina quando ha
saputo
che noi due ci “frequentavamo”. Ovviamente
è di rigore il
silenzio stampa perchè so già come reagirebbero i
miei e non credo
di essere ancora pronto.
In macchina me lo
godo per bene
dato che deve stare attento alla strada e quindi io posso stare
attento al suo profilo! Intreccio le nostre mani sul cambio <
Qualche mese fa non eri così intraprendente sai?! >
< Oh,
bè… Le cose cambiano. >
< Lo so! O
meglio: l'ho notato!
>
<
Però se non ti vanno bene
possono sempre tornare a quando ero un ragazzino timido e impacciato
che arrossiva ogni volta che gli facevi un complimento! E tu lo
facevi apposta! >
< Haha!
Dai, sai che ti prendevo
un po' in giro… Adesso sei quasi più malizioso di
me! >
Fermi al semaforo
rosso fingo un
po' di ingenuità < Ah sì??! > ed
allungo una mano sulla sua
coscia.
<
Esattamente! > e detto
questo mi infila di colpo tutta la lingua in bocca. È
bellissimo, il
mio amore… all'inizio sarebbe stato impensabile per me
baciarlo in
pubblico ma il sentimento che ci sta unendo è diventato
sempre più…
ingombrante e tenerlo a freno mi è sembrato uno spreco di
energie.
Me ne stavo sempre concentrato sul tenere a freno ciò che mi
veniva
naturale fare e Matt mi ha aiutato a lasciarmi andare. L'unico
scoglio che mi pare insormontabile sono i miei.
Beeeeep! Un
clacson ci ricorda
gentilmente che è diventato verde e sorridendo come due
ragazzini ci
muoviamo in avanti tenendoci per mano.
Guardo la
città che scorre. Sento
il calore della sua mano. Mi sento vivo, mi sento bene, mi sento me
stesso.
Come imbocchiamo
la mia via, alla radio passa una canzone di un paio di anni fa e ci
ritroviamo a canticchiarla …Feeling
like you got no place to run… I can be your shelter 'til
it's done…
____________________________
;)
E
niente... che dire... è stato un po' strano scrivere di
loro.. ma mi
è venuto abbastanza naturale. Extra di
"A
mezzo giorno ecc..."
che
nasce
dopo il cap. 15, ma non avevo la minima idea di cosa farne,
soprattutto non sapevo come agganciarlo al resto della storia.
Ho
deciso di pubblicarlo dopo aver pubblicato il cap. 18 dato che per la
prima volta Matthew sbuca dai pensieri di Cesare...
È
più che altro un esperimento... è la prima coppia
slash di cui
scrivo e bho... non ho idea di come sia venuta!
FATEMI
ASSOLUTAMENTE SAPERE!!!!!!!!!
Baci
Marta
p.s.:
La canzone stra bella è “Please don't stop the
rain” di James
Morrison e i due versi sono presi dal ritornello. Significano
“Ti
senti come se non avessi un
posto in cui scappare... Posso essere il tuo riparo finchè
non sarà
finita...”e mi sembravano perfetti!
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