Una giornata da Santo

di John Spangler
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UNA GIORNATA DA SANTO

Porta d’ingresso del Paradiso
Ore 8.00 

San Pietro è in guardiola, alle prese con le Sante Parole Crociate.

“Allora...6 orizzontale, 7 lettere: i santi ce l'hanno in testa. Hmm...forfora. 10 verticale, 7 lettere: si gonfia se sottoposta a pressione. Hmm...uallera.”

All’improvviso la Porta si apre. E in tutta la Sua divina potenza, compare Dio...con una tuta da sci e due valigie.

“Buongiorno, Dottò. Dove andiamo di bello?”

“CIAO PIETRO. VADO IN VACANZA.”

“Madonna di Campiglio, Dottò?”

“NO, PIETRO. QUEST’ANNO HO DECISO DI CAMBIARE. VADO A CORTINA.”

“Giusto, Dottò. Ogni tanto fa bene cambiare. Buon viaggio.”

Ore 11.30

San Pietro si sta preparando uno spuntino: panino al prosciutto (gentilmente offertogli da San Daniele) e Vin Santo. Ad un tratto, compare un essere mai visto prima: testa di lumaca, corpo di crostaceo, gambe di toro, e un enorme pene portato a tracolla.

L’essere cerca di entrare, ma San Pietro lo blocca.

“Questo è il paradiso degli umani, tu non puoi entrare.”

La creatura sconosciuta pronuncia una serie di parole incomprensibili. San Pietro decide di la Divina Enciclopedia sul Divino Ipad.

“Allora, vediamo. Questo no, quest’altro neppure...ah si, eccoti qui! Tu sei un Gllz’Mxpgh. Il vostro Paradiso è tre nuvole più in là.”

L’essere risponde con altre parole incomprensibili, si gratta i genitali tre volte e se ne va.

San Pietro alza gli occhi al cielo ed esclama:

“Dottò, ma a che pensavate quando li avete creati?”

Dieci secondi dopo, gli arriva la risposta.

“ERO UBRIACO, VABBE'?”

Ore 17.15

Dopo una lunga e dura giornata di lavoro, San Pietro vorrebbe prendersi una piccola pausa. Ma proprio mentre sta per chiudere gli occhi, ecco che compare in portineria un'altra anima che chiede di entrare.

“Come ti chiami, figliolo?”

“Giuseppe Rossi.”

“Allora, vediamo...strano, il tuo nome non c’è sulla lista.”

“E’ sicuro? Controlli meglio.”

“Un attimo, cos’è questo odore?” sniff sniff “Ma è puzza di zolfo. Sei un Dannato!”

“No, guardi, le posso spiegare...”

“PEPPINO!”

In una nuvola di fumo rosa compare Peppino il Cherubino: un simpatico angioletto grosso come un armadio, perennemente incazzato e grande fan di Hello Kitty. E che parlava come Lurch della famiglia Addams.

“Chiamato?”

“Un immigrato clandestino. Riportalo all’Inferno.”

“Hrmm.”

Il dannato cerca di scappare, ma un cazzotto sul cranio lo immobilizza. Peppino e il Dannato scompaiono in una nuvola di fumo fucsia e San Pietro può finalmente dormire.

Ore 20.00

San Pietro dorme, quando all’improvviso viene svegliato da uno strano rumore. Apre gli occhi, e si trova davanti Santo Domingo con in mano un paio di maracas.

“Hola, Pietro. Soy venuto a darte el cambio.”

“Eh? Ma non doveva venire San Gennaro?”

“No, Gennaro tienes la diarrea. Ha mangiato troppa cioccolata a Pasqua.”

“Ah, va bene. Buon divertimento, allora.”

“No te preocupas, Pietro. Yo me diverto siempre!”

E mentre si allontana, San Pietro rivolge un pensiero al suo collega.

“Duemila anni che lo conosco, e ancora non ho capito come fa a stare sempre così allegro.”

NOTA:Spero che vi sia piaciuta, e che nessuno si sia offeso.




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