Midnight
L’idol
si svegliò in una pozza di sudore.
-Cazzo, che
incubo- mormorò tra sè e sè respirando
affannato. Di certo un sogno come quello del matrimonio con una ragazza
sconosciuta non doveva sembrare poi così felice a uno come
Kim Heechul. Si alzò dal letto per dirigersi nel bagno con
l’intenzione di sciacquarsi la faccia. Appena accese la luce
e si guardò allo specchio sopra il lavandino, un viso dai
tratti definiti ma madido di sudore ricambiò lo sguardo.
-Aish! Devo
smetterla di mangiare i dolci di Ryeowook la sera- sentenziò
osservando lo specchio. Continuò a osservarsi il volto in
cerca di imperfezioni ancora per qualche minuto, persino nel cuore
della notte l' ossessione per la sua bellezza lo teneva incollato
ad uno specchio. Quando si decise a uscire dal bagno, pensò di
dirigersi verso la cucina per prendere un bicchiere d’acqua.
Al buio non si rese conto che qualcun altro si trovava già
nella stanza e mentre faceva scorrere l’acqua del lavandino
in un bicchiere di plastica, un colpo di tosse lo fece trasalire.
-Non dormi?-
chiese Heechul tentando di nascondere lo spavento e aspettando che
l’altro rispondesse per capire chi fosse.
-Non ho sonno-
rispose Kyuhyun.
-Abbiamo provato
tutto il pomeriggio e adesso non hai sonno? Che razza di mostro sei?-
chiese Heechul andando a sedersi al tavolo con il maknae.
-Io sono giovane
a differenza tua- disse Kyuhyun con la sua proverbiale lingua affilata.
-E di conseguenza
dovresti portami rispetto ragazzino, ma ti perdono in virtù
della mia infinta misericordia e perchè non ho voglia di
giocare a chi è il più velenoso tra me e te-
concluse Heechul portandosi il bicchiere alle labbra.
Il maknae sorrise
senza rispondere. Ammirava molto Heechul, aveva sicurezza da vendere e
un fascino non indifferente e anche se di certo la modestia e
l’umiltà non erano le sue doti per eccellenza, in
fin dei conti era buono come il pane.
Restarono in
silenzio per un po’, poi il più piccolo
notò un particolare fuori posto.
-In genere dormi
come un ghiro tutta la notte, perchè sei sveglio?- chiese
osservando l’orologio con le lancette fluorescenti appeso
alla parete che segnava la mezzanotte passata.
-Lo specchio
reclamava le mie attenzioni- rispose Heechul cercando di sembrare serio.
Kyuhyun gli diede
una leggere spinta su una spalla sgignazzando.
-Andiamo hyung!-
si lamentò il maknae.
-Wow, facciamo
progressi con la questione rispetto- disse sarcastico Heechul, ma poi
si fece serio e aggiunse -ho sognato il mio matrimonio, in una chiesa,
con una ragazza-
Scese
letteralmente il gelo nella cucina. Poi Kyuhyun non riescì
più a resistere e scoppiò a ridere.
-Zitto stupido,
farai svegliare tutto il dormitorio- gli intimò il
più grande tappandogli la bocca.
-Scusa...è
che è davvero una scena degna del peggior drama che abbiano
mai ideato in questo paese...- rispose il maknae liberandosi dalla
presa di Heechul e asciugandosi le lacrime.
-Mi sono
svegliato completamente sudato, è stato orribile-
commentò Hecchul guardando il bicchiere ormai vuoto.
-Ti credo, ti
credo...mai sentito parlare di sogni premonitori?- disse Kyuhyun con il
chiaro intento di stuzzicarlo.
Anche al buio in
maknae sentì uno sguardo di totale disprezzo su di
sè e sgignazzò rumorosamente.
-Va bene, va
bene, come non detto hyung- disse alzandosi dalla sedia -e adesso con
il tuo permesso, visto che questa adorabile conversazione non mi ha
fatto venire il sonno che speravo, andrò a giocare un
po’ a Starcraft..- concluse avviandosi verso il computer.
Mentre stava per uscire dalla cucina, rivolse lo sguardo verso il
più grande che sembrava immerso nei suoi pensieri. Il suo
commento sui sogni premonitori lo aveva in qualche modo turbato?
-Non credo che
quel sogno potrà mai avverarsi, non ti potrebbe sopportare
nessuna ragazza, la tua personalità narcisistica la
travolgerebbe- commentò con un'ironica acidità.
-Nessuna potrebbe
mai stare con me perchè nessuna potrebbe accettare il fatto
che il più bello della coppia sono io- rispose Heechul con
convinzione.
-Certo,
è come dici tu hyung- disse il maknae avviandosi verso il
suo pc.
Heechul
osservò il suo dongsaeng mentre usciva dalla cucina, poi
decise di alzarsi per cercare di dormire. Entrò nella stanza
cercando a tentoni il letto e, trovatolo, si sistemò sotto
le coperte.
“Non
credo che quel sogno potrà mai avverarsi, non ti potrebbe
sopportare nessuna ragazza...”
Le parole di
Kyuhyun gli risuonavano nella testa. Lui non credeva nei sogni
premonitori, anzi ad essere precisi non credeva proprio in nulla al di
fuori della realtà tangibile che lo circondava. Ma questo
particolare sogno( o incubo, dipendeva dai punti di vista) lo aveva
profondamente scosso, quasi terrorizzato.
Non aveva mai
avuto una storia seria, questo perchè era (neanche tanto)
velatamente convinto che nessuna era abbastanza per lui. Era persuaso
dell’idea che, anche se la perfezione non esiste, lui ci si
avvicinava parecchio e che, fondamentalmente, qualcuna che potesse
confrontarsi con lui non era ancora nata. Così passava di
donna in donna, senza provare nulla, per il puro gusto di scrivere un
altro nome nella sua lista mentale di conquiste. Godeva del fatto che
nessuna sapesse resistergli, che tutte gli cascassero ai piedi senza
colpo ferire.
Eppure...
Questo cominciava
a non bastargli più. Da un po’ di tempo avvertiva
la presenza di un vuoto, più o meno all’altezza
dello sterno. Inizialmente non ci aveva fatto caso, ma adesso lo
avvertiva chiaramente.
E non gli piaceva.
Che quel sogno
fosse una conseguenza di questa sensazione?
Non sapendo per
quale precisa ragione, si sforzò di ricordare il volto di
sua “moglie”: i capelli erano
chiari, di un color miele scuro, non molto lunghi, anzi decisamente
corti per i suoi gusti, arrivavano appena al mento. La pelle era molto
chiara tanto che si vedevano le vene azzurrine che, silenziose,
percorrevano le braccia. Un paio di enormi occhi scuri lo fissavano
intensamente, come se esistesse solo lui al mondo, e una bocca ben
definita gli sorrideva felice, mostrando una fila perfetta di denti
spledenti.
Di certo non era
una coreana, ne tantomeno un’asiatica. Non esisteva che fosse
un sogno premonitore, come diamine poteva conoscere una ragazza
occidentale!?! Le uniche ragazze occidentali che conosceva era quelle
ragazzine urlanti che vedeva ai concerti e che gli lanciavano sul palco
ogni sorta di cosa, dai peluches ai reggiseni. Non aveva idea del
perchè avrebbe dovuto conoscere una ragazza occidentale al
di fuori di questo contesto. E non aveva idea del perchè
stava sprecando il prezioso tempo che avrebbe potuto
dedicare al sonno anzichè pensare a una fantomatica ragazza
che non esisteva nemmeno. Stanco di queste elucubrazioni
mentali, Heechul decise di chiudere gli occhi, sperando di non fare
altri incubi.
Dall’altra
parte del mondo, una giovane universitaria esultava insieme a due
colleghe. Ce l’avevano fatta, la domanda era stata
accolta e gli esami superati, avrebbero partecipato al proggetto Erasmus.
Destinazione: Corea del sud.
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